Ci urlavano di tutto anche quelli che non partecipavano attivamente. Solo al termine di tutto in otto del reparto mobile di Firenze siamo andati al pronto soccorso con ustioni, contusioni, due fratturati e ancora esiti da valutare ai timpani. Parole di Indro Marchi, uno degli agenti di polizia rimasti feriti - frattura del radio al braccio sinistro - negli scontri a Bologna provocati dai manifestanti per ricordare Ramy Elgaml, il giovane morto a Milano dopo un inseguimento dei carabinieri per non essersi fermato ad un posto di blocco. Marchi è in forza al reparto mobile di Firenze e ha prestato servizio anche a Lucca. Inoltre è anche segretario provinciale Consap Firenze.
Il suo racconto la dice lunga su quale sia il clima venutosi a creare intorno alle forze di polizia per colpa di una Sinistra che è diventata sovversiva e insurrezionalista al punto da mettere in pericolo la pacifica convivenza. Non soltanto. Appare evidente la strumentalizzazione di qualunque episodio al fine di combattere contro questo esecutivo e contro quelli che, sin dagli anni Settanta, venivano definiti i servi dello Stato. Lancio di mattoni, bombe carta, bottiglie di vetro: c'è di tutto nell'odio di questa bastardi verso chi fa, semplicemente, il proprio dovere e che, magari, proprio per farlo, finisce sbattuto in prima pagina dei giornali verniciati di rosso e in qualche aula di tribunale per non tralasciare il pronto soccorso di qualche ospedale. In questi casi, però, la politica se la fa sotto ed evita accuratamente di prendere posizione dichiarando la necessità di un inasprimento senza se e senza ma delle pene per chi commette simili reati e attacca le forze dell'ordine. Non può esserci uno Stato senza ordine e non lo diciamo noi, lo scriveva già un tale Thomas Hobbes nel suo Leviatano, opera straordinaria.
Ciò che è già accaduto nelle banlieu francesi accadrà anche da noi dove l'immigrazione di seconda, terza, quarta e quinta generazione finirà per metterci in croce. Con un omino vestito di bianco che apre bocca, ma tenendo le porte della sua fortezza vaticana ben chiuse. In tutta la penisola di questo sfasciato stivale, ormai, la microcriminalità è nelle mani degli immigrati e essere italiani, oggi, significa soltanto essere prossimi a diventare carne da cannone. Uno Stato che chiede e pretende tasse e imposte allucinanti deve essere in grado, poi, di fornire servizi adeguati e la sicurezza è il primo in assoluto. Se pretendere di poter vivere in pace, per i soliti intellettuali di sinistra significa essere fascisti - vedono il fascismo anche sulla tazza del cesso - ebbene, che fascismo sia.
Indro Marchi ha raccontato quello che gli è accaduto in breve, ecco le sue parole:
Sono bastati pochi minuti per comprendere che quello che era stato annunciato come un presidio pacifico si sarebbe trasformato in una vera e propria guerriglia urbana. Dopo pochi minuti dall'inizio dell'evento i manifestanti hanno deciso di spostarsi, o meglio, di iniziare lo scontro. A malapena il tempo di schierarsi che siamo stati attinti dal lancio di bottiglie, mattoni, bombe carta. Ho visto gli occhi smarriti di un collega poco più che ventenne che si girava verso di me subito dopo che una bomba carta, scoppiata a pochi centimetri dal sul volto aveva spezzato lo scudo che teneva in mano... e io che mentre lo rassicuravo mi chiedevo come potesse essere ancora tutto integro. Un miracolo... La prima carica e il primo lancio di lacrimogeni hanno allontanato i manifestanti ed evidenziato secchi pieni di laterizi pronti per essere utilizzati contro di noi. Erano passate da poco le 20 ed è iniziata la devastazione della città. Mentre ci spostavamo cercando di anticipare i manifestanti/aggressori impedendogli di raggiungere quelli che potevano essere obbiettivi sensibili (commissariati di polizia, caserme sei cc, questura, sinagoga..) questi devastavano Bologna. Spaccando vetrine, rovesciando fioriere e bidoni della spazzatura per poi incendiarli. Tavolini e sedie dei locali del centro di Bologna pieni di ragazzi che si godevano il sabato sera, venivano utilizzati come oggetti da lancio contro le forze dell'ordine. Un collega, che stava tentando di proteggere due giovani ragazze rimaste intrappolate sotto i tavoli del dehors di un pub, ha ricevuto un tavolino di ferro sulla visiera del casco, tanto violenta da causargli la rottura di un dente. In tanti erano venuti, evidentemente, organizzati con il solo scopo di aggredire le forze dell'ordine, noncuranti del fatto che commercianti e molti giovani estranei ai fatti potessero restare danneggiati o feriti negli scontri. Gli scontri sono proseguiti per ore ben oltre la mezzanotte..
A Lucca, anni fa, durante una manifestazione contro il G7, in maniera minore accadde una cosa analoga e fu evidente a tutti, ma lo scrivemmo solo noi, che i delinquenti che sfilano sovvenzionati non si sa bene da chi - lo sappiamo benissimo - volevano attaccare polizia e carabinieri e si erano preparati per questo. Ebbene, perché devono rischiare la vita gli uomini in divisa facendo il proprio dovere? Che sia lasciato loro il diritto di difendersi e di reagire senza alcuna pietà. Dall'altra parte i paladini dell'immigrazione a tutti i costi e delle Ilaria Salis, vorrebbero causare più danni possibili a questi giovani mandati a proteggerci in mezzo alla pubblica via. Che abbiano il diritto di reagire in tutti i modi così da poter mettere l'avversario nelle condizioni di non nuocere, Cambiate le regole di ingaggio oppure infilatele una divisa e spedite questa classe politica digerente di invertebrati.
Nella foto: lo scudo centrato da una bomba carta lanciata da un bastardo durante gli scontri di Bologna.