Arturo Paoli è di certo uno dei cittadini lucchesi più famosi e importanti del Novecento lucchese. Paoli, nominato Giusto tra le nazioni per il suo impegno contro le politiche di sterminio anti-ebraiche durante la Seconda guerra mondiale, e ricordato per il suo supporto alle famiglie osteggiate dalla dittatura militare in Argentina negli Anni 60 e 70, ha lasciato una traccia indelebile sulla città di Lucca, che più volte ha ricordato e onorato il suo illustre cittadino venuto a mancare ormai sette anni fa.
L’ennesimo attestato di valore per Paoli è arrivato anche dall’Istituto comprensivo Lucca 6, che ha deciso di cambiare nome proprio per commemorare la vita e le opere del religioso.
L’evento però, non si è limitato ad un semplice cambio di nome. Come confermato dallo steso preside, Giovanni Testa, l’istituto ha voluto condividere questa scelta nientemeno che col Papa, al secolo Jorge Bergoglio, conoscente di Paoli dal periodo in cui il presbitero italiano viveva proprio in Argentina, terra natale del santo padre.
La lettera, inviata il 30 settembre, ha ricevuto la risposta del Papa proprio in questi giorni: una soddisfazione enorme, per l’istituto, la città e per la stessa memoria di Paoli.
“Il primo settembre 2022, l’Istituto Comprensivo Lucca 6 ha preso il nome di Fratel Arturo Paoli.
È stata una scelta consapevole, affatto formale, perché i valori a cui Arturo ha ispirato la sua vita
sono gli stessi che tutti i giorni proviamo a testimoniare a scuola, prendendoci cura dei nostri bambini, dei nostri ragazzi. Sono i valori della solidarietà, della giustizia sociale, della diversità,
della gentilezza, dell’accoglienza, dell’amicizia, dell’amore. Il 29 settembre scorso, nel magnifico complesso di San Francesco, si è svolta la manifestazione conclusiva del progetto d’intitolazione “Sulle tracce di Fratel Arturo Paoli”, che ha visto tutta la comunità scolastica riunita. Camminando su quelle tracce, e ripercorrendo i luoghi in cui Arturo ha speso la sua vita a favore degli ultimi della terra, il pensiero è andato anche a Papa Francesco: Arturo e Bergoglio si erano infatti incontrati in Argentina, dove Arturo Paoli ha vissuto dal 1960 al 1974, accanto ai più diseredati e ai perseguitati. Era un periodo tragico per il paese sudamericano, e l’allora superiore provinciale dei gesuiti, padre Jorge Bergoglio, e il piccolo fratello Arturo Paoli si ritrovarono uniti dall’avversione alla dittatura dei Generali, alla quale Bergoglio sottrasse decine e decine di perseguitati aiutandoli a espatriare. Arturo, condannato a morte dai generali, fu invece costretto a fuggire e si trasferì in Venezuela, e a seguire nel 1985 in Brasile, fino al rientro definitivo in Italia nel 2005. Da qui il desiderio di condividere anche con Papa Francesco il momento, per noi importante, dell'intitolazione dell’istituto. Alla Lettera inviata al Papa il 30 settembre, abbiamo in questi giorni ricevuto la sua risposta attraverso la Segreteria di Stato. Ed ora, attraverso la stampa, è per noi un piacere condividere il messaggio di Papa Francesco anche con la città, Lucca, che ad Arturo ha dato i natali”.