Non tutti anche se in molti sanno che Pietrasanta, denominata la Piccola Atene, è uno dei luoghi più piacevoli, godibili e ammirevoli, in tutti i sensi, della nostra non soltanto provincia, ma di tutta la Regione. E sotto il profilo gastronomico, oltreché artistico, turistico e culturale, ha raggiunto notevoli livelli di qualità. Ciònonostante ogni qualvolta finiamo per metterci piede e anche auto nonostante la difficoltà dei parcheggi, soprattutto in estate e in particolare nel week-end, è come se ci sbarcassimo per la prima volta.
Abbiamo frequentato e scritto a iosa durante i primi sette anni delle Gazzette dalla postazione dell'Enoteca Marcucci dove abbiamo trascritto e disegnato, sia pure a parole, ritratti di personaggi più o meno famosi. E abbiamo degustato una cucina e una enoteca che Michele Marcucci ha fatto diventare famose in tutta Italia.
Il nostro inimitabile e unico collaboratore nonché cugino nonché tifoso della Fiorentina come noi, Marco Materassi, origini gigliate, ma crescita labronica, ci aveva tessuto le lodi di un ristorante invitandoci assolutamente ad andare a provarlo: la Bisteccheria de Il Vaticano di Andrea Focacci, situato in via del Marzocco 132, non molto distante dal municipio e, se invece provenienti dal lato opposto dove sta il parcheggio accanto alla caserma dei carabinieri, sul lato opposto della città.
Se vuoi mangiare la carne vai lì che ti divertirai. Era stato questo l'incipit del discorso con altre belle parole spese per il padrone di casa, Andrea Focacci, simpatico e di poche seghe. Detto fatto, l'occasione è arrivata e, al termine, la soddisfazione è stata tanta, in primo luogo, è bene dirlo, per la posizione della bisteccheria, defilata rispetto al caos del centro e della piazza principale di Pietrasanta, accarezzata, tra l'altro, da qualche alito di vento che, di questi tempi così hot, non guasta mai. Inoltre l'edificio, che con la Città del Vaticano, papi e cardinali non c'entra granché, ricorda tuttavia gli edifici romani con quel colore meraviglioso che si trova solamente in chi ha del gusto nel dipingere le facciate delle proprie residenze. Focaccia spiega, inoltre, che Vaticano deriva un po' dal nome del quartiere che, da sempre, è stato denominato così. Non è, poi, da escludere, che gli stessi palazzi appartenessero, effettivamente, a qualche istituto o ordine religioso.
Interni con mattoncini faccia a vista come si era soliti fare una volta, qualche aforisma alle pareti, da Pablo Neruda alla pellicola di Amici Miei di Mario Monicelli, uno staff decisamente efficiente ed efficace sia per gentilezza che per simpatia. Ottimo il servizio fuori. Niente pasta, solamente a pranzo e soltanto un piatto. Per il resto, carne a iosa per chi la ama cucinata in molti modi a partire dalla tagliata di filetto di manzo. Splendide le tartare accompagnate dalle salse. Quello che, però, ci ha subito colpito positivamente spingendoci a dare libero sfogo e anche qualcosa di più ai nostri proverbiali istinti fagici, è stata la Doga, ossia otto crostini presentati su doga di legno ricavata da una botte: due salsiccia del Lanè pecorino toscano e carpaccio di tartufo; due pomodorini, cipolla di tropea, gamberetti, lardo e basilico; due ragù toscano; due bocconcino di mozzarella, bazzone e burro fuso all'acciuga. Ne basta uno per due se volete, poi, dedicarvi a tutto il resto, ma si accettano appetiti pantagruelici.
Atmosfera adatta a tutti nel senso che ci si può star bene sia in compagnia di amici sia per un appuntamento romantico. Illuminazione perfetta. Per chi ha ambizioni di crudité, il tris di tartare del Monsignore, tanto per restare in tema d'Oltretevere, è ad hoc: ciccia, sorbetto al peperone, citronette al lime menta e zenzero; ciccia, mortadella di Bologna, stracciatella e pistacchio; ciccia, crudité di verdure e mela verde, songino, germogli e perle all'aceto balsamico. Noi, che ambiziosi lo siamo sì, ma per le esagerazioni, ci tuffiamo senza timori sull'hamburger di Tacchio e non chiedeteci chi sia perché l'unica cosa che possiamo dirvi è che Tacchio non sta per tacchino. Anzi. Si tratta di una meravigliosa creatura di pane al sesamo, maionese, svizzera di bistecca, salsa guacamole, insalatina, pomodoro, pecorino toscano e guanciale croccante. In accompagnamento cipolle, favolose, in agrodolce. Contorni, a parte, patate novelle arrosto al rosmarino e radicchio al forno alle noci.
Annaffiato, il tutto, con due calici di Bruciato, vino della cantina dei marchesi Antinori di Bolgheri, meraviglia.
Andrea Focacci è un ottimo padrone di casa che vigila e gestisce con precisione e simpatia. Sulla soglia del locale, bellissima, accoglie i commensali-clienti col suo sorriso.
A fine serata non si può che essere entusiasti anche perché i prezzi, per il luogo, la città, il gusto e qualità della cucina, sono giusti e alla portata di tutti. Consiglio ai lettori delle Gazzette di provare e, come faremo noi sicuramente, di tornare.
Bisteccheria de Il Vaticano
Via del Marzocco, 132, 55045 Pietrasanta
Telefono: 0584 72185
