Qualcuno, anzi, molti, appena dopo l'uscita del libro 'Il mondo al contrario', ad agosto, esultarono quando il ministro della Difesa lo sostituì al comando dell'istituto geografico militare di Firenze. Senza nemmeno sapere le cose, gridarono alla rimozione, alla destituzione per i contenuti del suo libro definito, a torto, contrario ai principi della Costituzione, addirittura omofobo, razzista, fascista e senza nemmeno averlo letto.
Il generale Roberto Vannacci non ha replicato, non ha urlato, non ha denunciato le decine di persone che, sui social, lo hanno denigrato, offeso, criticato con parole che definire vergognose e offensive sarebbe un eufemismo.
Ed ora ecco la verità, la rivincita non soltanto sua, ma di tutti coloro che hanno a cuore la democrazia, il rispetto, reale, della Costituzione e, soprattutto, questo mondo che, andando al contrario, ha bisogno di essere rimesso, questo sì, nella giusta direzione.
Roberto Vannacci da domani, lunedì 4 dicembre, è trasferito a Roma dove, nei prossimi giorni assumerà l'incarico di capo di stato maggiore del comando delle forze operative terrestri/comando operativo esercito.
Il comando è una delle aree di vertice dell’esercito italiano ed è responsabile dell’indirizzo delle attività di approntamento e costituisce lo staff per il capo di stato maggiore esercito per le problematiche connesse alla generazione delle forze per le operazioni, l’addestramento, l’approntamento, la simulazione, la validazione/certificazione/standardizzazione delle G.U. e unità operative e le informazioni tattiche.
In pratica si tratta di un settore vitale, del cuore operativo dell’esercito italiano che, oltre che pianificare, organizzare e condurre tutte le operazioni che gli vengono delegate dal capo di stato maggiore dell’esercito, appronta tutte le forze terrestri che vengono inviate nei teatri operativi. Dipendono dal comandante delle forze operative terrestri e, quindi, dal generale Roberto Vannacci le divisioni Vittorio Veneto e Acqui, il centro di simulazione e validazione dell’esercito, il comando aviazione dell’esercito e il comando forze speciali dell’esercito oltre che svariati enti dell’area territoriale come il comando regione Sardegna, l’istituto geografico militare, l’organizzazione penitenziaria militare e la banda dell’esercito.
Un incarico prestigioso, dunque, dove è richiesto non solo un solido background operativo, ma sono anche indispensabili requisiti di assoluta affidabilità, professionalità, conoscenza dello strumento militare e di capacità organizzative di primo piano.
La notizia, filtrata attraverso alcune indiscrezioni provenienti dalla capitale, è la prova provata che questa Repubblica può tranquillamente e vuole fare affidamento su un personaggio che ha dimostrato di avere tutti i requisiti per ciò che gli viene chiesto di fare.
Aggiungiamo che questa nomina dimostra ancora una volta l'inconsistenza, la fatuità, la strumentalizzazione politica e, perdonateci, la costante, ininterrotta demenza di tutti coloro che, da agosto ad oggi, hanno aperto la bocca dandole solo e soltanto fiato senza alcun contenuto.
Al generale Roberto Vannacci, noi che siamo tutt'altro che militaristi e continueremo a scrivere la parola patria, pur amandola, con la p minuscola, i complimenti e gli auguri per il suo nuovo incarico da parte di tutte le Gazzette.