Anno XI 
Sabato 26 Aprile 2025
- GIORNALE NON VACCINATO
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

Scritto da aldo grandi
Enogastronomia
18 Maggio 2023

Visite: 2990

Fu lo storico e docente universitario ad Urbino Enzo Santarelli a dirgli che a Lucca, dove abitava, avrebbe potuto e dovuto incontrare e conoscere un giovane giornalista in servizio a La Nazione che, a suo dire, scriveva bene ed era appassionato di storia. Correvano i primi anni Novanta del secolo scorso e Luciano Luciani, ormai da tempo e dopo una breve parentesi a Pisa, stazionava a Lucca dove insegnava. Santarelli, invece, viveva nella sua bellissima casa in via di Villa Emiliani a Roma, quartiere Parioli, a due passi da piazzale delle Muse, uno dei luoghi più cari a chi Roma la ama al di là dell'essere divenuta una reale mangiatoia per turisti senza identità.

Noi, giovani e ardenti studenti alla facoltà di Scienze Politiche dell'Università La Sapienza, ci recavamo a casa del professore, autore di una delle più importanti e documentate Storie del fascismo edite in Italia, per fare quattro chiacchiere intorno ai massimi sistemi e la sua biblioteca a parete che raggiungeva il soffitto, continuamente accresciuta, ci faceva amare ancora di più i libri e coloro che li avevano scritti. Era, Santarelli, un patito bibliografo collezionista di opere regolarmente autografate - era un maniaco delle firme degli autori - nonché di documenti legati alla storia del movimento operaio o anche risalenti al Ventennio fascista. Noi gli regalammo un meraviglioso album fotografico che la cancelleria del Reich aveva donato ai partecipanti a una visita del 1938 a Berlino dei gerarchi fascisti. Le immagini erano custodite all'interno di un album foderato di velluto e con impressa l'aquila con la svastica dorate. In cambio lo storico di fama nazionale accettò di scrivere l'introduzione al nostro primo libro pubblicato nel 1990 per Abramo Editore, Autoritratto di una generazione.

Luciano Luciani, quindi, lo incontrammo quando eravamo da poco sbarcati in questa valle di lacrime e la sua figura, opposta per carattere alla nostra, ci attirò subito simpatia. Era ed è rimasto, una bella persona, capace di ascoltare - cosa non facile a tutte le latitudini e in tutti i tempi - e di spiegare le cose della vita e della storia con una pacatezza che invogliava ad approfondire. Aveva e conserva ancora un accento romano che non è il volgare e sguaiato parlare coatto di gran parte delle nuove generazioni. Generoso nel senso che non si risparmiava mai quando intravedeva di poter aiutare qualcuno vittima, si fa per dire, di questa società opulenta e sfruttatrice che non tollera diseguaglianze anzi, fa di tutto per accrescerle.

Luciani era ed è ancora un intellettuale di sinistra che cerca di comprendere il mondo facendo, ci sembra, sempre più fatica non solo nel riuscirci, ma, addirittura, a provarci. Si è giocato l'anima nella convinzione che la società avesse bisogno di essere trasformato in un senso più umano e socialista e non è detto che, dopo mezzo secolo, sia ancora convinto di aver vinto. Anzi, probabile che qualche dubbio gli sia rimasto. Ma è ancora così come lo abbiamo conosciuto tanti anni fa e anche se nessuno dei due è rimasto sulle stesse posizioni di allora, l'amicizia, il rispetto, la stima, la curiosità in primis sono rimasti intatti.

Ebbene, ieri sera, in una occasione particolarmente felice, da Gigliola in Corso Garibaldi, ci siamo ritrovati con la complicità del solito, immancabile fotografo Ciprian Gheorghita che ha voluto immortalare l'evento. Luciano e Laura stanno insieme da oltre 40 anni, da quando, cipè, si sono incontrati a Capannori, lei giovane insegnante avvenente al liceo Vallsineri di Capannori poi diventato Majorana e lui, nella stessa scuola, proveniente da Pisa, supplente. Luciani, tra l'altro, convinto che, presto o tardi, magari sarebbe rientrato nella capitale, ma così non fu.

Da Gigliola eravamo già sbarcati all'inizio ed eravamo rimasti piacevolmente sorpresi anche se definirlo un ristorante può sembrare non appropriato visto il menu, fatto di ricercatezze e prelibatezze provenienti dai quattro continenti. Più adatto a chi preferisce porzioni contenute e piatti che non si trovano altrove e, difatti, niente di tutto quello che abbiamo ordinato e gustato lo abbiamo testato altrove.

