James Lake vive a Exeter, in Inghilterra, ha 44 anni ed è un artista che realizza sculture in cartone di rara bellezza ed espressività. A soli 17 anni scopre di avere un tumore osseo e da un giorno all'altro subisce l'amputazione di una gamba. Costretto a rimanere nella sua camera da letto per mesi, incapace di muoversi, James scopre nel cartone il mezzo ideale (economico, leggero, accessibile) per raccontarsi al mondo. Oggi è uno dei più accreditati artisti di questa particolare tecnica scultorea. La qualità del suo lavoro non sfugge agli organizzatori di Cartasia-Lucca Biennale, che nel 2018 lo invitano a Lucca per realizzare una scultura monumentale per la mostra outdoor di Cartasia, che ogni due anni trasforma alcune piazze del centro storico in una galleria d'arte a cielo aperto.
È da qui che nasce "Paperman", documentario che prende il nome dall'opera che Lake ha esposto a Lucca, in piazza San Frediano. Girato a Lucca, ha come protagonisti la storia di James, la sua arte e la città che per prima lo ha ospitato, abbracciato con le sue Mura e subito amato. Diretto da Domenico Zazzara, grazie alla collaborazione con il Cineforum Ezechiele 25,17 sarà proiettato per la prima volta a Lucca martedì 3 marzo, alle 21 al cinema Astra. L'evento, per altro, aderisce all'iniziativa "Mese del riciclo di carta e cartone" promosso da Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica.
«Quella di Lake è la storia di una persona che non si è arresa e non si è fatta schiacciare dalle vicende che lo hanno travolto. È una parabola molto affascinante sul valore terapeutico dell'arte e della creatività», commenta Zazzara. «James Lake è uno di quegli artisti che rendono davvero grande la Biennale, perché dimostrano come carta e cartone, per loro natura materiali poveri e spesso considerati "di scarto", possano acquistare pregio e valore quando passano dalle mani di persone creative e sensibili», ha aggiunto Emiliano Galigani, direttore generale di Cartasia.
"Paperman" ha vegliato per settimane su piazza San Frediano. Quasi un autoritratto quella statua alta più di tre metri raffigurante un uomo seduto sulla sua gamba sinistra, l'unica rimasta a Lake dopo l'intervento reso necessario dall'osteosarcoma. Ha attirato turisti e lucchesi ed è stata una delle opere più fotografate e ammirate dell'edizione 2018 di Cartasia. E se la creatività di Lake ha affascinato, la sua vicenda umana ha toccato la sensibilità di molte persone. Da qui la decisione di Zazzara e di Metropolis, la casa di produzione lucchese della quale Cartasia è una costola, di dedicare a Lake e al legame con Lucca un documentario, con il quale si ripercorre la storia dell'autore e la genesi di "Paperman": la scelta dei materiali in cartiera, l'incontro con la città e il laboratorio allestito alla "Cavallerizza", la sfida che il montaggio ha rappresentato, l'allestimento in piazza S. Frediano, la soddisfazione nell'osservare le reazioni della gente. Tutto nato nella camera di quel diciassettenne che della sfortuna che gli si è accanita contro ha saputo fare, grazie all'arte, un punto di forza.
Il documentario è stato sostenuto da Toscana Film Commission nell'ambito del programma "Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema".
Il biglietto d'ingresso è di €5.