Anno XI 
Sabato 19 Aprile 2025
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claudio
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Scritto da Redazione
Cronaca
17 Aprile 2025

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Carlo Ludovico Ragghianti la definì “uno dei grandi capostipiti architettonici italiani del XI secolo”, la Chiesa di Sant’Alessandro è una delle testimonianze più antiche di arte, storia e spiritualità del territorio e si affaccia ad una nuova vita grazie ad una campagna di restauro sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e presentata stamani negli ambienti dell’edificio. 

“La chiesa di Sant’Alessandro – ha ricordato don Lucio Malanca – è un luogo particolare della città, perché la storia della sua evoluzione, rappresenta il segno del passaggio dal primo al secondo millennio, sia della vita religiosa che civile. Lo sforzo che intende rendere nuovamente disponibile questo spazio prezioso, grazie all’impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, affonda nella responsabilità della parrocchia di mantenere e custodire l’eredità ricevuta, di offrire un luogo ricco di spiritualità e bellezza alla città, perché conoscendo e vivendo dei luoghi della memoria possa sviluppare uno sguardo attento e fiducioso al futuro. Inoltre Sant’Alessandro, è il più antico edificio integro della Città e “appartiene”, cioè è in carico, alla più antica comunità presente a Lucca, la comunità dei cristiani, rappresentata nel tempo dalla parrocchia.” 

“Con il Sant’Alessandro – ha dichiarato il presidente FCRL Marcello Bertocchini – si aggiunge un ulteriore tassello nell’opera di recupero del patrimonio culturale delle provincia, aspetto che rappresenta una costante nelle programmazioni della Fondazione. In questo caso il nostro sostegno incontra l’esigenza di recuperare e dare una nuova fruibilità ad una delle chiese più importanti del Centro storico, un gioiello di architettura e arte che merita di essere conosciuto e ‘vissuto’ da cittadini e visitatori’. 

IL RESTAURO

L’attuale progetto, seguito dall’ingegner Alessandro Lenci e dall’architetto Leonardo Casini, consentirà di rendere pienamente fruibile la chiesa di Sant’Alessandro e permetterà di affiancare al naturale utilizzo dell’edificio dedicato al culto anche quello di sede di eventi e manifestazioni culturali. I lavori hanno già comportato il restauro e la parziale riconfigurazione dell’ala della sacrestia e dei locali annessi, dove sono stati ricavati una zona dedicata ai servizi igienici e due ambienti ad uso delle iniziative che si svolgeranno nel contesto dell’edificio. L’interno della chiesa verrà dotato di un nuovo impianto di illuminazione e di diffusione audio. Particolare cura è stata posta nel garantire l’accessibilità con superamento delle barriere architettoniche con strutture necessarie a garantire la sicurezza dell’edificio e di coloro che vi accedono. 

LA CHIESA

Seppur – ingiustamente – fuori dai circuiti turistici, la Chiesa di Sant’Alessandro è di fatto uno degli edifici religiosi più importanti della città. Non solo perché sobrio e monolitico prototipo del Romanico lucchese, ma anche per le numerose suggestioni e singolarità che si ritrovano ad uno sguardo attento.

Se le prime notizie di un istituto religioso risalgono all’anno 893, il suo aspetto attuale si deve ad un rifacimento di metà XI secolo, data precoce che ha fatto per anni definire Sant’Alessandro come esempio di proto-romanico. La chiesa è celebre per un utilizzo quasi maniacale della simmetria, nella disposizione delle bozze, nelle scelte cromatiche delle pietre, nella varietà delle decorazioni interne. Il suo candido e lineare esterno, da cui è leggibile anche la suddivisione interna degli spazi, è bilanciato internamente da un vivace gioco di volumi e decorazioni, particolarmente evidente nei colonnati che suddividono in tre navate gli ambienti. Qui troviamo materiali come il porfido egiziano e una alternanza di capitelli differenti, alcuni dei quali risalenti alla primissima fase costruttiva. 

Questa la storia e i presupposti che ispirano l’ottimismo di don Lucio sul futuro del Sant’Alessandro: “un luogo dello spirito dove il bisogno di interiorità e spiritualità, in ogni sua forma, intercetti il tempo che stiamo vivendo, affinché la nostra Comunità cittadina, in ogni sua espressione, continui a custodire un senso della vita e dell’esistere che ha ricevuto dalla Storia e che può aiutare a vivere i grandi cambiamenti della contemporaneità.” 

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