Anno XI 
Lunedì 28 Aprile 2025
- GIORNALE NON VACCINATO
claudio
claudio5

Scritto da Redazione
Cronaca
11 Maggio 2021

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I carabinieri del Ros, coordinati dalla procura della Repubblica di Roma e dal pubblico ministero Eugenio Albamonte, hanno proceduto nella giornata di oggi a perquisizioni e sequestri in numerose città italiane ai danni di 11 persone tra cui un docente universitario, due proprietari di altrettanti quotidiani on line, un infermiere, uno studente e via di questo passo. L'accusa è di vilipendio del capo dello stato ossia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, tra l'aprile 2020 e il febbraio 2021, guarda caso il periodo del Covid, sarebbe stato offeso, minacciato, vilipeso sui social. Il tutto riconducibile, secondo alcune indiscrezioni, ad una 'rete organizzata legata all'estrema destra' con vocazioni sovraniste e vicina, udite udite, alla Russia di Putin.   

Non commentiamo perché, come dice il professor Alessandro Meluzzi, oggi non è più tempo di commenti, ma di silenzio, tempo di abominio e di persecuzione per le anime libere che non vogliono piegarsi al pensiero unico dominante.

Tra gli 11 indagati c'è, tuttavia, un caro, carissimo amico che conosciamo da anni da quando, cioè, ci invitò a presenziare, a Firenze, al convegno in ricordo di un personaggio straordinario come Oriana Fallaci. Fu un evento che ricordiamo con piacere, a cui presero parte fior di spiriti liberi, uomini e donne, con il cantante Povia che allietò con le sue canzoni la platea. Scoprimmo, poi, che Povia stava e sta antipatico al mainstream e alla sinistra impestata, impastata e infestata di virus questi sì, contagiosi e letali. 

Col tempo abbiamo preso a inviare i nostri articoli al giornale on line che Mannocchia ha fondato e che ha portato su numeri spaventosi, al punto da minacciare, metaforicamente, i giornali nazionali che beneficiano dei contributi del potere. Più volte abbiamo preso parte a trasmissioni televisive e radiofoniche nelle quali abbiamo manifestato le nostre convinzioni, chiamiamole pure, se volete, sovraniste, contrarie all'Unione Europea e agli organismi sovranazionali colpevoli di minare nelle fondamenta l'identità dei singoli paesi e dei rispettivi popoli.

Apprendiamo, quindi, che proprio stamani, all'alba, i militari dei Ros hanno effettuato un blitz nella casa dove abita Mannocchia con la moglie, tra l'altro malata e possiamo facilmente immaginare con quale delicatezza sia avvenuta la perquisizione domiciliare. Sono stati sequestrati il telefono cellulare, i computers e tutte le altre diavolerie tecnologiche che, eventualmente, sono state rinvenute nell'abitazione di quest'uomo che, a nostro modesto avviso, non farebbe del male a una mosca.

Il professor Alessandro Meluzzi, che lo conosce dai tempi di scuola per un liberale moderato, è rimasto allibito nell'apprendere la notizia. E ha scelto di chiudersi in un silenzio che è meglio di ogni commento, invitando quelli che sono spiriti liberi e sono sempre di meno, a leggere l'Apocalisse e le Sacre Scritture perché i tempi in cui viviamo li troviamo più facilmente previsti e descritti lì che, magari, nel libro sul caso Palamara di Alessandro Sallusti che se non è paragonabile all'inferno dantesco, poco ci manca.

Quindi Mannocchia sarebbe un pericoloso esponente di estrema destra. E pensare che non ce ne eravamo resi conto. Fascista Mannocchia? Ma non fateci ridere. E' incredibile per noi che leggiamo le veline del Sistema, renderci conto da subito di come Sallusti abbia ragione quando descrive ciò che accade all'interno della magistratura italiana e che Luca Palamara descrive con particolari devastanti.

Armando Mannocchia non è mai stato un fascista né è mai stato legato ad ambienti di estrema destra. Sicuramente combatte una battaglia che mira a diffondere la libertà di pensiero, l'indipendenza di giudizio, la diffusione di notizie generalmente poco trattate dai mass media legati a filo doppio al potere costituito. Mannocchia è sempre stato contrario alla politica dei dpcm e non ne ha mai fatto mistero, attaccando prima Conte e, poi, Draghi, ma sempre con toni rispettosi e mai beceri o almeno così ci è parso.

Che cosa, quindi, può mai aver detto il Nostro per suscitare le ire del presidente della Repubblica al quale noi vorremmo chiedere, se l'autorità costituita non ci denuncia e perquisisce - abbiamo una mamma di 97 anni, per favore e nel caso, usate cautela - perché fino ad oggi non ha aperto bocca, lui che è il capo del consiglio superiore della magistratura, su quanto confessato da Luca Palamara, uno che per lustri ha gestito strumentalmente e politicamente la magistratura come fosse un partito lottizzatore. Come mai, caro presidente, nemmeno una riga dettata al suo portavoce per dire agli italiani - tutti sovranisti? - come mai la magistratura ha mancato al suo compito e alla sua proverbiale indipendenza per abbattersi su tutto ciò che non era verniciato di rosso e protetto e tollerato dal Sistema complici giornalisti di alto spessore democratico?

Ecco, qualcuno potrebbe anche pensare, sicuramente in malafede!, che tutto questo can can con perquisizioni e sequestri e associazioni a delinquere di stampo sovversivo, sia venuto fuori appositamente per oscurare quel sentimento di verità e di perplessità congiunte per un silenzio, quello del Colle, sulle vicende certamente poco edificanti del terzo potere dello stato.

Noi abbiamo più volte incontrato Mannocchia e ci è sempre parsa una persona onesta intellettualmente e disposta a metterci la faccia. Dava fastidio, questo sì, soprattutto, ai soloni dell'informazione addomesticata. Stravedeva e stravede per Oriana Fallaci, ha una sconfinata ammirazione per tutti quegli intellettuali che, in questa epoca di oscurantismo, vengono sistematicamente messi all'indice dalla Nuova Santa Inquisizione, ma non lo vediamo nei panni del cospirazionista o dell'agente segreto all'Havana. E abbiamo appreso con fiducia la decisione del professor Augusto Sinagra - Professore ordinario di diritto delle Comunità europee presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Avvocato patrocinante davanti alle Magistrature Superiori, in Italia ed alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a Strasburgo - di assumerne le difese

Noi, ovviamente, faremo altrettanto in attesa di conoscere i terribili reati di cui l'amico Armando si sarebbe macchiato e tali da mettere in pericolo le stesse fondamenta democratiche di questo già sfasciato Stivale.

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