La firma è ridicola per non dire peggio: Difendere Lucca da CasaPound 2. Ovviamente noon un nome né un cognome, come si addice, in genere, ai vermi abituati a strisciare piuttosto che a camminare eretti. Il richiamo, poi, è ad un libro uscito qualche tempo fa e scritto da Massimiliano Piagentini, fondatore a Lucca della comunità Lgbtq. Non lo abbiamo letto, evitiamo di parlarne. Abbiamo, però, letto, lo spunto da cui ha preso il via questo post denso di minacce e offese. Chissenefrega, in primis, ma siccome gli imbecilli sono sempre all'erta, allora è necessario aprire bene gli occhi.
Poche ore fa Paolo Berizzi, al quale risponderemo più avanti, giornalista o, così, almeno recita la sua biografia, del quotidiano La Repubblica, ci ha onorati ed è la seconda volta, di un suo corsivetto, giusto poche righe, accusandoci di aver messo alla gogna un povero immigrato senzatetto che, non sapendo dove andare a dormire, se ne stava stravaccato in mezzo alla strada e sotto Porta San Pietro incurante di ciò che gli girava intorno, come se farlo sia un diritto e anche qualcosa di più, senza rispetto alcuno, defecando e pisciando dove prima e meglio capita.
Quello che abbiamo scritto e le foto che abbiamo pubblicato li confermiamo senza se e senza ma. A queste latitudini professionali, non c'è spazio né aria per gli invertebrati né per quelli che se ne stanno col culo attaccato alla sedia in attesa dello stipendio. Lucca è anche cosa nostra - oddio, non ci accuseranno mica di essere collusi con la mafia adesso? - così come lo è delle migliaia di persone che hanno condiviso e apprezzato il tentativo di far sì che questa città non diventi Milano, Roma, Firenze, Napoli o anche soltanto Pisa, ma che conservi quello che l'ha sempre contraddistinta e che contraddistingue la sua gente: il rispetto per se stessa oltreché per gli altri, ma a patto che la rispettino per prima, soprattutto, se ospiti.
Chi si nasconde, quindi, dietro il profilo anonimo di facebook Difendere Lucca da CasaPound 2?
C'è un blog online di Lucca e di alcuni lucchesi anch'essi incapaci di camminare dritti e che pubblicano sistematicamente commenti e articoli da cesso, ma anonimi, in cui poco tempo fa si rimprovera al sottoscritto di aver preso parte ad alcuni eventi organizzati da CasaPound tra cui qualcosa al Foro Boario. Chi lo ha scritto appartiene, con ogni probabilità, a quella galassia che ruota attorno alla tifoseria calcistica cittadina, una parte della quale tutt'altro che minoritaria, da sempre schierata con chi usa le mani - e le usa male e per far male - al posto del cervello. E' evidente che i sinistroidi del sito di cui sopra hanno preso a prestito la boiata per rincarare il curriculum vitae di Aldo Grandi che pubblichiamo in sovraimpressione e che è apparso poco fa sui social.
Forse è bene chiarire a questi dementi che l'unica volta in cui abbiamo varcato la soglia della sede di CasaPound è stato a Roma, tanti anni fa, quando presentammo nel palazzo occupato e sede sociale del movimento, Gli eroi di Mussolini - Niccolò Giani, edito da Rizzoli. A Lucca mai abbiamo preso parte ad eventi simili e non riusciamo a comprendere come sia possibile che qualcuno scriva o sostenga il contrario. Sfidiamo chiunque ad averci visto ad eventi casapoundiani, ma non perché ce ne vergogneremmo se si trattasse di presentazione di libri, bensì solo perché non è vero. Presentare un libro non vuol dire condividere le idee di chi lo ospita.
Tornando al post di oggi, l'anonimo estensore chiude con un annuncio in perfetto stile katanghese: E' tempo di reagire. Che non dice nulla, ma può voler dire tutto.
Ecco, se per reagire si intende prendersela e colpire il sottoscritto, è bene spiegare che lo devono fare nel migliore dei modi, per loro, perché non avrebbero la possibilità di una seconda chance.
Crediamo, inoltre, che il clima politico non solo a Lucca, ma anche in Italia (e lo stesso articolo vergognoso e schifoso di Paolo Beruzzi che se la prende con l'amicizia che abbiamo - sincera, disinteressata, fatta di stima e di condivisione - con il generale Roberto Vannacci ne è una testimonianza), stiano a dimostrare che i veri fascisti pardon, comunisti che a volte è anche peggio, sono proprio loro, i radical chic, i professionisti dell'antifascismo, quelli che si sciacquano la bocca un giorno si e l'altro pure restando, però, sempre e comunque sporchi dentro e fuori. Sparare su Vannacci è diventato lo sport più praticato da una robusta fetta di idioti senza capo né piedi. Ma prendersela con gli amici per diffamare lui non lo avevamo mai visto fare, metodi da Stasi, ex DDR.
A Paolo Beruzzi domandiamo perché le cose che scrive contro di noi o su di noi non ce le viene a dire in faccia, qui a Lucca, così da potergli dimostrare inequivocabilmente che ha preso non un granchio, ma una aragosta.