Oltre un secolo e mezzo di vita, una istituzione che supera il tempo e genera emozioni. La famiglia Stefani, a partire da Pietro per chiudere, oggi, con Benedetto e Caterina prima, Gian Marco nuovo re dei fornelli e chef di grande iniziativa e fantasia, non ha mai cercato di essere diversa da quello che è sempre stata, famiglia di lavoratori, di gente innamorata dell'accoglienza, della loquacità, del buon cibo e di una Lucca distante alcuni chilometri dalle Mura, magari anche più vicina o quasi a Pisa, ma con un cuore grande così. Al timone, almeno fino a qualche lustro fa, c'era una coppia di coniugi con una carica agonistica e di passione da far invidia, Benedetto e Caterina, marito e moglie, tutti tesi a soddisfare i propri clienti e ad allargare l'azienda di famiglia che, col tempo, da locanda e trattoria è diventata una macchina da guerra, con ampi spazi verdi, orto fatto in casa per prodotti a chilometro ma che dico?, a metro zero. Camere accoglienti e filosofia che pretende sempre di avere qualcosa in più. Ebbene, provate ad andare, oggi, da Stefani e vi renderete conto del salto di qualità compiuto negli ultimi tempi, con sale incredibilmente spaziose e allo stesso tempo intime, con capacità ristorative decisamente fuori dal comune. Non passa settimana senza che una associazione, un club, un circolo, un ente non scelgano Stefani per celebrare i propri eventi.
Poi, con Benedetto che mai abbiamo visto così rilassato e sorridente come in questo periodo - sarà che ai fornelli, adesso, c'è l'erede - eccoti il figlio Gian Marco, un ragazzo che a prima vista può apparire anche un po' burbero e scontroso, ma che, appena lo conosci, ti si apre come un cioccolatino ripieno e ti racconta di sé, delle sue passioni, dei suoi desideri, della sua, anche, competizione con papà che, indubbiamente, personaggio un po' ingombrante è sempre stato per via di quella energia vitale che lo ha sempre portato a a viaggiare a velocità gastronomiche insostenibili per molti.
Erano mesi che non capitavamo a queste latitudini, ma appena varcata la soglia d'ingresso - complimenti per il parcheggio e per l'ordine e la pulizia con cui è mantenuta tutta la struttura all'esterno, curata come fosse un giardino all'italiana - siamo stati riempiti da un senso di calore e di serenità che non riguardava la temperatura, bensì la tranquillità dello stare a tavola senza patemi d'animo o ansia di alcun genere.
Vero, Gian Marco ha portato in cucina un nuovo modo di concepire i piatti, senza cancellare la tradizione, ma aprendo alla innovazione e ad una cucina creativa e gustosa.
Cucina mista, pesce e carne, ma è quest'ultima a farla da padrone e noi ci siamo gustati un bel bis di guancia di vitello con crema di patate. tanta, tanta roba e prima ancora un risotto autunnale immerso in una crema di zucca, taleggio e funghi. Prima ancora un antipasto misto che solo a vederlo ti allevia la vita e un assaggio di tartare con base di capperi e olive. Aggiungiamo, poi, un assaggio di tutto il resto e il risultato è presto fatto: da tornarci per rituffarsi nella morbidezza e nel gusto di una guancia che ti si scioglie in bocca ancora più che il bacio di una bellissima donzella.
Gian Marco è fatto così, prendere o lasciare. Si arrabbia per un nonnulla, si entusiasma per altrettanto. Il suo orto personale si estende su 1000 metri divisi tra una sezione interamente coltivata da pomodori, patate, insalata, ecc.. ed erbe aromatiche tra cui salvia, rosmarino, menta, santoreggia, maggiorana, timo, dragoncello e lavanda ed una serra per il clima più freddo. La serra ci permette di avere ortaggi ed erbe aromatiche fresche e pronte da utilizzare tutto l’anno. Un vero e proprio “dalla terra alla tavola”. Nel corso del 2021, in un ampio spazio di 5 mila metri quadri, sono stati piantati 150 olivi e l'olio che si degusta è già adesso made in Lucca e più avanti lo sarà sempre di più.
Prezzo? Assolutamente nella norma e una cantina che vanta oltre 140 etichette.