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Sabato 26 Aprile 2025
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Scritto da aldo grandi
Enogastronomia
20 Settembre 2023

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Menomale, che adesso c'è l'Oste di Lucca! Sì, perché se non ci fosse stata la famiglia Del Magro ad ospitarci all'ultimo minuto dopo il forfait che ci è stato rifilato da un altro ristorante, beh, avremmo avuto qualche problema a confermare quella che è stata l'ennesima cena tra amici che, alcuni per la prima volta, si trovavano al cospetto di altri commensali senza averli mai incontrati. Ormai questi incontri sono diventati una sorta di appuntamento fisso organizzato dal solito irresponsabile direttore della Gazzetta di Lucca il quale, sin da quando ancora andava a scuola, aveva la mania di coinvolgere amici e compagni - nessun riferimento politico per cortesia - in iniziative più o meno sportive, gastronomiche e goliardiche. 

Da registrare che questa storia del generale Roberto Vannacci che, giornalisticamente, abbiamo intervistato per primi in Italia portandolo, poi, in Versilia e, il 27 settembre alle 18, alla Casa del Boia a Lucca, ci ha prodotto qualche defezione dell'ultim'ora. Infatti, un paio di ospiti politicamente impegnati hanno preferito alzare bandiera bianca e declinare l'invito nonostante avessero già confermato. Comprendiamo che il sottoscritto è sicuramente un animale scomodo, ma, come tutti gli animali, vero, sincero, onesto e che non si nasconde dietro ipocrisie o giustificazioni risibili. Poi c'è stato anche chi non è venuto perché se lo è dimenticato ricordandoselo mezz'ora prima, ma ormai era fuori Lucca e troppo tardi, e anche chi, nonostante avesse dato il suo assenso tra i primi, alla fine ha dovuto attendere alle cure di una parente che si era improvvisamente sentita molto male. 

A tutti gli altri, a quelli che ci hanno messo la faccia e sono stati con noi, ai ristoratori che ci hanno accolto senza stare a guardare il nostro profilo facebook né le offese che abbiamo ricevuto per aver fatto il nostro lavoro e aver, magari, anche risposto duramente, va il nostro ringraziamento. Essi, tutti, indistintamente, hanno ricavato un posto, sia pure piccolo, nell'universo della nostra riconoscenza e possono stare certi che non ce lo dimenticheremo.

Una considerazione a parte, però, la merita Mario Pardini, sindaco di questa valle di lacrime, che ogni volta che lo invitiamo, quasi sempre accetta pur sapendo di trovarsi alle prese con uno scribacchino di provincia che non gliele manda a dire e che, onestamente, ultimamente rompe parecchio le uova nel paniere della sua giunta. Pardini, però e a differenza del suo predecessore Alessandro Tambellini che obbediva ad ordini superiori di partito, lo ha sempre detto sin dal primo giorno del suo approdo a palazzo dei Bradipi: La Gazzetta scriva pure quello che vuole poiché è il compito di un giornalismo libero fare le pulci al potere. Questo noi glielo riconosciamo e ci auguriamo che non si rimangi mai la promessa fatta. Per il resto, sarà anche un sindaco che ride (sempre ndr), sarà anche un primo cittadino con nostalgie democristiane, però non è un vendicativo, non serba rancore e non si sottrae al confronto. Certamente non sarà perfetto e si circonda di una truppa di pretoriani che quanto ad appetiti non è seconda a nessuno, ma questa è un'altra storia.

C'era e non c'era il gelatiere per eccellenza, sua maestà Piero Pacini, uno che lavora quanto quattro cinesi messi insieme - ma dove sta scritto, poi, che i cinesi siano così laboriosi? - e che in estate e autunno non riesce a trovare il tempo per lasciare il suo negozio e recarsi alle serate come questa. Però, è venuto a portare il suo gelato dal gusto straordinario e ultima sua creazione, 'Il lucchese', un misto di fichi, pinoli, ricotta e panna cotta. Saremo spietati: non c'è rivale che tenga in tutta la città e anche oltre. Il top da quando frequentiamo via Roma e i Gelati di Piero.

