Sono Legambiente e Caritas, insieme a un ricco partenariato sia istituzionale che associativo, i promotori dell’idea che, nata solo lo scorso luglio, ha portato alla costruzione di un Tavolo di studio il cui scopo è quello di approfondire ed analizzare le esperienze di economia civile esistenti sul territorio. L’obiettivo principale della nuova realtà, infatti, sarà proprio la stesura di un rapporto – che verrà presentato a giugno – riguardante la diffusione e le dinamiche di questo tipo di economia sul territorio provinciale.
Costituitosi la scorsa estate in maniera informale, il Tavolo è stato formalizzato con la firma di un Protocollo d’intesa, per l’avvio di un percorso condiviso, ed è stato presentato ufficialmente questa mattina presso la curia Arcivescovile di Lucca.
Si tratta di una realtà aperta che, in futuro, prevede la possibilità di accogliere nuovi partecipanti, i quali andranno ad aggiungersi ai numerosi soggetti che hanno già aderito. Alla conferenza stampa, infatti, erano presenti i rappresentanti delle realtà associative e istituzionali che parteciperanno ai lavori: oltre alla Caritas di Lucca e a Legambiente Lucca e Capannori, hanno aderito i comuni di Lucca e Capannori, Lucca In-Tec – Polo Tecnologico Lucchese, l’ufficio nazionale di economia civile di Legambiente, Legambiente Toscana, la cooperativa Nannina, la cooperativa Calafata, l’associazione nuova solidarietà – Equinozio e la Camera di Commercio di Lucca.
L’economia civile è un’espressione che, usata per la prima volta a metà settecento, recentemente è tornata all’attenzione grazie al lavoro di economisti come Zamagni e Bruni. L’idea alla base del concetto – come spiegato dai presenti – è quella di costruire un sistema economico che si fondi su principi di reciprocità, gratuità e fraternità. Obiettivo ultimo, quindi, è riportare l’uomo e l’ambiente al centro combattendo, secondo le logiche della sostenibilità e dell’inclusione, la supremazia del profitto e dello scambio economico strumentale all’attività finanziaria.
“Un progetto – ha sottolineato l’arcivescovo di Lucca, monsignor Paolo Giulietti – che si inserisce appieno nel solco degli sforzi che la chiesa sta compiendo in campo economico per approdare a un nuovo modo di fare economia che ponga la sua attenzione agli interessi della persona, della famiglia e dell’ambiente. Lo scopo – ha proseguito – è uscire della logica esclusiva del profitto per creare un benessere diffuso”.
Durante l’incontro di stamani, è emerso come ogni soggetto aderente parteciperà al gruppo di lavoro apportando, sulla base del settore in cui opera, le potenzialità professionali che detiene. Fondamentale il ruolo rivestito dall’ufficio nazionale di economia civile di Legambiente che, da anni, compie analisi di questo tipo su tutto il territorio nazionale: “da tempo siamo impegnati – ha spiegato il responsabile dell’ufficio, Enrico Fontana – nell’individuare criticità e potenzialità inespresse dei territori, nel tentativo di dare forza a questa forma di economia che, oltre ad avere un impatto positivo sull’ambiente, combatte ingiustizie e disuguaglianze”.
Il primo traguardo che il tavolo si pone – come dichiarato dai presenti – è la realizzazione del rapporto che verrà presentato a giugno andando a completare il lavoro di osservazione e ricerca condotto dall’Osservatorio sulle povertà e le risorse della diocesi di Lucca. Tale rapporto cercherà di comprendere il funzionamento dell’economia civile e di cogliere gli elementi facilitanti il suo sviluppo. Dopodiché, il secondo passaggio che il Tavolo affronterà, sarà individuare e accompagnare percorsi che facilitino le esperienze di impresa orientate all’inclusione e alla sostenibilità.