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Scritto da Redazione
Cronaca
07 Settembre 2020

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È chiaro che gli schieramenti che si sono formati del SICovid (partiti di Governo) e del NOCovid (opposizione) sono riusciti nel tentativo di politicizzare anche una malattia, naturalmente a prescindere da qualunque considerazione di merito e spesso a dispetto dei dati; il Presidente del Consiglio, dopo aver letto le relazioni scientifiche delle innumerevoli task-force, si è convinto che in Italia il Coronavirus abbia prodotto 135 mila morti.

Di conseguenza quotidianamente si assiste a una corsa sfrenata dei SICovid nel segnalare ogni singolo malato, meglio se famoso e di destra, con i NOCovid pronti a ribattere con “si ma è asintomatico” oppure “sta benissimo” per rintuzzare l’attacco; vedi i casi di Briatore e di Berlusconi. Evidentemente volendo da un lato sostenere che un malato, se noto, certifica la diffusione della malattia e dall’altra che il malato, se è asintomatico oppure sta benino, può non essere calcolato.

E allora a chi dobbiamo dare retta? La risposta ovvia sarebbe quella di non ascoltare nessuno che non sia titolato a parlarne ed affidarsi esclusivamente ai virologi e ai tecnici competenti, ma purtroppo anche loro hanno indossato una casacca e quindi propongono diligentemente le linee sanitarie dei rispettivi schieramenti, pur senza usare i toni da Hooligan dei più scalmanati e, facile previsione, i più incisivi li troveremo nel 2023 in Parlamento.

Difficile, quindi, capire con esattezza come stiamo messi a epidemia da Coronavirus. Non so Voi, ma io ero convinto che nell’ultimo periodo ci fosse stato una esplosione di casi in Sardegna mentre la situazione fosse molto più tranquilla in altre Regioni, come nella Campania di Vicienz De Luca che grazie al lanciafiamme modello facebook si avvia, da silurato che era, ad una trionfale rielezione; ma mi sbagliavo di parecchio.

Infatti leggendo i “Dati della Sorveglianza integrata COVID-19 in Italia” pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità il 5 settembre (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-dashboard) ho appreso con stupore che negli ultimi 30 giorni (agosto) in Sardegna ci sono stati 656 casi certificati e nello stesso periodo in Campania 2033 nuovi positivi, più del triplo quindi. Evidentemente in questi casi decade la matematica tradizionale e subentra la matematica da Covid per la quale un malato del Billionaire - di destra, ricco e pure un po’ stronzo - vale almeno 4 malati campani. Non solo, ma mentre intere pagine di quotidiani nazionali sono partiti alla ricerca del Primo Untore del Billionaire, nello stesso tempo del Primo Untore Campano, non essendoci di mezzo personaggi noti, non gliene è fregato niente a nessuno.

Parentesi. Le discoteche, in estate, sono tra i luoghi pubblici dove è più facile che si possa trasmettere il Covid perché mi pare altamente improbabile che le persone ballino ad un metro di distanza e con la mascherina.

Ciò premesso qualcuno avrebbe comunque dovuto consigliare meglio sia Briatore che la Santanché - usati come paradigma dei NOCovid - su come e perché proporre sui media le loro ragioni, a mio giudizio non così errate, che attenevano al rapporto tra tutela della salute e tutela del lavoro.

Ad esempio evidenziando che in Sardegna negli ultimi 30 giorni, malgrado la “pandemia sarda” con epicentro nel Billionaire non c’è stato alcun decesso e in tutta la Sardegna ci sono solo 5 pazienti in terapia intensiva. Quindi gli effetti di tale catastrofe sulla salute dei sardi o dei vacanzieri sardi per fortuna sono stati nulli. Si può affermare, con questi dati, che il rischio da Covid corso tenendo aperti tutti i locali simili in Italia è stato bilanciato dagli effetti positivi prodotti – fregandocene del conto in banca dei proprietari dei locali – su tutte le decine/centinaia di migliaia di persone che hanno potuto così lavorare e vivere dignitosamente senza ricorrere a redditi di cittadinanza e bonus elargiti indebitando le generazioni future. Conosco solo questa linea di comportamento che, senza negare nulla, rispetta i 35 mila morti da Covid e dà la dignità del lavoro a milioni di vivi. Molto più rischioso per il Paese a mio avviso mantenere 1 milione di persone a casa con reddito garantito e senza lavorare a spese della collettività.

Ma tornando alla situazione generale sempre l’ISS ci dice che il 4 settembre a fronte di 113 mila tamponi eseguiti sono stati identificati 1.400 casi di Covid, quindi con una incidenza di circa un paziente positivo ogni 100 tamponi che è un dato assolutamente confortante e, dopo 7 mesi di Covid, sono stati eseguiti i tamponi su circa 5 milioni di persone, quasi un decimo degli italiani, che hanno permesso di scovare 274 mila casi di Covid. Chissà dove sono finiti i milioni di contagiati preannunciati dai tanti catastrofisti dalla fatturazione facile.

Da ultimo un dato rilevante che emerge è il crollo, per fortuna, del tasso di letalità, ossia le persone che si ammalano di Covid muoiono molto molto meno. Il 21 marzo, uno dei giorni di picco, sono morte circa 800 persone su un totale di 42 mila positivi. Il 4 settembre abbiamo avuto 10 decessi su un totale di 30 mila positivi.

Le statistiche della Protezione Civile evidenziano che il Covid è molto meno mortale ed è un trend confortante.

Questo dicono i numeri ufficiali; in altri termini non porrei, oggi, il Covid tra i primissimi problemi del nostro disastrato Paese come invece continua a fare questo Governo in grado solo di distribuire sussidi e bonus, che fanno felici alcuni ma che pregiudicano il futuro di tutti, con una sorta di politica da New Age del Laurismo nella quale è sostituito il pacco di pasta o il paio di scarpe con elargizioni di denaro pubblico a pioggia, anche a chi non ne ha alcun diritto, senza alcuna visione del futuro.

E ritornando con la memoria a quanto si sosteneva su questo giornale nei mesi di terrore da social, non mi sembra che anche a posteriori sia necessario modificare neanche una riga di quanto scritto e ripropongo con moderate speranze, visto che le vacanze sono finite per tutti o quasi, la frase: “igiene, mascherina, distanza, niente ammucchiate e al lavoro da domani!”.

Nel frattempo prepariamoci ad affrontare la riapertura delle scuole e le elezioni Regionali, che per incapacità assoluta di gestione la prima e per il prosieguo della trentennale incivile faida partitica la seconda, saranno le prossime due catastrofi annunciate.

 

 

 

 

 

 

 

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