Due new entry, un gradito ritorno e un veterano: questo il parterre delle panchine delle giovanili delle quattro squadre agonistiche del Tau Calcio Altopascio per la stagione sportiva 2020/2021.
Francesco Gozzi, dopo 13 anni alla San Michele Cattolica Virtus, arriva in amaranto per allenare gli Allievi Elite. Sulla panchina degli Allievi B torna Federico Gandini, un volto conosciutissimo del Tau, cresciuto, calcisticamente parlando, ad Altopascio. Gabriel Pucci, invece, si conferma per il quarto anno consecutivo mister dei Giovanissimi Elite. I Giovanissimi B, infine, saranno guidati da Francesco D'Addario al suo esordio in agonistica, ma già in forze al Tau, prima all'Academy Badia Pozzeveri e poi con gli Esordienti amaranto.
«La stagione in arrivo - commentano Antonello Semplicioni e Dante Lucarelli, presidente e direttore sportivo del settore giovanile della società - sarà una stagione di ripartenza. Dopo lo stop forzato abbiamo tutti una gran voglia di tornare in campo a lavorare. Cogliamo quest'occasione per ringraziare tutti i mister che si sono alternati sulle nostre panchine: ogni loro contributo è stato prezioso. Intanto diamo il benvenuto ai nuovi arrivati e a tutti facciamo i nostri migliori auguri per una stagione ricca di soddisfazioni».
Francesco Gozzi siederà sulla panchina degli Allievi Elite. Dopo 13 anni alla San Michele Cattolica Virtus, dove ha vinto moltissimo, mister Gozzi approda al Tau e non sembra una scelta casuale. «È stato facile trovare un accordo - commenta - anche perché la stima è tanta e reciproca. L'entusiasmo per questa nuova avventura è al massimo e il Tau, nel prossimo futuro, sarà un punto di riferimento per tutto il calcio toscano. La lealtà e la signorilità degli amaranto è arcinota e come avversari si sono sempre fatti valere».
Con il suo rinomato approccio "pressante", Gozzi segue con attenzione i ragazzi: «Dieci mesi con me valgono doppio. Chiedo e pretendo molto dai miei giocatori, mi piace coinvolgere tutti, cambiare spesso formazione e tenere tutta la squadra sulla corda. Vincere conta molto, ma il mio compito è quello di far combaciare la crescita dei ragazzi con la ricerca del risultato. Il rapporto con la Cattolica? Preferirei farmi battere in partita e vincere il campionato che viceversa».
Un gradito ritorno, invece, sulla panchina degli Allievi B. Federico Gandini torna al Tau dopo due anni di assenza. «Ho cercato di ampliare i miei orizzonti - spiega - mettendomi alla prova con nuove situazioni e nuove società. Il richiamo di casa è sempre stato forte e quest'anno torniamo a lavorare insieme con la solita energia di sempre. Mi chiamano "il Martello", perché metto molta pressione ai ragazzi. Evidentemente paga, visto che ancora sono in contatto con tanti giocatori che ho allenato negli anni».
Con ancora tanta voglia di imparare, Gandini si prepara alla prossima stagione nel segno del "metodo Tau": «Costanza e tenacia pagano. Il Tau guarda in prospettiva, prepara e forma i ragazzi per le prossime sfide, valorizzandone i punti di forza e facendo emergere i loro talenti nascosti. Un esempio su tutti è Lorenzo Chiti, oggi nella prima squadra della Fiorentina, e approdato al Tau da giovanissimo. La categoria degli Allievi B rappresenta un anno di duro lavoro di formazione e preparazione in vista degli Elite e dell'Eccellenza».
Dopo 12 anni in amaranto, Gabriel Pucci si conferma per la quarta stagione consecutiva mister dei Giovanissimi Elite, fiero di un suo primato personale: è l'unico allenatore toscano, ad oggi, ad aver vinto per due anni consecutivi il titolo regionale.
«La soddisfazione è chiaramente tanta e non vedo l'ora di poter tornare a lavorare. Mi manca il campo e mi mancano i ragazzi, soprattutto i 2005 che non ho potuto salutare e con i quali non abbiamo potuto giocare la fase nazionale. I Giovanissimi Elite si trovano per il primo anno ad approcciarsi al calcio dei grandi, giocando contro le 16 migliori squadre della Toscana. Impegno ed empatia sono le mie parole d'ordine».
New entry infine alla guida dei Giovanissimi B. Francesco D'Addario è al suo esordio in agonistica, dopo avere militato con gli Esordienti e nell'Academy Tau Badia Pozzeveri.
«Mi piace lavorare sulla componente psicologica - commenta - visto che è quella parte che a me è mancata quando ero un giovane giocatore. I miei ragazzi devono essere consapevoli di aver dato sempre il massimo. È un lavoro importante, anche perché l'età che vivono i Giovanissimi B è difficile, ibrida e piena di contraddizioni. Oltretutto, per i B, cambia moltissimo l'approccio al calcio: passano da un gioco a 9 a essere 11 giocatori in campo, cambiano gli spazi, cambiano le richieste e gli sforzi da compiere. Mi aspetto di trovare un gruppo che ha lavorato e continuerà a lavorare bene e spero di regalare ai ragazzi e alla società un'annata memorabile».