L'Oste di Lucca 1 - fratello-gemello dell'Oste di Lucca 2 in via Cenami - è gestito da Matteo e Chiara Del Magro coadiuvati dalla mamma Luana Travaglia e da Jessica Pescaglini entrambe impegnate nell'altro locale. La sala interna è a disposizione della serata e sul tavolo spiccano tre bottiglie di Franciacorta Saten Romantica, Come scrive l'esperto a proposito di questo vino-bollicine, si tratta di un vino elegante e di straordinaria finezza, il Satèn ROMANTICA si presenta con una schiuma soffice ed un perlage delicato. Grazie alla inferiore pressione in bottiglia, prevista dal disciplinare di produzione, regala al palato innumerevoli emozioni che ricordano le sensazioni delicate della seta. Al naso suggerisce note floreali e di frutta secca. Gente così si parte con la focaccina e la pizza sottile accompagnata da crostini misti, affettati e formaggi vari.

Tra gli ospiti si assiste ad una scena da libro Cuore - per gli ignoranti della Cancel Culture e sostenitori della Nuova Grammatica del Pensiero Unico Dominante trattasi di un'opera di Edmondo De Amicis che ha accompagnato intere generazioni di italiani, non, ovviamente, di clandestini provenienti dal sesto o settimo mondo - quando Alessandro Bianchi da Altopascio, il veterinario più affascinante dell'intera provincia e già ospite delle nostre serate, si è imbattuto dopo decenni che non lo incontrava, con un vecchio compagno di scuola al liceo scientifico Majorana di Capannori, quell'Ugo Donati che è vice-presidente del Basket Club Lucca grazie all'operato del quale, suo e degli altri dirigenti della società, ha rilanciato la pallacanestro in città quando era quasi a rischio collasso. Un abbraccio forte e il rivangare i bei tempi andati anche se quelli successivi, onestamente, non sono stati, poi, così peggiori.

Ugo Donati è una persona simpatica, che sta bene in compagnia e con cui trovarsi a cena è piacevolissimo. E' un gaudente nel senso che ama le belle e sane cose della vita, non ha ideologismi che ne mettono a repentaglio le certezze e riesce sempre ad usare una robusta dose di buonsenso. Prudente come sanno essere prudenti le persone sagge, non si nasconde dietro motivazioni fasulle quando si tratta di metterci la faccia. Glielo riconosciamo. Il Basket Club Lucca è una realtà di quasi 400 atleti di ogni età con uno staff di allenatori professionalmente preparati che donano lustro alla città e allo sport del basket. Doveva esserci, questa sera, anche un altro innamorato della palla a spicchi, persona di grande spessore umano e professionale, il medico dentista Marco Simonetti, ma lui, e non è una scusa, ha avuto una indisposizione improvvisa e ha dovuto dare forfait. Del resto era già stato alla prima cena all'Antica Locanda di Sesto dell'amico Aurelio Barattini. 

Poteva mancare l'ormai commensale fisso Luca Piattelli?, l'hair-stylist più famoso di tutta la Lucchesia e oltre? Nonché presidente del club degli amici del sigaro toscano e, infatti, nel dopocena è di rigore sedersi al fresco delle fresche frasche - se ci sono - e fumare, anche per chi non lo ha mai fatto, questa specialità tutta toscana e lucchese. Luca è appena rientrato dall'India dove ha inaugurato un salone di bellezza e dove ha parlato della città di Lucca così bene da suscitare le curiosità degli imprenditori indiani che lo avevano voluto giù come messaggero di buongusto e professionalità nel settore. Così, la prossima settimana, quattro indiani di robusto livello, saliranno a Lucca per conoscerla e avranno proprio in Piattelli uno special Cicerone che li condurrà in giro alla scoperta dei meandri cittadini.

