Si è conclusa nel peggiore dei modi una vicenda che definire 'grottesca' è un eufemismo. Oltre 30 tra agenti di polizia e carabinieri per mettere la parola 'fine' ad un'avventura sportiva e ad un impianto che rappresentavano un motivo di vanto per la città.
Claudio Polonia si era cosparso di benzina minacciando di darsi fuoco, ma, fortunatamente, alla fine, ha rinunciato al suo proposito e, senza che giornalisti e cine-operatori potessero assistere, si è consegnato nelle mani degli agenti di polizia municipale che lo hanno ammanettato e infilato, letteralmente, nell'auto, con una mano premuta sulla testa, e trasferito altrove. Polonia è stato arrestato in flagranza di reato per resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e occupazione abusiva di bene pubblico. E' stato assegnato ai domiciliari.
Il patron della Real Academy aveva chiesto di poter incontrare il sindaco e l'assessore, ma entrambi non si sono fatti vedere, il primo perché a Roma e il secondo per chissà quale altro motivo.
Un blitz condotto da decine di persone nemmeno si trattasse di un delinquente, cancelli coperti da teli e cartelloni per impedire che i giornalisti potessero osservare o scattare immagini, e tutto giustificandolo con motivi di sicurezza per gli stessi. Una pagina vergognosa per questa amministrazione comunale che nemmeno lontanamente, durante i dieci anni di gestione tambelliniana, avremmo mai potuto immaginare. Se questa è la democrazia, se questo è il rispetto, se questa è la tolleranza di questa giunta sbrighiamoci ad arrivare a fine mandato - e anche prima - e rispediamoli da dove sono venuti.
Per concludere, un amareggiato, sconsolato, disgustato Antonio Bongiorni, responsabile dello staff tecnico degli allenatori, si domanda come faranno gli oltre 120 atleti della società ad allenarsi oggi pomeriggio e nei giorni successivi, visto che il comune aveva promesso impianti alternativi che non sono mai stati comunicati.
