Anno XI 
Mercoledì 22 Gennaio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO
claudio
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Scritto da Luca Lupi
Società Geografica Italiana
21 Gennaio 2025

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La scomparsa di Giorgio Tori viene a mancare una pietra miliare nel mondo della cultura lucchese. In questi giorni ho letto molti articoli che tratteggiano la sua figura evidenziando la sua grande preparazione, la perspicacia, il lato umano e anche le meritorie cariche in istituzioni di prestigio come presidente della Fondazione Ragghianti, socio fondatore dell'Istituto storico lucchese e membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Crl. Vorrei contribuire aggiungendo qualche ricordo relativo al suo impegno di ricercatore e studioso sulla figura del grande esploratore capannorese Carlo Piaggia che mi ha coinvolto personalmente. Giorgio ha profondamente amato Piaggia; lo studio e la ricerca sul personaggio sono stati portati avanti da lui in maniera ininterrotta fin dagli anni '70 soprattutto insieme al suo amico Antonio Romiti, professore e direttore dell'Istituto Storico Lucchese. Una consistente parte di documenti e di memorie di Piaggia si trovavano nell'Archivio di Stato di Lucca di cui era il direttore. Quindi la passione che lo pervase lo portava a studiare con dettaglio certosino il materiale che aveva in "casa" come punto di partenza per iniziare una ricostruzione storica dell'esploratore. Decine furono le pubblicazioni che per l'Istituto realizzò alle quali si aggiunse una mostra itinerante che nei primi anni '80 fu portata in varie città europee e africane. Il massimo di quel periodo di ricerca fu raggiunto nel 1982 con l'organizzazione di una spedizione dell'Istituto dove Tori, Romiti e altri raggiunsero le lontane terre degli Azande (nella attuale repubblica Centro Africana) dove Piaggia aveva vissuto. Nella seconda parte la spedizione avrebbe dovuto raggiungere il Sudan per cercare di individuare il luogo dove era stato sepolto Carlo Piaggia ma problemi di logistica lo impedirono. Facendo un salto di qualche anno, conobbi Giorgio tramite l'editore Michele Quirici (Tagete Edizioni) che spesso frequentava l'Archivio per ricerche storiche. Da qualche anno avevo creato per Tagete una collana sulle esplorazioni geografiche, che gode del patrocinio della Società Geografica Italiana, nella quale un personaggio come Carlo Piaggia non poteva mancare. Fu così che nel 2013 proponemmo a Giorgio di realizzare una grande monografia riepilogativa e "definitiva" che raccogliesse il lavoro svolto da lui e dall'Istituto Storico Lucchese fino a quel momento e che fosse integrato con nuove ricerche e nuovo materiale. Visti i volumi di pregio della collana che avevamo realizzato negli anni precedenti Giorgio si illuminò e subito entusiasta si dette da fare per coinvolgere l'Istituto e formare un gruppo di lavoro di tutti gli studiosi che fino a quel momento a vario titolo avevano lavorato e prodotto ricerche su Carlo Piaggia. Da quel momento in poi Giorgio Tori fu instancabile, operando su vari fronti, da una parte come autore dei testi della nuova pubblicazione, da una parte come promotore dell'iniziativa per reperire i fondi necessari alla pubblicazione. Grazie al suo intervento ottenemmo un consistente finanziamento dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che ci permise, dopo 4 anni di ricerche continuative, di stampare nel 2017 due imponenti volumi monografici di più di 2000 pagine complessive. Seguirono varie presentazioni, a Lucca, a Capannori e a Roma nella sede della Società Geografica Italiana. Noi tutti, con Giorgio in prima linea, eravamo molto soddisfatti dell'obbiettivo raggiunto. A questa pubblicazione ne seguì nel 2022 un'altra più agile e divulgativa stampata in due edizioni, realizzata col contributo della Fondazione Banca del Monte di Lucca e del Comune di Capannori, per le quali Giorgio realizzò volentieri una prefazione. Lo stesso anno, a settembre, fu addirittura inaugurata una statua di Carlo Piaggia a Capannori. La rivalutazione e diffusione della figura dell'esploratore tanto caro a Giorgio Tori aveva raggiunto davvero un livello molto alto. Mancava però ancora un tassello fondamentale, ritrovare il luogo esatto in Sudan dove era stato sepolto. Alla proposta di organizzare una nuova spedizione per cercare di individuare la tomba Giorgio rispose con un entusiasmo travolgente. Eccitato dall'idea di portare a termine quello che non erano riusciti a fare 41 anni prima, il vulcanico professore partì ancora una volta per recuperare i fondi necessari ottenendoli ancora dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. La spedizione, composta da me e Giorgio, da Roberto Giovannini, da Luca Menesini (all'epoca sindaco di Capannori e presidente della Provincia di Lucca), da Gino Barsella, partì e riuscì individuare con esattezza a Karkoj (Sudan) il luogo della sepoltura di Piaggia. Era stato un successo completo!! Eravamo tutti emozionati, e ricordo ancora con commozione il brindisi che facemmo al ritorno in albergo a Khartoum dove Giorgio innalzando il bicchiere fece un discorso breve ma memorabile. Tanti sarebbero gli episodi ancora da raccontare per far capire quanto amore, passione e capacità abbia profuso Giorgio Tori in queste vicende relative a Carlo Piaggia.

 Il grande esploratore ti è debitore Caro Giorgio, per tutta l'immensa dedizione che hai avuto nei suoi confronti e anch'io e gli altri amici ti siamo debitori, per tutto il concreto aiuto che ci hai dato per portare a termine tutte queste iniziative e per la travolgente passione di ricerca che ci hai trasmesso. Buon viaggio!

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