Lucca lo conosceva bene e lo amava. E' stato il simbolo delle discoteche lucchesi negli Ottanta e oltre, dal "Green Ship" di Nave alla Casina Rossa di Ponte San Pietro. E negli anni più recenti, protagonista di feste come quelle estive in piazza Anfiteatro o al festival della birra di Borgo a Mozzano.
Un mito Riccardo Cioni, per più generazioni. E anche per me che fin da ragazzino ne ero appassionato, affascinato da come riusciva a trasportare nel sano divertimento con una professionalità alta che al tempo stesso era semplice e genuina. Una storia, la sua, tutta costellata di musica. Aveva cominciato a lavorare giovanissimo in alcune radio per poi diventare il re di un genere che ha fatto ballare migliaia di giovani e non.
C'è stato un momento in cui davvero tutte le discoteche facevano a gara per strapparlo alla concorrenza, perché il feeling che aveva creato col suo pubblico era qualcosa di più che un semplice mix di canzoni con cui fra trascorrere qualche ora in allegria. Un mondo, il suo, che dalla provincia era riuscito a sfondare anche a livello nazionale: e così Cioni nella sua carriera ha avuto l'opportunità di partecipare anche a numerose trasmissioni televisive: Domenica in, Un disco per l'estate, Pronto Raffaella con Raffaella Carrà, Festivalbar, Discoring.
E' stato scritto che nella sua professione di dj è stato capace di creare ed imporre uno stile musicale che ha fatto scuola, nel quale melodia e ritmo coesistevano come un'unica entità. Per non parlare della sua inconfondibile voce, che chiunque abbia provato a intrattenere gli amici alle feste di fronte ad una consolle, ha provato a imitare: tanta era l'autorevolezza. Di lui si ricorda anche la hit "In America" del 1982, di cui recentemente era stato fatta un'altra versione perché riconosciuta come pietra miliare del suo percorso.
Andando nel ricordo personale, avevo voluto fortemente Riccardo Cioni per la chiusura della mia campagna elettorale quando mi candidai sindaco nel 2017. Perché mi ricordava proprio i momenti felici e spensierati della mia giovinezza. Quando accettò, subito senza tergiversare un momento, la cosa mi riempì d'orgoglio.
Come a riempirmi di orgoglio fu la risposta del pubblico prima di fronte al Caffè delle Mura e poi in piazza Antelminelli, dove ci fu una grande affluenza. Capì che erano tutti lì per lui, tanto che i miei interventi tipici da giorni pre-voto li ridussi al minimo. Anzi, li cancellai quasi del tutto. Perché di fronte ad un gigante così, davvero non si poteva fare altrimenti. Sarebbe stato di cattivo gusto.
Le foto di rito, pero', quelle sì. Ne feci parecchie. Per conservare il ricordo e, come si fa con tutti i beniamini che si rispettano, volendo dimostrare a me stesso soprattutto che un giorno sarei stato sul palco insieme a lui.
E allora, vorrei chiudere con un sommesso saluto: ciao mito! Che la terra ti sia lieve, come la musica con cui ci hai fatto ballare e sognare. Stavolta non è una frase di circostanza dire che Dj full time Riccardo Cioni rimarrà per sempre con noi, e soprattutto la colonna sonora della nostra vita. Un mito che entra di diritto nella storia dell'intrattenimento.