Due importanti operazioni, coordinate dalla Direzione Marittima di Livorno al Comando dell’ammiraglio Gaetano Angora, sono state eseguite la scorsa settimana tra la Toscana e le Marche e hanno visto impegnati i militari della Guardia costiera di Livorno, Venezia, Ancona e San Benedetto del Tronto, congiuntamente ai funzionari dell’Ufficio antifrode della Dogana di Livorno.
Le Autorità di controllo hanno operato in virtù del consolidato rapporto di collaborazione tra le due istituzioni, Guardia Costiera e Agenzia delle Dogane, per la tutela globale della risorsa ittica e la salute dei consumatori, e nella circostanza sono state dirette alla verifica della correttezza delle informazioni dei prodotti della pesca posti in vendita.
La stringente regolamentazione europea, in tema di lotta alla pesca illegale, prevede che tutti i prodotti ittici provenienti da paesi extra-UE, prima di essere inseriti nel circuito commerciale di uno Stato membro, debbano essere sottoposti ad una scrupolosa analisi della certificazione di cattura che attesti la legalità del pescato in conformità alle leggi internazionali, in mancanza della quale gli stessi sono banditi dal mercato europeo.
ATTIVITÀ SVOLTA A LIVORNO/SAN BENEDETTO – DOGANA/GUARDIA COSTIERA
Nel corso di una verifica svolta presso un Terminal del porto di Livorno, l’attenzione degli investigatori si è concentrata su una grossa partita di prodotti ittici congelati provenienti dal Senegal, importati in containers refrigerati e trasportati via mare. All’interno degli stessi sono state individuate varie specie ittiche tra cui Polpo Indopacifico, Halibut, Pesce Pettine e Seppie per un totale di circa 35 tonnellate.
I pesi verificati e le specie ispezionate risultavano nettamente differenti rispetto a quelle indicate nella certificazione di cattura e nei documenti di tracciabilità presentati agli uffici doganali. È stato pertanto necessario per le Autorità di controllo, procedere con lo svuotamento totale dei containers per ottenere un riscontro oggettivo e preciso della merce importata. Quest’ultima operazione è stata eseguita, in prima battuta, presso il porto di Livorno e terminata, a seguito del trasferimento della merce, presso la sede dell’importatore, dove sono intervenuti i militari della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto e i funzionari della locale sede operativa territoriale coordinata dall’Ufficio delle Dogane di Civitanova Marche.
L’intera merce è stata sottoposta a sequestro amministrativo e all’importatore è stata comminata una sanzione pecuniaria.
ATTIVITA’ SVOLTA A CERRETO GUIDI - CCAP LIVORNO/VENEZIA
La seconda operazione è scaturita invece da un’attività investigativa condotta inizialmente dalla Guardia Costiera di Venezia che ha puntato i riflettori sulla verifica della autenticità delle informazioni presenti su alcune confezioni di polpi provenienti dall’India rinvenuti sul mercato veneto e distribuiti da un importatore fiorentino.
Dalle analisi del DNA eseguito su alcuni campioni prelevati dagli ispettori è risultato che il genere e la specie dei cefalopodi indicati nella documentazione di tracciabilità erano differenti rispetto a quelli destinati al commercio. L’intera partita, corrispondente a circa 37 tonnellate è stata sottoposta, anche in questo caso, a sequestro amministrativo.
L’importatore, a cui è stata irrogata specifica sanzione, dovrà giustificare il motivo della predetta irregolarità pena la confisca della merce.