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Scritto da Redazione
Cronaca
19 Ottobre 2020

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Ho spesso parlato di mancanza di misura nel gestire il Covid. Ed in fondo la parola misura suona bene perché dà una impressione di ragionevolezza in chi la usa e non è troppo impegnativa. Però quello che è misurato per uno può non esserlo per un altro, e allora concretizziamo il termine misura partendo da un documento ufficiale dell’ISS redatto il 15 maggio 2019 scaricabile a questo link

(https://www.epicentro.iss.it/alcol/apd2019/Factsheet%20APD%202019%20Mortalita.pdf)

che già nel titolo dice molto:

“La mortalità causata dall’alcol in Italia. Analisi delle tendenze di una causa evitabile di mortalità prematura, disabilità e malattie croniche.”

Il testo ci dice che ogni anno in media muoiono circa a 17 mila persone a causa dell’alcol in Italia, sommando i morti per le tre principali cause di decesso alcol-correlato: cancro, cirrosi epatica e incidenti stradali alcol-correlati.

Certo sono meno dei 36.000 da Covid. Eh no…non sono meno. Il Covid ne ha uccisi 36 mila quest’anno ma zero negli anni scorsi, i morti per alcool sono migliaia ogni anno e da qualche migliaio di anni.

D’altronde lo stesso ISS analizza le tendenze di “una causa evitabile di mortalità prematura” ma malgrado conosciamo il problema e il numero dei morti non facciamo molto per evitarli, e nulla di drastico. Come mai?

Due sono le ragioni: stile di vita, siamo abituati da sempre a bere alcool, ed economiche, tantissime persone vivono grazie ai prodotti alcoolici.

Quindi tutti noi accettiamo, collettivamente, un numero di morti noto, 15 mila, che si ripeterà anche negli anni a venire perché, evidentemente, non sono una ragione sufficiente per cambiare le nostre abitudini.

In altri termini i 15 mila morti all’anno sono il prezzo che abbiamo consapevolmente deciso di pagare per conservare le nostre abitudini e non mi pare che piangiamo troppo per i defunti né li contiamo ogni giorno.

Ed anche le iniziative politiche statali e regionali, quando si occupano di vino e altri prodotti alcoolici, hanno come obiettivo l’aumento della produzione, del consumo e dell’esportazione e le tre cose insieme implicano necessariamente che, seppure indirettamente, si tenderà a favorire l’aumento del numero dei morti e non certo a diminuirlo.

E azzerare i morti da alcool sarebbe molto più facile dell’azzerare i morti da Covid. Basterebbe vietarne la produzione ed il consumo, mentre per il Covid è più complesso perché ci vuole quantomeno un vaccino che oggi non abbiamo.

Ma preferiamo lasciare all’ISS questo ed altri pensieri su ciò che si potrebbe fare per impedire questi morti e altri, mentre ci siamo focalizzati sui morti da Covid con una intensità che almeno a me appare irrazionale se commisurata al rischio.

Due obiezioni legittime potrebbero essere sollevate. L’alcool non si trasmette anche a soggetti che non bevono, non infetta come il Covid, e nel consumo di alcool, riservato ai maggiorenni, deve prevalere il principio della inviolabilità della libertà personale.

Sul secondo ho qualche dubbio perché se il consumo individuale di alcool non può essere soggetto a restrizione è altrettanto vero che anche il lockdown, ai matrimoni non più di 30, alle cene non più di 6 e così via non mi paiono tra le deroghe previste dall’articolo 13 della Costituzione; né è stata conforme alla Costituzione la applicazione di queste nuove regole, la modalità.

A meno che si ritengano i morti da Covid eccezionali mentre quelli per alcol normali e quindi non rientranti nel terzo comma dell’art. 13.

Ma il Covid, malattia infettiva, può essere trasmesso anche a persone incolpevoli mentre il consumo di alcool no, beve solo chi vuole. Certo il Covid può essere trasmesso fisicamente attraverso le vie respiratorie a persone ignare mentre il consumo di alcool è trasmesso, a prescindere dai morti, come valore positivo sin da piccoli perché è parte della nostra tradizione e della nostra cultura (bevi un bicchiere di vino che ti fa bene) anche se non di rado sfocia in una patologia come l’alcolismo che ad oggi, nel 2020, ha prodotto 2 milioni di morti nel mondo contro 1 milione 100 mila per Covid (https://www.worldometers.info/it/).

Ed ancor più irrazionale è la misura delle risorse economiche messe in gioco per evitare i morti da Covid rispetto a quelle destinate a prevenire i morti da alcol; ma questo non ha bisogno di argomentazioni, almeno credo, perché milioni di italiani lo stanno sperimentando sulla propria pelle.

 

 

 

 

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