"Ficcatevele nel c..o le vostre sirene!". Questa è un parte della colorita esclamazione, con tanto di quasi aggressione, che questa mattina, sostanzialmente, un passante ha apostrofato verso l'autista dell'ambulanza della Misericordia di Lucca che procedeva in Via Vittorio Emanuele per andare a soccorrere a un'anziana donna.
Si tratta di "Codice Giallo", ovvero "può esserci pericolo di morte per il paziente", e l'ambulanza parte in sirena come da regolare prassi per legge. La squadra dei volontari si precipita in direzione Sant'Anna, sulla via Pisana, per soccorrere un'anziana donna che ha contattato il 118 per un grave problema respiratorio, quando durante il tragitto, in via Vittorio Emanuele, un uomo si sbraccia furiosamente verso il mezzo di soccorso in marcia. L'autista si ferma pensando ad una richiesta di aiuto di questi, ma non è così. Il passante inveisce contro i volontari quasi cercando la rissa. Motivo? Fastidio per i sui timpani. Un velo pietoso, sconfortante e spiacevole, è quanto riferiscono i soccorritori della Misericordia di Piazza San Salvatore, che preferiscono non raccontare altro di quanto accaduto stamani.
Che i dispositivi acustici di segnalazione (le sirene) siano un fastidio, è decisamente cosa certa, ma così non la pensa chi invece purtroppo viene soccorso in caso di aiuto. Un problema respiratorio, cardiovascolare, un trauma, un incidente stradale e/o quanto altro, sono solo alcuni dei casi in cui la centrale operativa 118 invia l'ambulanza o l'automedica per prestare i relativi soccorsi in caso di emergenza alla persona e quindi alla popolazione. Nel caso infatti di codice rosso o codice giallo, e quindi di particolare gravità per il ferito o paziente che sia, gli automezzi di soccorso sono obbligati ad azionare le sirene e sfrecciare nel traffico superando semafori e code per il semplice e doveroso motivo di poter salvare vite umane. "Nessun compromesso o eccezione è consentita" – raccontano gli operatori del 118 territoriale. "In caso emergenza, i nostri mezzi devono assolutamente azionare le sirene e correre a prestare aiuto immediato a chi necessita di soccorso. Resta inteso che la formazione e la preparazione dei nostri autisti è improntata a non creare pericolo al traffico o ai pedoni. Pena: la responsabilità civile e penale individuale di chi guida". Un obbligo morale e legale, insomma, che però molti non riescono a capire, infrangendo le regole del rispetto verso il prossimo. E gestacci e imprecazioni rivolte da automobilisti e pedoni verso le autoambulanze, sono quindi purtroppo una triste consuetudine che si consuma troppo spesso, e specie in zone affollate come il centro storico, dove a farne le spese è quindi il morale delle squadre di soccorso composte per la maggior parte da semplici volontari, cittadini di ogni età e ceto sociale, che dedicano il loro tempo, gratuitamente e con sacrificio a favore della comunità, senza esclusione alcuna. "E sono però anche molti i casi in cui poi l'emergenza viene ingrandita dal chiamante al 118, esclamando aiuto quando poi invece, accorsi i sanitari sul posto, scoprono che la gravità è ben minore" – raccontano ancora dalla centrale operativa. Un uomo di 40 anni che strepita aiuto al telefono, quando poi invece è affetto da forte emicrania e che esige l'ambulanza, è uno degli infiniti esempi che si può tranquillamente annoverare nelle tante richieste di soccorso periodiche, nelle quali si va a tenere occupata un'autoambulanza per un caso non grave, togliendo anche per un'ora, una risorsa al territorio che potrebbe mancare e/o ritardare a chi veramente ha bisogno di aiuto e cure urgenti. "Non disprezzateci quando accorriamo con le sirene" – racconta un volontario. "Potremmo andare a soccorrere un vostro caro".