Un ampio approfondimento sulla carriera e sulla vita del grande campione di ciclismo Gastone Nencini, con la presenza di sua figlia Elisabetta, e la presentazione di due nuovi soci sono stati al centro dell'ultima conviviale del Panathlon International Club di Lucca, che si è svolta lunedì 28 aprile 2025 all'Antica Trattoria Stefani a San Lorenzo a Vaccoli.
Alla serata ha partecipato anche il vicesindaco e assessore allo sport di Lucca Fabio Barsanti, che, in una serata dedicata al grande ciclismo, ha illustrato le ultime novità sul Giro d'Italia a Lucca, con la tappa a cronometro del prossimo 20 maggio che partirà da piazza Napoleone e arriverà in piazza dei Miracoli a Pisa: una cronometro individuale di circa 30 chilometri che si preannuncia spettacolare e ricca di fascino e una nuova grande visibilità a livello nazionale, un importante "bis" visto che già nel 2024 la carovana del Giro aveva fatto tappa a Lucca.
Dopo l'introduzione del presidente del Panathlon Club Lucca Lucio Nobile, si è svolta la cerimonia di ammissione di due nuovi soci, che hanno poi così partecipato alla conviviale da "membri di diritto": Daniele Nesti per il nuoto e Luca Marchi per il tennis.
Nesti, ingegnere civile specializzato in calcoli strutturali per opere sia civili che industriali in acciaio, cemento armato e muratura (negli anni precedenti ha collaborato anche all'intervento di messa in sicurezza delle torri faro dello stadio Porta Elisa di Lucca) ha avuto un ruolo attivo in varie discipline sportive, da atleta e da allenatore, ma è entrato a far parte del club per la sua attuale attività di atleta master dell'Associazione Nuoto Lucca Capannori Asd.
Marchi è amministratore dell'azienda di famiglia "Euromarchi", fondata dal nonno Giovacchino nel 1930 e consolidata dal padre Ennio. Socio della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, socio del Lions Club Garfagnana dal 1986 e consigliere del Lions Club "Le Mura" di Lucca dal 2015 al 2020, ha praticato anche lui vari sport ma è noto soprattutto per essere stato per 10 anni presidente del Tennis Club Bagni di Lucca e per aver "tenuto a battesimo" la grande tennista Jasmine Paolini (attuale numero 6 del mondo) che ha iniziato a muovere i suoi passi in questo sport proprio in quel circolo, nel comune termale.
Dopo la presentazione ufficiale del presidente della Commissione ammissione soci Enrico Turelli, il presidente Lucio Nobile ha consegnato a Nesti e Marchi, come consuetudine, il distintivo del Club e il "vademecum" del Panathleta. I due nuovi soci hanno quindi ringraziato per l'accoglienza e espresso soddisfazione per l'ingresso nel club.
Si è poi entrati nel vivo della conviviale, coordinata dal giornalista Sirio Del Grande, con un ampio e meritato spazio dedicato a Gastone Nencini, uno dei più grandi ciclisti italiani di sempre, un corridore coraggioso e dallo stile inconfondibile.
La figlia Elisabetta ha guidato i presenti attraverso racconti inediti, aneddoti familiari e ricordi personali, per scoprire (o riscoprire) l'uomo dietro al mito, il padre oltre il ciclista. Una serata fatta di memoria, passione e condivisione, in cui pedalare idealmente insieme lungo le strade della storia e del cuore.
Accanto a lei il marito, Massimo Bacherini, presidente di due squadre della Società Ciclistica Gastone Nencini e grande tifoso del campione.
Fin dalle sue prima corse da dilettante, Gastone era sempre stato descritto come un ciclista indomito, energico e sempre all'attacco, da cui il soprannome di Leone del Mugello, forte sia in salita che in discesa. Nella sua carriera da professionista vinse un Giro d'Italia nel 1957 (davanti al francese Bobet e all'italiano Baldini), sfiorandone altri due, e un mitico Tour de France nel 1960. In quest'ultimo caso, come è stato evidenziato più volte nel corso della serata, persino il presidente della Repubblica Charles de Gaulle, in quei giorni nel mirino di quanti si opponevano all'indipendenza algerina, pensò bene di sfidarli scendendo tra la folla senza scorta per stringere la mano a quello straordinario italiano in maglia gialla.
I rivali dell'epoca (tra cui Bobet e lo stesso Coppi) ne riconoscevano il valore e le grandi capacità; mentre l'indimenticato Alfredo Martini, per 22 anni commissario tecnico della Nazionale italiana di ciclismo su strada (con sei successi azzurri), qualche anno fa ne tracciò un ritratto pieno di stima ed affetto.
Insomma, un corridore entrato nella storia del ciclismo e ricordato ancora oggi per le sue grandi imprese sportive ma che rappresenta anche un indimenticabile esempio di forza, generosità e umanità.
"Mio padre era amatissimo dalla gente – ha ricordato nel corso della conviviale la figlia Elisabetta - perché era un lottatore indomito, oltre ad avere grandi doti tecniche. Era molto considerato anche all'estero, come dimostra la famosa stretta di mano di de Gaulle nel 1960 al Tour de France".
Elisabetta ha fatto conoscere ai soci Panathlon un Nencini diverso: "Mio padre veniva dalla campagna ma mostrava in ogni situazione grande sensibilità e creatività. Ha inventato lui i copriscarpini e la calzamaglia con fondelli, poi usati da tutti i colleghi".
Era anche pittore di buone qualità: "Aveva preso lezioni – ha raccontato sempre la figlia - dal grande Pietro Annigoni".
Era inoltre anticonformista e anti-convenzionale in tutto.
Tra gli ospiti della serata Panathlon - oltre al socio Pierluigi Castellani che ha collaborato attivamente all'organizzazione della serata - Pierluigi Poli, un'autentica istituzione del ciclismo a Lucca, che ha raccontato vari aneddoti su Gastone, non solo come corridore ma anche come direttore sportivo, e Paolo Battistini, che ha spiegato come il padre Delio concepì nel 1956, ai tempi di Nencini, la passerella costruita da San Concordio a Porta San Pietro per ovviare alla presenza del passaggio a livello e permettere la disputa della tappa a cronometro del Giro d'Italia Livorno-Lucca.
Al termine della conviviale il presidente Lucio Nobile ha consegnato a Elisabetta Nencini, la medaglia personalizzata del Panathlon realizzata dall'Antica Zecca di Lucca e ha ringraziato lei e tutti gli altri ospiti per aver permesso di rendere omaggio in maniera adeguata a un grande campione e grande uomo.