Per decenni i lucchesi residenti nella zona di San Concordio, ma non solo, erano soliti, la mattina, recarsi a fare colazione alla pasticceria caffè Claudio in viale S. Concordio. Una buona abitudine che qualcuno aveva, purtroppo, cominciato a rimpiangere dal momento che qualche mese fa la vecchia gestione aveva deciso di chiudere baracca e burattini e trasferirsi in Mediavalle stanca, ormai, di dover fare su e giù tutti i giorni. La bella notizia, però, è arrivata pochi giorni fa quando ci si è resi conto che un'altra gestione avrebbe ripreso in mano l'attività mantenendone l'anima e aggiungendo una nuova ondata di entusiasmo. Così Claudio è rimasto Claudio a tutti gli effetti anche se sono cambiati i proprietari. Adesso al timone c'è una giovane coppia di coniugi, un pasticcere che si chiama Nicola Pieri e la moglie Silvia Del Bianco. Con loro, dietro al bancone a servire con un bel sorriso gli avventori, Stefania Di Grazia e Daniela Mannucci.
Che dire? Appena varcata la soglia dell'ingresso del locale si respira aria non soltanto nuova, ma anche diversa, più sprintosa e vogliosa di raggiungere il cuore e la gola di chi non ha ancora assaggiato le specialità di Nicola Pieri. Peraltro si tratta di una conferma della tradizione dolciaria precedente, visto che, ad esempio e come racconta lo stesso Pieri, uno dei punti di forza della vecchia, si fa per dire, pasticceria, era la torta al semolino con tanto di cioccolato, una delizia. La riproponiamo dal momento che ha sempre avuto un successo notevole e anche perché i vecchi proprietari ci hanno rivelato la ricetta quindi avanti anche noi, racconta Pieri.
Salati e dolci, cappuccini, caffè e altre bevande, un ambiente piccolo si, ma molto, molto accogliente con tavolini fuori che, quando c'è il sole, ti regalano atmosfere gradevoli e rilassanti. Gentilissime le due ragazze dietro al bancone, Stefania e Daniele, un sorriso emaptico, una disponibilità ad accogliere le richieste dei commensali, una divisa sobria, ma carina e di bella figura. E' un bene che si voglia riaprire senza dimenticare chi ha chiuso, può sembrare un gioco di parole, ma non è così.