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Scritto da Redazione
Enogastronomia
12 Settembre 2024

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Una vendemmia all'insegna di una natura da interpretare e dai tempi anticipati, con maturazione precoce, ritmi di raccolta veloci e una densa concentrazione di profumi e struttura. La riflessione sull'andamento dell'annata 2024, da Stajnbech, avviene già a vendemmia in corso, quando si raccolgono, oltre ai frutti, anche i dati sulle condizioni meteo che hanno registrato abbondante piovosità e clima fresco a maggio e giugno, per poi avere un’esplosione delle temperature a metà/fine luglio. Fortunatamente, quest’anno, non si sono riscontrati danni da grandine nei vigneti e ciò ha consentito di raccogliere interamente le uve.  

Il caldo sopra la media stagionale del mese di agosto ha accelerato la maturazione rispetto all’annata 2023: ben dodici giorni di anticipo per riuscire a mantenere l’acidità nelle uve, e per produrre così vini con una buona freschezza ed eleganza, ma anche con struttura grazie all’elevato grado zuccherino. 

“Le quantità sono quelle previste – spiega Rebecca Valent enologa e seconda generazione di Borgo Stajnbech - perché pensiamo che una pianta di vite equilibrata ogni anno produce più o meno la stessa porzione, nonostante sia stata un’annata in cui le piogge primaverili hanno rallentato l’allegagione di tutta la frutta. Rispettiamo al massimo quello che ci dà la nostra terra, suolo composto principalmente dal caranto, che essendo molto povero produce poca uva ma molto concentrata, che darà vini profumati ma anche ben strutturati”. 

Il caldo anomalo delle ultime settimane da un lato aiuta ad aumentare i gradi zuccherini dell’uva, dall’altro preoccupa poiché costringe a una raccolta molto veloce: la tempestività in questo caso è fondamentale per preservare i profumi, specialmente per i vini bianchi, ma anche la freschezza delle uve. Si predilige sempre la vendemmia notturna per poterle raccogliere a temperature consone per una vinificazione pulita. 

“Per il momento siamo contenti di come siamo riusciti a gestire l’annata – commenta infine Giuliano Valent, che è giunto alla sua 56a vendemmia – e poiché ogni annata non è mai uguale alla precedente, questa si farà scoprire man mano con il passare dei mesi e con l’evoluzione dei vini.” 

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