"Dico spesso a genitori che faticano ad accettare il disturbo alimentare del figlio o della figlia: 'Se tuo figlio avesse un tumore, gli diresti di impegnarsi a guarire?'. E ai miei pazienti dico: 'Se avessi un tumore, ti sentiresti in colpa?'. Dal punto di vista clinico, si tratta della stessa cosa: di una malattia". Così ha detto la dottoressa Valentina Aletti, presidente dell'associazione A.C.C.A. Lucca odv; ed è vero: anoressia, bulimia e gli altri disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono malattie complesse determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo che possono colpire chiunque per anni interi, e che uccidono. Per questo si rendono fondamentali operazioni, oltre che di cura e supporto a chi soffre di questi disturbi, anche di prevenzione e informazione, quali quelle che il comune di Lucca ha deciso di sostenere in occasione della Giornata mondiale dei disturbi del comportamento alimentare, il 15 marzo, e che sono state presentate oggi primo marzo in conferenza stampa.
"È importante sensibilizzare riguardo a qualcosa che spesso è silente, e si riconosce solo quando è ormai in uno stadio avanzato, soprattutto i giovani - ha detto Mia Pisano, assessore alla cultura -. E importante è anche far capire, a chi è stato toccato da questi disturbi, che l'amministrazione c'è".
È stato innanzitutto presentato un progetto di carattere artistico: sotto il loggiato di Palazzo Pretorio sarà collocata nei giorni 4 e 5 marzo dalle 10 alle 17 una scultura realizzata da Amelia DellePiane, studentessa dell'Accademia delle Belle Arti di Carrara. La scultura rappresenta un busto androgino, a indicare che la malattia può colpire chiunque indistintamente, in apparenza sano, realizzato in carta e stoffa; i passanti saranno incoraggiati a distruggere man mano parti della struttura esterna della statua, fino a rivelare al suo interno uno scheletro malato, realizzato con una rete metallica che non si potrà toccare, a rappresentare la malattia che incatena, stringe, annienta e avvelena l'anima di chi ne soffre. La statua verrà poi portata all'Agorà, visto come un luogo particolarmente adatto ad ospitarla in quanto vi gravitano molti giovini.
Le immagini della distruzione della statua da parte dei passanti (su richiesta di liberatoria, e oscurandone comunque i volti) verranno inserite in un documentario dal nome "Parlami di te", ideato da Aurora Verducci e Maris Muzzarelli, studentesse del corso di regia-sceneggiatura all'accademia cinema Toscana, e seguito dalla studentessa di produzione-organizzazione, della medesima accademia, Irene Spizzica, con la partecipazione anche di Alessandro Rizzello e Ottavia Vitali, per la fotografia, e Matteo Congedo e Sebastiano Bedini per il montaggio. Queste immagini saranno alternate a interviste a persone che hanno sofferto di un disturbo alimentare.
"Il nostro obiettivo era quello di ampliare e migliorare la presentazione dei disturbi alimentari, in modo da mettere in risalto non solo la malattia e l'etichetta che spesso viene appiccicata a coloro che ne soffrono, ma anche la persona - ha spiegato Irene Spizzica -. Questo l'abbiamo fatto, anche visivamente, con l'aspetto scenografico: abbiamo chiesto alle persone che hanno partecipato all'intervista di portare cose che le rappresentino, cose che amano, che le ispirano, così da creare una profondità che spesso viene cancellata quando si parla di questi disturbi".
Si è mostrato soddisfatto di questa iniziativa, a nome dell'amministrazione intera, l'assessore e vicesindaco Giovanni Minniti: "L'arte è un bellissimo modo di portare avanti quest'impegno, visto che può portare le persone a riflettere davvero sull'argomento. Particolarmente bello è il fatto che sia un progetto realizzato da giovanissimi".
Oltre a quest'iniziativa, di tipo culturale, ne sono state presentate tre ulteriori, organizzate dall'associaziona A.C.C.A., che da 10 anni opera in territorio lucchese come associazione socio-sanitaria che si occupa di prevenzione e cura dei disturbi alimentari.
"Voglio ringraziare, innanzitutto, la delicatezza con cui l'amministrazione comunale si è fatta carico di questa missione - ha esordito la dottoressa Aletti -. La nostra associazione organizza ogni anno qualcosa in occasione di questa ricorrenza. All'inizio, meno di 20 realtà in tutta Italia festeggiavano questa data; adesso ci sono centinaia di eventi in tutta Italia".
Per il 12 marzo è prevista una Camminata Lilla, organizzata in collaborazione con il Trofeo Podistico Lucchese; la camminata avrà luogo a partire dalle 7.30, dal Caffè della Mura, e si svolgerà lungo le mura cittadine fino alle 9.30. La tariffa d'ingresso prevista è di tre euro per i tesserati, con un'aggiunta di 50 centesimi per i non tesserati, e sarà possibile per chi vorrà fare donazioni in loco; il ricavato sarà devoluto interamente alla realizzazione di progetti di prevenzione e cura. Oltre a questo, tra il 12 e il 15 marzo verrà illuminato simbolicamente un monumento della città, e il 15 marzo verranno effettuati gratuitamente, grazie alle donazioni ricevute due incontri di prevenzione alla scuola superiore Vallisneri e alla scuola media Leonardo Da Vinci.
Così ha concluso la presentazione dei progetti la dottoressa Aletti: "La prossima settimana parlerò ad un convegno, a ragazzi di quarta e quinta superiore. Ho chiesto a una mia paziente che cosa lei si sarebbe voluta sentir dire, e lei mi ha detto questo: che il problema non è il cibo in sé. Non è che lei ha litigato con la pizza, con il gelato, il disturbo alimentare è un sintomo di un disagio più profondo. E mi ha detto anche un'altra cosa: che non si deve aver paura di chiedere aiuto; per questo è importante fare sensibilizzazione, per dare ai ragazzi gli strumenti, la forza per chiedere aiuto".