La qualità è buona, la presentazione in tavola pure e il servizio anche: efficiente e veloce. Per noi che, per consuetudine, siamo abituati a porzioni pantagrueliche, decisamente necessitano almeno tre portate e così, infatti, è stato, ma, potremmo giustificarci, non poteva essere altrimenti. Mentre Cip si è tuffato in un panino al lampredotto esteticamente differente rispetto a nquelli che, a Firenze, vendono nello street food, noi abbiamo voluto assaggiare arepas, burrata, peperoni e acciughe, buonissime, ma ne avremmo dovute avere almeno quattro invece di due per soddisfare i nostri risaputi istinti fagici. Focaccia barese per Laura e testaroli al pesto per il marito anzi, no, non sono sposati per scelta e convinzione pur convivendo da sempre sotto lo stesso tetto.

Il vino un bollicine da uve pinot nero, Sessanta di Luca Bellani, un ottimo spumante metodo classico prodotto nell'Oltrepò Pavese. Birra per Cip e il prof.

Le parole tra noi leggere era un titolo di un romanzo di Lalla Romano uscito tanti anni or sono, nel 1969 quando, guarda la coincidenza, tutto quel casino degli anni di piombo cominciò con la strage di Piazza Fontana. E le parole, tra noi, sono corse via realmente leggere come un alito di vento, tra ricordi e considerazioni, provocazioni e ripensamenti. Alla fine, con nostro sommo piacere, abbiamo proposto e ricevuta regolare accettazione, a Luciano Luciani di cominciare a scrivere per La Gazzetta di Lucca. Per un paio di volte ha voluto tentare di spiegarci che lui non la pensa come noi, che noi lo sappiamo benissimo, ma ogni volta è stato stoppato dall'evidenza dei fatti: mai una sola volta gli abbiamo detto di scrivere le poche cose che ci ha inviato in un modo piuttosto che in un altro e così come a lui non lo abbiamo mai chiesto a nessuno. Se chiamiamo qualcuno a collaborare, lo facciamo perché sia quel che è, non per quello che vorremmo fosse ammesso che avessimo questo desiderio recondito.

Luciano Luciani, quindi, scriverà sulle pagine della Gazzetta quel che vuole, quando vuole, come vuole. Un prestigioso ingresso per una figura di intellettuale e storico che non ama la superficie delle cose e che racconta la Storia per quello che è stata, non certo per quello che qualcuno vorrebbe, oggi, fosse interpretata e descritta.

Dopo questa decisione, è di rigore raddoppiare a tavola: Sarde in saor, una delizia davvero, tagliere di salumi con salame iberico piccante o almeno così ci è parso. Un déssert con gelato alla crema per Laura.

Sotto il tavolo, in rigoroso e forzato silenzio il solito labrador nostro accompagnatore ufficiale. Il suo vero nome, all'anagrafe, era Trevor, come il calciatore della Samp anni Ottanta Francis di cognome. Lo hanno, invece, voluto mutare in Leone, ma del re della savana, pur avendo il colore del manto, non ne ha, fortunatamente, la ferocia. Inutile dire che a tavola le parole scorrono via così leggere che noi abbiamo sempre ritenuto il Simposio l'unico metodo per dirimere le questioni e le liti anche le più roventi. Peccato che i grandi del pianeta siano così idioti da non averlo non solo mai capito, ma nemmeno mai provato.

Foto Ciprian Gheorghita

Pin It
  • Galleria:
Spazio disponibilie

ULTIME NOTIZIE BREVI

Spazio disponibilie

Domenica 27 aprile, alle 18, presso il Centro socio-culturale “Chiavi d’Oro”, al civico 6 della…

In una nota della sua direzione, Confesercenti Lucca sostiene la linea voluta dal presidente dell’ente camerale Tamburini sulla…

Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

Appuntamento con l'artista per una speciale visita guidata alla mostra "Giovanni Lorenzetti. Modernità e Tradizione nella Bottega Lorenzetti": offerta alla…

Lunedì prossimo, l'amministrazione comunale di Capannori e la società Qualità e Servizi inaugureranno il nuovo servizio "Linea Ascolta…

La FAI CISL Toscana saluta con profonda commozione Antonio Dati, storico direttore…

Spazio disponibilie

Il Puccini Museum – Casa Natale apre le sue porte al pubblico di Lucca Classica Music Festival e offre a…

A seguito delle indicazioni dei rispettivi sindaci, è stata decisa la data in cui si terrà il Consiglio comunale…

Spazio disponibilie

RICERCA NEL SITO

Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie