Pupi Avati, un maestro del cinema e di vita. Emozione e tanti applausi ieri sera a San Romano durante l’incontro con il regista, una delle tappe lucchesi della quinta edizione del Festival Economia e Spiritualità. Il tema era Il bene e il male dopo la pandemia: ha aperto il saluto del sindaco Alessandro Tambellini, conclusioni di padre Guidalberto Bormolini dei Ricostruttori che con Francesco Poggi ha inventato e dirige il festival.
Avati, sollecitato dalle domande di Ilaria Maria d’Urbano, con la saggezza e il coraggio di chi nella vita ha trovato il modo di distinguere ciò che conta da quello che non è importante ha tenuto una vera e propria lezione di vita. Ha parlato a cuore aperto di se stesso: dell’amore profondo per sua moglie, della famiglia, del rapporto con gli artisti che hanno lavorato con lui (commovente la scoperta di Mariangela Melato), della creatività. E anche del film che sta girando, Lei mi parla ancora, il racconto dell’intensa storia d’amore tra Giuseppe Sgarbi e Caterina Cavallini, i genitori di Elisabetta e Vittorio Sgarbi.
Ma il regista ieri sera ha anche lanciato un deciso appello al ministro dei Beni culturali per il film su Dante che da tempo è pronto a girare e per cui deve arrivare il definitivo via libera. “Il Trattatello in laude di Dante del Boccaccio, una sorta di inchiesta sul poeta è il pretesto da cui parte il film, Sergio Castellitto dovrebbe interpretare Boccaccio – ha ricordato Avati - Nel 2003 ho ricevuto la lettera impegno della Rai per il progetto, sono passati diciassette anni e quest’anno Rai Cinema ci ha firmato un contratto. Però non basta, il ministero è ancora reticente, il ministro non ha ancora sciolto la riserva su questo progetto che riguarda tutti gli italiani. Dante Alighieri è l’italiano più famoso nel mondo e merita sicuramente un film e non una fiction. Sono qui ancora in attesa”.
Il Festival avrà una nuova tappa a Lucca domenica 11 ottobre. Abbi cura di te è il titolo dell’incontro, in parole e musica, di Simone Cristicchi con Massimo Orlandi, in programma sempre all’auditorium San Romano. È previsto un dialogo conclusivo con monsignor Paolo Giulietti, arcivescovo di Lucca.