Nella tarda mattinata è stata presentata la mostra "L'avventura dell'arte nuova" presso la Fondazione Ragghianti. Protagonisti di questa esposizione sono le figure di due artisti principalmente attivi a Milano e a Firenze tra gli anni Sessanta e Ottanta. Si tratta di Cioni Carpi (Milano 1923-2011) e di Gianni Melotti (Firenze 1953), che è intervenuto nel corso della conferenza.
Le biografie e le personalità di entrambi sono state introdotte rispettivamente da Angela Madesani nel primo caso e da Paolo Emilio Antognoli nel secondo, curatori dell' esposizione.
A prendere la parola è stato il direttore della Fondazione Paolo Bolpagni che ha spiegato sin da subito come è nata l'idea di organizzare "L'avventura dell'arte nuova" soffermandosi in modo particolare sulle novità riguardanti le pubblicazioni dei libri e sui vari eventi culturali che sono in programma come il ciclo di conferenze iniziato il 24 settembre dove si è parlato di Matteo Civitali.
Presente anche Marcello Bertocchini, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che ha portato i saluti istituzionali con entusiasmo e soddisfazione.
Angela Madesani ha spiegato nel dettaglio i contenuti della mostra e illustrato il lavoro artistico di Ciani Carpi che la curatrice stessa ha avuto modo di conoscere. Il vero nome era Eugenio Carpi De' Resmini e il padre Aldo ricopriva il ruolo di direttore dell' Accademia di Brera oltre ad essere un pittore e uno storico. La carriera di Cioni inizia negli anni Cinquanta dedicandosi alla pittura a Parigi per poi trasferirsi ad Haiti, New York, Canada prima di ritornare a Milano Vive in America fino alla metà degli anni Sessanta e proprio negli Stati Uniti conosce Maya Deren, una regista dell'epoca che lo avvicina al mondo della sperimentazione cinematografica realizzando diversi film.
Il teatro è un altro settore a cui Ciani si dedica; e infatti collabora con il Piccolo di Milano nel 1966. dove mette in scena un filmato girato in un campo di concentramento in cui era stato ucciso il fratello Paolo.
"Ho avuto la fortuna di trascorrere molto tempo con Cioni. Per me è stato un grande amico, una persona con cui ho discusso- ha ricordato Angela Madesani. Aveva dei punti di riferimento come l' incontro con Vittorio Fagone. Quando ho realizzato una mostra in uno spazio pubblico in provincia di Milano, ho fatto una gita domenicale con Cioni, Vittorio e la signora Fagone per andare a vedere la mostra. Tra i due uomini ci fu un lungo abbraccio."
Che cosa comprende dunque l'esposizione dedicato all'artista poco fa menzionato? Il suo percorso artistico dagli anni Sessanta agli anni Ottanta e il visitatore potrà osservare da vicino dipinti, installazioni, lavori fotografici, filmati, disegni, progetti, libri creati dal medesimo e nove opere della Collezione Panza di Biumo.
Dopo la presentazione di Cioni Carpi, Paolo Emilio Antognoli ha introdotto la figura di Gianni Melotti e ha parlato del suo lavoro, dei suoi primi dieci anni di attività che vanno esattamente dal 1974 al 1984 e dei rapporti di amicizia che ebbe con alcuni artisti come Bill Viola. La produzione artistica di Melotti riguarda principalmente l'esperienza in art/tapes/22, ovvero una creazione di videotapes rivolto ad artisti. Il 1974 è un anno significativo per Gianni perché diviene fotografo di tale produzione.
Alla Fondazione Ragghianti si possono contemplare circa una trentina di opere dell'artista come nel caso di "Giallo" (1979) o "Gli angoli della Biennale" (1976) tanto per citare solo alcuni dei molteplici esempi.
"Vedendo questa mostra sono il primo ad essere sorpreso- ha detto Melotti. Secondo me fotografare era trovare una situazione impossibile, ovvero fermare il tempo scattando un'immagine dove si coglie la frazione di un secondo che poi conserviamo".
La mostra è aperta al pubblico a partire da sabato 3 ottobre tutti i giorni escluso il lunedì con i seguenti orari: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Il biglietto d'ingresso è di 3 euro.
La mostra è aperta tutti i giorni tranne che il lunedì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 (ultima entrata alle 18:30). Il biglietto d'ingresso è di 3 euro.