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Scritto da Redazione
Cronaca
02 Marzo 2024

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17 pagine una più tosta dell'altra, migliaia di righe scritte con una precisione, una attenzione ai particolari, una puntigliosità che, almeno stando al contenuto, mettono spalle al muro sia il comune di Lucca sia coloro i quali, in questa vicenda, hanno avuto un ruolo più o meno importante. E un esponente, Claudio Polonia - sì, quello che voleva darsi fuoco, patron di Real Academy, la società calcistica presa a pesci in faccia nonostante abbia investito centinaia di migliaia di euro su un impianto che era al collasso - che chiede alla procura della Repubblica di Lucca di indagare su quanto avvenuto da un paio d'anni a questa parte su una vicenda che ha dell'assurdo.

Polonia, avvalendosi dell'operato di un pool di avvocati ad hoc, ha presentato all'ex Galli Tassi un documento che, punto dopo punto, capoverso dopo capoverso, paragrafo dopo paragrafo, rivela e rileva che cosa si sono detti e, soprattutto, scritti la Real Academy e gli uffici del comune di Lucca, da quelli della polizia municipale a quelli tecnici. Gli avvocati della presunta parte lesa, ossia Polonia, sbattono nero su bianco date, mail, documenti e considerazioni che farebbero arricciare il naso, per non dire peggio, a chiunque.

Secondo quanto affermano i difensori di questo napoletano arrestato nel corso di un'operazione che nemmeno gli incursori dei corpi speciali avrebbero posto in essere di fronte ad un pericolo effettivo, al loro assistito sarebbe derivato, da parte dell'operato dell'amministrazione comunale, un danno economico enorme a seguito degli investimenti effettuati per restituire dignità ad un impianto sportivo, appunto quello di S. Cassiano a Vico, che dignità aveva perso da un pezzo ammesso che, un tempo, eventualmente lontanissimo, l'abbia mai avuta.

Investimenti che, secondo Polonia, sono stati effettuati per le migliorie di cui l'amministrazione era al corrente, migliorie assolutamente necessarie per rendere usufruibile ciò che usufruibile non era. I legali snocciolano date e dimostrano, carte alla mano e a loro avviso, che Polonia ha fatto tutto quello che doveva fare e che anche i presunti abusi edilizi, tipo le torri faro o i campi da calcetto o anche quelli da padel, avrebbero potuto essere sanati secondo quanto previsto dalla legge.  Ma non è tutto. Non soltanto avrebbero potuto essere sanabili, ma anche la sanatori era assolutamente legittima mentre non è stata accettata dal comune con spiegazioni risibili sulle quali Polonia chiede di indagare alla procura. 

Inoltre, gli avvocati della parte lesa contestano la motivazione con la quale i tecnici del comune hanno trasmesso ai giudici amministrativi le motivazioni per respingere ogni richiesta di Polonia. La non presentazione, cioè, della documentazione antisismica per le torri faro e per gli altri presunti abusi quando, invece, tale documentazione sarebbe stata regolarmente depositata solo che bastava andarla a vedere. Perché, quindi, ciò non è stato fatto? Perché i tecnici del comune sono parsi sordi ad ogni tentativo di rimediare ad una situazione che poteva anzi, avrebbe potuto essere risolta nel rispetto della legalità? Che cosa ha spinto il comune di Lucca a rifiutare ogni tentativo di conciliazione al fine di preservare per i ragazzi che frequentavano l'impianto, la loro salute sportiva'?

Domande queste ed altre ancora più pertinenti e incisive, che spingono i legali di Claudio Polonia e della Real Academy a chiedere alla procura della Repubblica di Lucca di effettuare le indagini necessarie, sequestri di pratiche compresi, per appurare se non siano stati commessi dei veri e propri reati che hanno causato un danno irreparabile all'esponente.

Se l'assessore allo sport Fabio Barsanti pensava che Polonia avrebbe rinunciato a far valere le proprie ragioni, ha sbagliato i suoi calcoli. E, intanto, attende una risposta dal sindaco Mario Pardini e dal comune in merito alla richiesta di poter investire 800 mila euro, mica pizze e fichi, nella ristrutturazione dell'impianto sportivo di San Vito. Da palazzo ei Bradipi non è giunta alcuna risposta entro i 30 giorni previsti. 

E non è tutto. L'assessore Barsanti, quello che ha deciso di rimettere in sesto lo sport a Lucca, nell'ultimo incontro con il comitato genitori dell'impianto di San Cassiano a Vico, aveva promesso e dichiarato che i campi per accogliere i 114 atleti della Real Academy erano già pronti, a partire da quello di S. Maria a Colle. Peccato che il campo sia inagibile ia perché l'Aics che lo detiene, non ha potuto fare alcunché per un incidente che ha coinvolto il responsabile della pratica, sia perché il comune, come ha scritto a Polonia, non ha ancora tagliato l'erba e reso praticabile il terreno.

Altro che Vannacci e Aldo Grandi direttore fuori di testa... ta. Qui sì che ci si divertirebbe la collega Chiara Squaglia di Striscia la notizia. 

Solo ieri - dice Claudio Polonia - il comune ci ha chiesto le date ed orari in cui abbiamo bisogno di Santa Maria a Colle, quindi come hanno potuto affermare, a più riprese, che l'impianto era pronto da ottobre e che eravamo noi a rifiutarlo?

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