Voci più autorevoli è competenti della mia, numerose e preoccupate, continuano a segnalare le condizioni miserevoli in cui è ridotta l’area degli spalti delle Mura corrispondenti all’ex campo di calcio Balilla. Sì, proprio quel segmento verde utilizzato per i Grandi Eventi del Summer Festival e come sede per ospitare il più vasto degli stand di Lucca Comics & Games. Anche un occhio distratto non può che rimanere negativamente colpito dalla brutta cicatrice che deturpa la bellezza di quel manto erboso che, intrecciandosi con l’architettura delle Mura, costituisce un unicum di rara bellezza e armonia. Ebbene, a tutt’oggi, in quel tratto l’erba non ricresce o, se accade, avviene poco e male, destinata a tornare “terra bruciata” dall’incalzare degli eventi, dall’ avvicendarsi delle manifestazioni e relativi lavori di preparazione e smontaggio. Ora, mi ha spiegato qualcuno che ne sa assai più di me, il monumento rappresentato dalle Mura lucchesi è comprensivo anche, e forse soprattutto, dei cosiddetti spalti. Insomma, è stato praticato uno sfregio a un’opera d’arte: un po’ come chiudere col cemento qualche arcata del Colosseo o asfaltare le strade lastricate in pietra di Pompei. O disegnare barba e baffi alla Gioconda!
Possibile che l’opinione pubblica della città, tradizionalmente attenta e sollecita circa il rispetto dei propri beni storico-artistici, non si sia ancora accorta dell’orrore che si sta consumando in quell’area? Che una volta era verde e rigogliosa, oggi è ridotta a una discarica di sassi, detriti, rimasugli di plastica, fango e pozzanghere quando piove: uno scenario degno delle peggiori periferie urbane purtroppo disseminate lungo tutto l’ex Bel Paese. E gli amministratori della città, sempre così pronti a intervenire su questioni di assai minore lena di questa, perché non intervengono? Le loro parole dovrebbero suonare forti e chiare nella denuncia del guasto, nella individuazione delle cause e delle responsabilità, nella ricerca dei modi migliori e più veloci per ripristinare il malfatto e impedire in futuro che tali situazioni abbiano a ripetersi. Perché c’è da tutelare un interesse generale, pubblico, che non può soggiacere al tornaconto di pochi soggetti ancorché potenti.