Conoscete l'avvocato Giovanni Silvestrini, civilista e penalista del foro lucchese? Noi sì perché lo avevamo intervistato quando si candidò nella lista SìAmo Lucca di Remo santini alle penultime elezioni amministrative raccogliendo la non misera cifra di quasi 150 preferenze. Una bella avventura che non ha, però, ritenuto di dover ripetere candidandosi anche alle ultime consultazioni, ma dando, come ha spiegato Mario Pardini, il suo concreto appoggio. Silvestrini è di origini nobili, sposato e con due figli, ed è, e questo ci ha piacevolmente stupito, un uomo da convivio, che sa stare con la gente, che colpisce per la sua simpatia e la sua facilità di approccio, che ha classe - va ammesso che era il più legante della serata - da vendere e che, al termine dell'evento, ha voluto condividere con tutta la ciurma dei presenti all'appuntamento una bottiglia di amaro del Capo fungendo da barman per l'occasione. Un grande avventore e una persona davvero sorprendente.

Peraltro lo stesso avvocato, nel lontanissimo 2001, si recò a far visita ad Alessandro Bianchi, all'epoca assessore ad Altopascio e figura eminente nel centrodestra lucchese, dal quale ricevette una sorta di lezione-investitura sull'arte della politica. Davvero singolare ritrovarsi dopo oltre un ventennio per questi due personaggi del mondo politico locale. Silvestrini è anche un fedelissimo dell'ex consigliere regionale Giuliana Baudone. 

Accanto a Silvestrini c'è nientepopodimeno che Valter Nieri, uno dei pochissimi che, con Piero Pacini, è solito pagare in anticipo i suoi debiti. Battute a parte, Nieri è colui che, da oltre trent'anni, riempie di pubblicità i cinematografi lucchesi: sono, infatti, opera sua, tutti i filmati pubblicitari che scorrono sul grande schermo dell'Astra, del Centrale, del Moderno e, una volta, anche del Nazionale. Ma questo signore di poco più di mezza età è anche un grandissimo appassionato di sport e un profondo conoscitore del mondo del ciclismo nazionale e internazionale. I suoi articoli sulla Gazzetta di Lucca fanno il pieno di visualizzazioni e vengono sistematicamente copiati dalle riviste specializzate. Valter è una persona seria, con l'unico difetto che dormendo poco, ci sfascia il sonno ogni fine settimana e anche qualcosa di più per annunciarci l'invio di un pezzo. E i suoi articoli sono ai limiti della perfezione. Quasi maniacali nella precisione. Nieri non possiede una laurea in giornalismo, ma ha l'unica dote che differenzia le persone che hanno successo da quelle che non sono soddisfatte della propria esistenza: la passione e lui la mette in tutte le cose che fa. Per questo riesce a organizzare da 25 anni il Premio fedeltà allo sport che gli ha permesso di portare a Lucca i più famosi campioni olimpici e non. Per la Gazzetta di Lucca è un onore averlo come collaboratore.

Per la prima volta alla nostra tavola Alessandro Di Gennaro, responsabile vendite di Culligan, l'azienda americana specializzata nella depurazione delle acque. Napoletano verace, fratello del più famoso Francesco, ex bomber di Lucchese e Gallipoli, ormai lucchese di adozione avendo sposato una ragazza di Colle di Compito dove vive immerso nella natura e con i suoi tre cavalli. Ebbene, nella nostra lunga, si fa per dire, vita, abbiamo avuto occasione di conoscere molti venditori e di apprezzarne le capacità, ma uno come Alessandro non lo avevamo mai visto all'opera. E' unico, dotato di una innata predisposizione al contatto umano ed essendo, per natura, ottimista e fatalista, riesce a prendere della e dalla vita quello che maggiormente serve a viversela meglio. Inoltre, particolare tutt'altro che trascurabile, riesce a trasmettere fiducia in se stessi e nel futuro. Chissà he con la sua azienda non riesca a dare una mano al Basket Club Lucca.

Flavio Torrini, assicuratore e fratelli di Enrico, presidente del consiglio comunale, è un mito. Mangia in quantità notevoli, ma è magro come un chiodo. Un giorno lo vedi immortalato sulle Tre Cime del Lavaredo in sella alla sua bici e, quello seguente, a braccia alzate sulla vetta dell'Etna sempre alla ricerca di nuove sfide e in corsa, soprattutto, con se stesso. Anche per lui la vita non si riduce all'orario d'ufficio e l'inverno è anche un grande maestro di sci. Sdrammatizzatore per scelta, ha una soluzione per ogni cosa e riesce a propinare assicurazioni che assicurano anche l'inassicurabile. 

