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Scritto da Redazione
Cultura
19 Dicembre 2020

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Gina Truglio, della Libreria Ubik, assieme a Talitha Ciancarella di Lucca Libri, due libraie con molte passioni in comuni, tra cui quella di presentare libri, organizzare incontri, hanno oggi pomeriggio presentato su Facebook un libro che parla delle donne e della loro capacità rivoluzionaria assieme all’autrice Beatrice Venezi.

Il libro Le sorelle di Mozart, scritto dal Beatrice Venezi, giovanissima direttrice d’orchestra, racconta le storie di interpreti dimenticate, compositrici geniali e musiciste ribelli.

Un panorama di storie di vita di alcune figure femminili dal medioevo ad oggi, che hanno sfidando ciò che era ovvio e scontato. Le pagine del libro riescono a catturare il lettore e a scatenare la sua curiosità, immergendolo nelle atmosfere dei committenti, dei conventi, delle malelingue, attraverso queste donne rivoluzionarie.

Nel libro si racconta di donne alle quali fu impedito di suonare, di altre che non poterono firmare le composizioni frutto del loro lavoro, dell’impossibilità di frequentare i conservatori, le cui porte erano aperte solo per gli uomini, della Chiesa che gli proibì di cantare, e della società che le relegò a un ruolo ancillare, subordinato al volere maschile.

“Le sorelle di Mozart è un libro che parla di donne fuori dall’ordinario, - ha raccontato al pubblico la stessa Beatrice Venezi - dall’anno mille ai nostri giorni, ma volevo con questo libro sottolineare una concezione della musica che non ponesse rigide barriere tra un genere ed un altro, parto infatti da Ildegarda di Bingen per arrivare a Björk. Ritengo che esiste musica bella e meno bella, una musica che affascina, una che comunica e unamusica che emoziona, e, nel contempo esiste una musica che tutto questo non riesce a farlo, e attraverso il libro è stata un’occasione per condividere questo concetto. Inoltre, raccontare la vita di queste donne è stato il pretesto letterario per raccontare quei determinati periodi musicali, e fare così divulgazione da un punto di vista storico, musicale, culturale e artistico.”

Oggi è ancora possibile in questo modo essere rivoluzionari, è possibile dirigere in modo rivoluzionario?

“Oggi dirigere in modo rivoluzionare – ha risposto la stessa Beatrice Venezi, tra i più giovani direttori d’orchestra d’Europa - significa non solo dirigere, ma anche comunicare e ritrovare una comunicazione con il pubblico che evidentemente si è persa, perché il fatto che le sale da concerto non siano piene, anche in periodi pre-Covid, è un problema di comunicazione. Deve essere ritrovato quel filo rosso che ci unisce al pubblico, che vuole ritrovare il suo rapporto con l’arte: questo è un atto rivoluzionario. Ma anche essere una donna in un ruolo tipicamente maschile, è rivoluzionario.”

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