Dieci anni fa, poco più che sessantenne, passava a miglior vita Anna Borghetti vedova Lenzotti infermiera, veggente ed anarchica. Qualche mese prima di lei era morta Renata di "appena" 18 anni e mezzo, se non fosse stata una gallina bianca ovaiola, razza livornese.
Anna l'aveva acquistata lustri prima alla piccola fiera di S.Ceccardo martire, antico vescovo di Luni e Patrono di Carrara. Quando la pollastra morì Anna Borghetti ne maledisse il crudele destino "Così bella - si dolse Anna - ma così morta, oh mia Renata, dolce e delicata, dal melodioso coccodè da mezzo soprano. Poi la fece mummificare quasi che Renata fosse una "Faraona" d'Egitto.
Da qualche parte - dicono - la mummia della chioccia sembra si trovi ancora. Anna Borghetti, che somigliava ad Irene Papas da anziana ma assai più paffuta, era un'anarchica pura e convinta. Ogni Primo di Maggio nel corteo dei Libertari provenienti da tutt'Italia e dall'estero, Anna portava la grande bandiera nera e rossa sulle spalle lungo le strade e le piazze di Carrara, soffermandosi la processione a rendere omaggio a luoghi e simboli dell'Anarchia.
Sulla bandiera di Anna campeggiava sempre la scritta in lettere di fuoco: "Nè Servi nè Padroni - Viva la Libertà - Viva l' Anarchia". Anna era anche sensitiva, cartomante e chiromante. Bravissima a toglier via ogni sorta di malocchio e di maleficio diabolico, tipo le tristissime insidiose fatture a morte.
Tutti e tutte i disagiati e le disagiate di ogni ceto, censo e scala sociale, si recavano da Lei nella sua casa in zona boschiva detta Anderlino. Anna era povera, ma non ha mai chiesto una lira od un centesimo di euro a chicchessia, insistenze dei beneficiati malgrado.
"I tarocchi preferisco non farli - affermava la chiromante - il mio caro Renato "Renà" capo lizzatore anarchico come me - non vuole. Dice che sòn farina del Diavolo. Ma intorno al camino, tra cenere e carbone ci lavoro anche di notte contro il male. Nel piatto colmo di acqua ci gocciolo olio a veder se vi avessero scagliato l'occhio del male. Le fatture malefiche delle streghe le esorcizzo, poi le brucio recitando il mio giusto e segreto... Abracadabra! Le cattive Arpie si sentiranno bruciare e soffriranno.
Amo e sono per il bene di tutti - diceva Anna - e mi batto contro ogni sorta di male". Dalla gallina più vecchia d'Italia, forse d'Europa e ancora forse del mondo, abbiamo divagato. Ma con la storia di Anna è stato inevitabile. Ah, Lei ci aveva anche detto che uno scoiattolo (nella foto) si era invaghito della gallina Renata e faceva su e giù dai rami degli alberi ad amoreggiare con Lei. Morta Renata, dopo un mese muore anche lo scoiattolino. Forse di crepacuore. Ma questa è un'altra storia narrata da Anna Borghetti vedova Lenzotti, infermiera anarchica e Sibilla, dal cuore d'oro.