Michele Serafini, imprenditore e concessionario della Toyota di Guamo - prima anche della Bmw con papà Giorgio - è un tipo riservato, ma che ascolta attentamente e altrettanto attentamente osserva. Per chi scrive Giorgio Serafini è stato non solo un cliente, ma un amico che sapeva dirti le cose giuste al momento giusto fermo restando che non pretendeva di avere ragione e, in particolare, non chiedeva di essere messo in pratica. Era sempre sorridente, impeccabile nella sua eleganza frutto di uno stile irripetibile, e indubbiamente Michele gli somiglia molto. E non soltanto fisicamente. In una città di massoni che si nascondono, era, con Roberto Davini, l'unico che aveva la dignità e il coraggio, se così si può chiamare, di dirlo e di essere orgoglioso di esserlo. Michele sta facendo grossi numeri con la sua azienda e il suo impegno, la sua calma, il suo aplomb se vogliamo definirlo così, ci sono, ormai, così familiari che ci sarebbe impossibile farne a meno.

La bistecca cotta sulla pietra ollare con contorno di patate è il piatto forte dell'Oste di Lucca, una carne tenera che si cuoce da sé sulla piastra a seconda di quanto uno la vuole più o meno cotta. Le patate sono una vera e propria specialità, tutte tenere e rosolate allo stesso modo dall'inizio alla fine. Il tutto annaffiato con delle bottiglie di un Bolgheri rosso Ruit Hora proveniente da un'azienda, la Tenuta Caccia al Piano, immersa nell’incantevole territorio di Bolgheri. Qui la perfetta combinazione di microclima mediterraneo e terreni argillo/calcarei dà il terroir ideale per grandi vini. Lungo la suggestiva Via Bolgherese, che corre tra vigneti e ulivi, l’enologo Franco Ziliani ha iniziato una nuova avventura dedicandosi alla produzione di vini che lasciano il segno. La proprietà comprende circa 300 ettari di cui 24 coltivati a vigneto. 140 mila le bottiglie prodotte tra cui, ovviamente, anche il Bolgheri superiore.

A Lucca, ma non solo, i locali pubblici cambiano spesso proprietà e le radici se ne vanno quando non sono nemmeno ancora state messe. Così non è per il Planet Cafè, storico locale sul viale San Concordio gestito da Gennaro Amone e da sua moglie Veronica Petri, un bar-caffetteria dove si mangia anche da dio grazie ad una cucina che, nel tempo, ha seminato bene e continua a regalare piatti appetitosi per chi vuole godersi un pranzo niente male. Gennaro è di origini calabresi, uno che è abituato a farsi il mazzo, che è tra i primi ad arrivare e l'ultimo ad uscire ed è anche tra i pochi a cui perdoniamo ogni ritardo sapendo quanto impegno mette nella sua attività. Sono trenta anni, forse anche più, ce questo ex ragazzo affiancato dalla sua consorte, portano avanti un'avventura straordinaria, che ha superato la pandemia e il canale venutosi a creare dopo la rottura della pavimentazione. Insomma, uno che non molla e che sai sempre che c'è. Ha fatto coppia fissa con Serafini e Ugo Donati.

Da ultimo, ma non ultimo, Loreno Bertolacci, il collega e condirettore della Gazzetta del Serchio, geometra di professione giornalista per vocazione, uno che lega con tutti e non riesce ad andare in disaccordo, salve rarissime eccezioni, con nessuno. Un amico nel vero senso della parola che ci ha affiancato durante il Covid, che c'è sempre stato e, ci e gli auguriamo, sempre ci sarà. Ad un certo punto, saputo dei trascorsi argentini del sindaco, si è messo a parlare spagnolo con lui visto che ha vissuto e lavorato per anni a Santo Domingo. Sposato e con una figlia che si è, sposata, a sua volta un mese fa. Vive a Castelvecchio Pascoli. Carattere irruento, ma generoso.

Infine un ringraziamento, ancora, sincero a tutto lo staff del ristorante Oste di Lucca 1 e a Vincenzo Botta, davvero perfetto come responsabile di sala.

Phoptogallery by La Gazzetta di Lucca

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