Villarosa, ma in siciliano la parola è composta da Villa e Rosa, è un comune siciliano della provincia di Enna che se non ci devi andare per chissà quale motivo, di sicuro, per caso, non ci capiterai mai. A Villarosa, invece, è nato Vincenzo Zaffora, ex muratore, ex operaio, ex minatore, ex di tutto quello che un uomo, emigrato dalla Sicilia durante gli anni Sessanta del secolo scorso, poteva e doveva essere e fare per cercare di sopravvivere. Zaffora ha abbandonato la sua terra insieme al fratello ed è partito alla volta della Germania. Tre anni o poco più e, poi, la strada per l'Olanda dove resterà per oltre trent'anni riuscendo, con caparbietà, determinazione, volontà, a crescere come imprenditore fino a tornare in Italia e stabilirsi, udite udite, in quel di Lucca dove attualmente risiede con la sua seconda moglie e la figlia di 18 anni.
Una vita di sacrifici, ma anche, progressivamente, di soddisfazioni che, ad un certo punto e nemmeno troppo tempo fa, lo stesso protagonista ha voluto mettere nero su bianco pubblicando un libro dal titolo L'epopea di un siciliano in Olanda edito dalla casa editrice BookSprint Edizioni.
E' la storia di un uomo, un italiano fiero e orgoglioso di esserlo, che dopo aver lasciato per la forte disoccupazione il nostro Paese, ha cercato e trovato fortuna all'estero come tanti altri suoi compatrioti non senza prima, però, aver dovuto lavorare come un matto per dimostrare di essere alla pari con i tedeschi prima, gli olandesi poi, gente che non regala niente a nessuno figuriamoci agli italiani.
Non è stato semplice - racconta lui che, adesso, è diventato proprietario di attività di ristorazione e alberghiere come, ad esempio, Villa Cheli a Massa Pisana lungo la via Nuova per Pisa 1798 che conduce al foro di San Giuliano - Da noi giù in Sicilia non c'era lavoro e, ovviamente, non c'erano soldi. Mio padre ci disse di andare all'estero, ma noi, prima, volevamo aiutarlo a estinguere i debiti che aveva contratto. Una volta finito di pagare, partimmo io e mio fratello per la Germania. Con i tedeschi sono stato più di tre anni, ma non mi trovavo bene. Loro sono veri e propri maniaci dell'organizzazione, tutto deve essere puntuale e non conoscono altro che il lavoro. Io volevo anche vivere per cui, alla fine, scelsi di andare in Olanda, un popolo furbo, ma fiero e che, per poter vivere, aveva modificato il terreno riuscendo a vincere la natura.
In Olanda Zaffora trova anche moglie e la coppia avrà tre figli. Una vita di sacrifici, certamente, ma, piano piano, anche di soddisfazioni con l'ex immigrato che arriva ad avere successo nella settore della grande distribuzione. Ma il lavoro è il lavoro e per riuscire e realizzare i propri sogni è necessario non mollare mai. Dopo aver imparato il tedesco, è la volta dell'olandese, ma anche dell'inglese. Questo siciliano diventa un giramondo, viaggia anche oltreoceano e, alla fine, rientrerà nella sua mai dimenticata Italia. Si stabilirà a Lucca. E qui acquisterà Villa Cheli e l'annesso ristorante La Camelia Bistrot che, da un paio di anni, ha affidato a Mirko Citti, chef lucchese ex, tra gli altri, del ristorante Damiani e del Seven Apples a Marina di Pietrasanta.
Leggere il suo libro aiuta a capire che cosa è stata l'Italia di sessant'anni fa, quando a causa della disoccupazione e della miseria dilaganti, centinaia di migliaia di persone furono costrette ad abbandonare la loro terra d'origine per recarsi altrove in cerca di fortuna. Quella fortuna che Vincenzo Zaffora ha trovato non senza cadere più volte e rialzarsi ogni volta ancora più deciso a non abbandonare i propri sogni di realizzazione. E, alla fine, ce l'ha fatta. Un libro che si legge facile facile, scritto da un uomo semplice che ama le cose semplici, che riesce a trasmettere quel buonsenso tipico della gente italica di un tempo che ha costruito,l a forza di sacrifici, quello che abbiamo oggi sotto gli occhi e che, bello o meno bello che sia, è, comunque, il frutto della nostra Storia. Imprenditore tutto d'un pezzo, che non ha pregiudizi né prevenzioni, ma che giudica le persone dalla voglia che hanno di essere leali e affidabili. Criterio di valutazione che, purtroppo, oggi ha lasciato spazio ad un egualitarismo omogeneizzato verso il basso che ci sta conducendo verso la mediocrità più assoluta classica dei paesi del terzo, quarto e anche, se esiste, quinto mondo.
A Vincenzo Zaffora gli auguri per quello che ha fatto e per quello che è.