"Resta il sorriso di quel paziente, regalato senza chiedere niente. E la consapevolezza di essere da sempre vicini ai cittadini. Gli unici ad averci detto grazie e per i quali si fonda la nostra. professione".
Sono fonte di riflessione le parole degli infermieri della Valle del Serchio, di Lucca e della Versilia che hanno festeggiato la giornata mondiale della loro professione. La seconda in piena pandemia, la seconda in piena emergenza.
"Ed è proprio su questo aspetto che l'intero comitato infermieristico si sofferma: "Dopo un anno e mezzo non si tratta più di emergenza, ma di disorganizzazione. Il nostro pensiero ai tanti, troppi colleghi che ci hanno lasciato, che non ce l'hanno fatta. Deceduti per una malattia contratta durante il proprio servizio, magari per regalare un sorriso ad un malato dietro una maschera appannata dalla sofferenza, dal dolore, logora da ore ed ore di lavoro - commentano - Anche in loro nome oggi chiediamo che siano rispettati gli impegni presi in un anno che ci ha visti sempre in prima linea, senza esitazioni. Per la seconda volta festeggiamo la nostra professione nel corso del periodo di pandemia più lungo e contagioso degli ultimi tempi, ciononostante continuano i disagi negli ospedali e sul territorio ed anche la nostra azienda non è ancora pronta. Il personale è da febbraio 2020 in emergenza e, oltre al comune sentire di tutti i cittadini preoccupati per come il Covid abbia stravolto la quotidianità e la pandemia si sia impossessata della vita e della libertà di tutti, si è orgogliosamente e caparbiamente battuto insieme ai suoi pazienti per sconfiggere il virus e ritornare alla vita di sempre". Mai hanno ceduto, mai hanno pensato di mollare. Gli infermieri, così come tutti i sanitari, hanno combattuto e combattono non solo con il virus, ma con le continue riorganizzazioni interne: "Ci siamo resi disponibili nei confronti dell'azienda con entusiasmo, forza di volontà, onestà intellettuale, con i fatti e non con le parole, con l'intento di aiutare e risolvere le problematiche di salute dei Cittadini, con il buon senso e con la rettitudine che li contraddistingue".
"Purtroppo non ci sentiamo ripagati con la stessa moneta - continua la segreteria territoriale NurSind Lucca - Nonostante i numeri dichiarati, il personale è ampiamente sottostimato e in grande affanno e ne sono testimoni le decine di migliaia di ore di lavoro aggiuntivo richiesto per coprire le necessarie e molteplici attività che sarebbe stato impossibile svolgere con il solo orario istituzionale. Oltre a dover sopperire a tutti i colleghi che purtroppo hanno contratto il virus e quindi sono rimasti assenti dal lavoro per settimane".
Ad aggiungersi a tutto questo, il blocco delle ferie: "C'è l'urgente necessità di nuove assunzioni che consentano non solo di poter mantenere tutti i servizi clinico-assistenziali, ma anche di poter garantire sia tutte quelle attività che la situazione pandemica richiede, che la fruizione dei giorni di riposo e di ferie a cui tutti i lavoratori hanno diritto per il necessario ristoro. Siamo preoccupati anche per l'imminente stagione estiva che farà aumentare il carico di lavoro in particolari settori senza un reale potenziamento delle dotazioni organiche - proseguono - Vorremmo il giusto riconoscimento professionale per il lavoro che sono chiamati a svolgere, il giusto rispetto che, prima che dall'opinione pubblica, deve venire dall'azienda. Gli infermieri e tutti gli operatori sanitari sono un bene pubblico, un valore inestimabile ai quali difficilmente si può dare un prezzo, ma che non si deve accontentare delle rimanenze che politica e azienda lasciano lungo il loro sentiero professionale.".