Anno XI 
Sabato 15 Marzo 2025
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Scritto da fabrizio perotti
Cronaca
14 Marzo 2025

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Lo storico Daniele Zucconi ha raccontato le vicende avventurose di Castruccio Castracani in una conferenza storica organizzata dall’Associazione Contrade di San Paolino in collaborazione con gli Amici della Stella. 
Una serata dedicata interamente alle vicende del condottiero Castruccio Castracani degli Antelminelli, organizzata dall’Associazione Contrade di San Paolino in collaborazione con gli Amici della Stella e curati dallo storico Daniele Zucconi, con la partecipazione degli attori Francesca Stefanelli e Massimo Canneti. L’incontro, che si è tenuto lo scorso 11 marzo, viste le numerose presenze al primo appuntamento, si è svolto nella splendida storica cornice della sede dell’Associazione Contrade San Paolino, presso l’omonima casermetta sulle Mura Urbane di Lucca. Prima della conferenza storica non è potuto certo mancare il cocktail di benvenuto con un ricco buffet, offerto ovviamente dalla Pasticceria Stella di Stefano Buralli, seguito da una rappresentazione teatrale, che è stata la rievocazione storica del processo “delle donne” a Castruccio Castracani, curata dal professor Zucconi ed interpretata dagli attori Francesca Stefanelli, nei panni di sua moglie “Spina” degli Streghi e Massimo Canneti, in quelli del marito Castruccio, Duca di Lucca. La moglie Pina contesta al marito Casrtuccio una serie di comportamenti negativi da lui tenuti non solo nei confronti delle donne, ma anche della città di Lucca e, ancor di più, dei lucchesi come cittadini devoti del Volto Santo. La rappresentazione è stata anche l’occasione per ammirare i vestiti dell’epoca, appositamente realizzati con tessuti originali da aziende fiorentine. La conferenza del professor Zucconi ha poi ripercorso la vita del condottiero lucchese a partire dall’esilio della famiglia di Castruccio ad Ancona, nel 1301, quando i ghibellini di Lucca dovettero lasciare la citta caduta in mano alla parte guelfa. “Il fatto cruciale di questo esilio – racconta Zucconi – fu la morte sia del padre che della madre, nel giro di pochi mesi, a seguito dei patimenti subiti a causa dell’esilio”. Ad Ancona il giovane Castruccio impara l’uso delle armi e, grazie a questo, si mette al servizio delle varie corti europee e, nel 1302, si sposta in Inghilterra, al servizio del Re Edoardo II, dove combatte come mercenario, cosa che farà anche per la Francia e le Fiandre. “Casrtuccio rientrerà in Italia al servizio di Uguccione della Faggiola – continua Zucconi – che era Signore di Pisa e che voleva conquistare Lucca, e si serve di lui come capitano, anche per la sua grande conoscenza della città”. E sia arriva così al “sacco di Lucca” del 1314 quando, dal 14 giugno, la città viene devastata, per diversi giorni, dall’esercito pisano in cui Castruccio è “solo” un capitano di ventura come tanti altri. Ma per questo, il 4 luglio dello stesso anno, viene nominato visconte di Sarzana dal vescovo Gherardino Malaspina, guelfo e, per questo, in esilio a Fucecchio. “Il motivo di questa nomina – sottolinea il professore – nasce dal fatto che la famiglia Castracani, fin dal secolo precedente, per le sue grandi ricchezze, aveva in mano quasi tutta la Lunigiana e la Garfagnana”. Arriviamo quindi al 29 settembre del 1315, quando Castruccio, sempre sotto il Signore di Pisa Uguccione della faggiola, combatte la battaglia di Montecatini contro Firenze, Pisa e Napoli dove, questi ultimi avevano il doppio delle forze in campo. “Ciò nonostante – sottolinea Zucconi – grazie alla conoscenza del territorio ed alle sue grandi abilità di stratega, riesce ad avere la meglio. La cosa particolare è che il Signore di Pisa, capendo la straordinaria forza di Castruccio e temendolo per questo, lo fa arrestare, richiudendolo nelle carceri di Lucca, chiamate “le grotte”, che erano i sotterranei dell’attuale anfiteatro”. L’11 aprile del 1316 avviene la sua liberazione dalle carceri e, alla testa del Comune di Lucca, si rivendica a libertà. Di qui inizia la sua escalation ed il 17 viene nominato Governatore della guerra e Capitano della milizia, il 12 giugno riceve anche la nomina a Capitano difensore della città per un anno che, il 17 giugno dell’anno successivo, viene estesa a dieci anni. Ed infine, il 26 aprile del 1320, viene nominato “Dux” a vita con diritto ereditario per il figlio Arrigo, concessogli dall’imperatore Ludovico il Bavaro. “Nota dolente” le tre scomuniche che Castruccio ricevette tra il 1318 ed il 1327. “Fu Papa Giovanni XXII a scomunicarlo per ben tre volte – conclude Zucconi – e l’ultima gli fu tolta, postuma, nel 1340, da parte di papa Benedetto XII. Lucca pagò una ingentissima somma, sicuramente, perché gli fosse tolta la scomunica e questo perché la città viveva di pellegrinaggi e, a causa di questa, aveva sicuramente subito un grave danno economico. Basti pensare che l’imperatore aveva nominato un anti papa, Niccolò V, e questo è accaduto varie volte nella storia, ma che Castruccio Castracani, un signore, sia arrivato a nominare un anti vescovo e che, per di più, era un frate francescano di nome Rocchigiano Fratolini, è un fatto veramente eccezionale, che si è verificato solo a Lucca”. Il racconto del completamento dell’edificazione della “Fortezza Augusta” nel 1322 e le congiure subite nel 1327 da parte della famiglia Quartigiani, della famiglia Carincioni e di quella della Spina degli Streghi, con tutti i loro aneddoti, hanno concluso una conferenza storica che ha suscitato grande entusiasmo tra tutti i presenti. A fine serata il professor Zucconi si è poi dedicato, come di consuetudine, al firma copie. Tra questi “La peste del ‘300”, che parla dei fatti e dei misfatti al tempo dei comuni, “I due Angeli” che racconta frammenti della vita di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio e, soprattutto, “L’Ombra della pantera” che parla, nemmeno a dirlo, delle vicende trattate durante questa avvincente serata, ossia del condottiero lucchese Castruccio Castracani, nato a Lucca il 29 marzo 1282 e morto, non sapremo mai se di malaria, di infarto o avvelenato, nella sua città natale il 3 settembre dell’Anno Domini 1328.

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