Dal 1° novembre 2023 fino al 31 marzo 2024 nelle aree del territorio comunale che si trovano al di sotto dei 200 metri sul livello del mare non si potrà bruciare all'aperto e non si potranno utilizzare impianti di riscaldamento domestico a biomasse. Le misure sono previste da un'ordinanza sindacale, in linea con il Pac (piano di azione comune) e il Piano regionale per la qualità dell'aria (Prqa) a tutela della salute dei cittadini per la riduzione delle emissioni inquinanti e per il contrasto e lotta all'inquinamento atmosferico. La Piana di Lucca durante l'autunno e l'inverno è più soggetta a superare i valori limite di polveri sottili. Le combustioni, come gli abbruciamenti di biomasse, sono proprio tra le principali responsabili di quest'alta concentrazione.
Nel dettaglio l'ordinanza dispone il divieto di bruciatura all'aperto di biomasse derivanti da attività agricole e forestali, da pulizia di parchi, giardini ed aree agricole, boscate e verdi, da attività di cantiere, attività artigianali, commerciali, di servizi e produttive in genere e il divieto di utilizzo dei generatori di calore alimentati a biomasse con una classe di prestazione emissiva inferiore alle "3 stelle". Sono ricompresi anche i focolari aperti o che possono funzionare aperti. Dall'applicazione del divieto sono esclusi i generatori di calore laddove rappresentino l'unico sistema di riscaldamento dell'abitazione in cui sono ubicati.