L’Italia, Lucca compresa, si mobilita nella Giornata Mondiale Stop 5G per la difesa dell’ecosistema e della salute pubblica insieme al resto del mondo.
Sabato 25 gennaio 2020 l’Alleanza Italiana Stop 5G aderisce alla giornata di protesta promossa dall’appello internazionale Stop 5G dalla Terra e dallo Spazio, per chiedere all’Organizzazione Mondiale della Sanità, all’Organizzazione delle Nazioni Unite e ai governi nazionali di fermare una sperimentazione potenzialmente altamente rischiosa, recepito l’allarme della comunità medico-scientifica indipendente. Sono previste manifestazioni contro il 5G in 37 città.
A Lucca il locale coordinamento stop 5G ha organizzato alcune iniziative nei giorni del 24 e del 25 gennaio: il 24 volantinaggio al mercato di Capannori alle ore 10,30. Nella mattina di sabato 25 verrà consegnato simbolicamente al sindaco un libro sul 5G con allegata una relazione; nel pomeriggio sempre di sabato alle ore 16 - 18 volantinaggio e passeggiata con cartelli e uomini sandwich in piazza S. Michele.
Sempre il 25 gennaio sono previste manifestazioni in Australia, Belgio, Bermuda, Canada, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Germania, Ungheria, Grecia, Irlanda, Giappone, Kenya, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Sudafrica, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. L’obiettivo comune è fermare il dispiegamento di milioni di nuove antenne terrestri 5G e il lancio in orbita di 50.000 satelliti nello spazio, richiesta per altro già inoltrata alParlamento Europeo dall’Alleanza Italiana Stop 5Gintervenuta a Bruxelles come portavoce dell’Alleanza Europea Stop 5G (Ottobre 2019).
La sperimentazione sul 5G nella nostra città invece va avanti e anzi, un primario operatore di telefonia ha confermato per scritto, nel fare un preventivo per una connessione di fibra ottica, che in centro storico il 5G su fibra è già attivo e che presto lo sarà anche in altre zone di Lucca.
Si è anche appreso, a seguito del summit di esperti informatici tenutosi a Lucca lo scorso novembre nell’ambito del progetto europeo 5G City di cui il Comune di Lucca è partner, che alcune microcelle sono già state installate su due baluardi cittadini delle Mura urbane e che il server è stato collocato nella farm del Comune di Lucca.
Il sindaco per contro non ha ancora risposto alla richiesta di informazioni dettagliate relative al progetto Lucca 5GCity a cui ha aderito, richiesta protocollata negli uffici del Comune e della Provincia il 29 ottobre dal coordinamento Lucca no 5G, a nome di oltre un centinaio di cittadine e cittadini firmatari.
Al contrario di quello che avviene a Lucca, ove tutto tace e non è dato sapere nemmeno dove sono o verranno collocate le nuove antenne per il 5G, a Capannori, in un’ottica di dialogo tra amministrazione e cittadinanza, si svolgerà stasera alle ore 21 nella sala riunioni in piazza Aldo Moro (accanto alla farmacia) un’assemblea pubblica per illustrare una bozza del nuovo piano di telefonia mobile, a cui l’amministrazione Menesini sta lavorando, e le sue linee fondamentali. Parteciperanno l’assessore all’ambiente, Giordano Del Chiaro, e un tecnico.
Il piano di telefonia mobile è lo strumento che permette di tutelare i cittadini e il territorio dalla libertà che la normativa nazionale lascia agli operatori del settore. Entro il 31 ottobre di ogni anno le compagnie telefoniche presentano i loro piani di sviluppo e il Comune può approvare il piano telefonia entro pochi mesi per orientare le collocazioni dei nuovi impianti, confermando le richieste dei gestori o individuando un’area alternativa nelle vicinanze.
Nel nuovo piano l’amministrazione comunale di Capannori confermerà la volontà di prevedere l’eventuale installazione di nuovi impianti preferibilmente lontano dai centri abitati e favorendo, ove possibile, la collocazione su aree pubbliche anche per un miglior monitoraggio e controllo degli impianti. I ripetitori dovranno anche posizionati lontano da strutture sanitarie e scuole. Tutti i cittadini di Capannori sono invitati a partecipare all’incontro.
Nel resto d’Italia in 131 Comuni sono stati approvati atti per la precauzione, la moratoria e la protezione della salute pubblica, emanate da 28 sindaci ordinanze urgenti per bloccare il wireless di quinta generazione in altrettanti municipi dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, mentre 5 Comuni hanno approvato lo stanziamento di fondi pubblici per co-finanziare studi indipendenti sugli effetti sanitari del 5G.
Considerato che il 5G viene lanciato senza alcuno standard di esposizione basato sugli effetti biologici, senza alcuno studio preliminare indipendente e senza alcuna valutazione d’impatto su salute e ambiente, violando apertamente il principio di precauzione sancito dall’Unione europea in presenza di una massiccia quantità di studi scientifici che dimostrano pericoli e danni da radiofrequenze per umanità ed ecosistema, con questa grande manifestazione nazionale unitaria inserita nella Giornata Mondiale Stop 5G, l’Alleanza Italiana Stop 5G chiede al Governo Conte*:
- di sospendere immediatamente con una moratoria nazionale qualsiasi forma di sperimentazione tecnologica del 5G su tutto il territorio italiano;
- di sospendere immediatamente con una moratoria gli accordi stipulati dai Comuni di Roma, Torino, L’Aquila e Regione Abruzzo con l’Agenzia Spaziale Europea per il lancio del 5G dallo spazio;
- di non innalzare gli attuali valori limite di legge nella soglia d’irradiazione elettromagnetica, puntando sulla minimizzazione del rischio sanitario;
- di promuovere politiche di precauzione e prevenzione del danno, di protezione per i soggetti sensibili nel riconoscimento di disabilità e malattie ambientali, unitamente all’avviamento di uno studio epidemiologico sui campi elettromagnetici affidato ad enti indipendenti non riconducibili alle aziende di telecomunicazione interessate a sviluppare la tecnologia 5G;
- di istituire una commissione di vigilanza permanente per il monitoraggio degli effetti dei campi elettromagnetici, individuando membri della scienza e della medicina indipendente, unitamente ad un coordinamento della società civile tra le associazioni dei malati;
- di farsi portavoce in sede comunitaria, nell’ottica della protezione della salute pubblica dai campi elettromagnetici, per l’annullamento immediato di qualunque riferimento a valutazioni e/o pareri espressi dalla c.d. ‘Commissione internazionale per la protezione delle radiazioni non ionizzanti’ (ICNIRP), invero ente privato già al centro di numerosi scandali*.
L’Alleanza Italiana Stop 5G teme inoltre che il previsto impatto dell’Internet delle cose sull’economia andrà inevitabilmente a gravare sulle tasche di famiglie, utenti e consumatori, obbligati a riconvertire qualsiasi strumentazione tecnologica (televisori, elettrodomestici, Smartphone, ect..), così come alcuni analisti prevedono ripercussioni e svalutazioni immobiliari per le case nelle cui vicinanze verranno installate nuove antenne e Stazioni Radio Base di telefonia mobile*.
* Fonte: Pagina FBAlleanza Italiana Stop 5G