La posizione elevata delle finestre della mia ultima casa lucchese -11 metri sopra le Mura - mi permette, alla maniera di James Stewart nel celeberrimo film di Alfred Hitchcock La finestra sul cortile, 1954, di osservare un bel po’ di mondo cittadino senza essere visto. Loro, i Lucchesi presi in esame, non sanno che li sto guardando, mentre frammenti minuti della loro vita mi scorrono sotto gli occhi…
Una tizia elegante conduce un cagnolino a sgranchirsi le zampe e la bestiola approfitta della passeggiata per le proprie urgenti necessità corporali, La signora si guarda velocemente attorno: non c’è nessuno e quindi la donna pensa di avere tutto il diritto di evitare di ripulire - dove siete, dove siete quando occorre, severe e intransigenti “guardie di città”? - il sudicio prodotto dal suo simpatico e vivace animaletto da compagnia. Che a breve, brevissimo, tempo contribuirà a imbrattare le scarpe di questo o quel malcapitato e a regalare alla sua giornata una sensazione veramente “di merda”.
All’altra estremità della piazza due ausiliari del traffico, più noti alla pubblica opinione come i “vigilini”, agitatissimi, chiamandosi l’un l’altro, si adoperano in maniera quasi frenetica per cogliere in difetto qualche sfortunato automobilista dal parcheggio un po’ approssimativo. Con uno zelo degno di cause migliori ne verificano posizione, targa, titoli di sosta… Se lo trovano in difetto, ridono soddisfatti …
Sempre nello stesso slargo, intanto, due signori di mezza età altercano tra loro - quasi una rissa - aspirando ognuno a sistemare la propria auto nell’unico stallo blu rimasto disponibile.
Nel frattempo frotte di studenti percorrono nell’una direzione e nell’altra le Mura semimillenarie vociando festosi… Tutto bene e la loro gioia è anche la mia! Ma, m’interrogo, a quest’ora della mattina cosa ci fanno “a giro? Non dovrebbero essere all’interno di qualche severa aula scolastica impegnati nel faticoso lavoro d’imparare qualcosa di bello e/o di utile?
Più in basso, sulla sinistra, due giovanottelli, trasportati da un unico monopattino, senza casco e contromano, procedono a una velocità ben superiore ai 6 km orari previsti per la circolazione in aree pedonali, insidiando così l’integrità fisica di una signora non più giovanissima. Questa, secondo modi magari un po’ sguaiati ma in fondo condivisibili, maledice “l’umana spezie e’l loco il tempo il seme/ di lor semenza e di lor nascimenti”. Troppo complesso, però, e articolato il suo insulto, per cui gli interessati neppure lo registrano mentre proseguono intemerati e veloci…
Questi gli attori e lo spettacolo di una minima “commedia umana” che, con poche varianti, va in scena ogni mattina alla vista del vostro voyeur posizionato, come su un palchetto teatrale, in un terzo piano di Corso Garibaldi. Miserie talmente minime, quelle appena sommariamente descritte, da non suscitare neppure una qualche forma di sdegno… Al più un sorriso intriso di pena per la pochezza del senso civico diffuso e la scarsa, scarsissima empatia degli uni verso gli altri.
I nostri modestissimi protagonisti appena descritti, tutti quanti, facendo del loro peggio, stanno contribuendo in maniera molecolare ad avvelenare il mondo presente e futuro, il loro e quello degli altri.
Dalla mia finestra vista Mura…
Scritto da luciano luciani
Cronaca
28 Dicembre 2024
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