“Il compenso di 26 mila euro dato a Massimo Recalcati è un pugno nello stomaco per tutti i cittadini”: con queste parole Domenico Caruso, capogruppo della Lega di Capannori, ha enucleato i sentimenti dei gruppi d’opposizione del comune circa il compenso pagato al professor Massimo Recalcati per la conferenza tenutasi lo scorso 24 settembre nell’ambito delle celebrazioni del bicentenario di Capannori.
Oggi in conferenza stampa sono stati illustrati gli esiti del consiglio comunale straordinario convocato appositamente per discutere la situazione. Tre le domande principali poste dall’opposizione: perché sia stato scelto Recalcati, perché il comune abbia accettato di pagare i soldi ad una ditta di Roma che non si è materialmente occupata della conferenza a Capannori e, infine, sulla base di quali valutazioni sia stato stabilito l’importo complessivo del compenso.
“Abbiamo trovato l’ingaggio fatto dal comune di Feltre al professor Alessandro Barbero lo scorso anno: la sua conferenza è stata retribuita ottomila euro- ha preso ancora la parola Caruso per spiegare le perplessità che hanno portato alla formulazione di quest’ultima domanda- Sappiamo che la prestazione intellettuale non può essere oggetto di una valutazione comparativa, ma trattandosi della medesima tipologia di prestazione è lecito chiedersi perché Recalcati sia stato pagato più di tre volte la somma data ad un personaggio altrettanto conosciuto che ha tenuto una conferenza analoga”.
Perplessità sono state sollevate anche dalla stessa scelta del professor Recalcati per tenere la conferenza, figura che, hanno spiegato i capigruppo di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, non ha alcun legame con Capannori e non è stato ritenuto il personaggio più adatto, in quanto psicologo, a tenere una conferenza su temi relativi a istituzione e comunità, che rientrerebbero nelle competenze di un politologo, un sociologo o un costituzionalista.
Per discutere tutti questi punti è stato convocato il consiglio comunale, nella convinzione che sia un diritto dei cittadini sapere come vengono spesi i soldi pubblici e che, per contro, sia un dovere dei consiglieri comunali svolgere una funzione di controllo politico-amministrativo. “I consiglieri di maggioranza ci hanno quasi esortato a rinunciare al consiglio, perché dal loro punto di vista non c’era motivo di convocarlo- ha raccontato Matteo Petrini di Fratelli d’Italia- Andiamo in consiglio a spiegare i nostri punti, veniamo a comprendere che il sindaco ha già preparato un discorso di 15 minuti per rispondere a domande che prima non aveva mai sentito: di questi 15 minuti il sindaco ne ha dedicato sì e no uno e mezzo a parlare della situazione, senza rispondere alle nostre domande, e il resto è stato dedicato ad una passerella elettorale di quel che ha fatto, intendeva fare, e ha descritto il bicentenario non come festa del comune di Capannori ma come una sorta di sua festa d’addio”.
“Questo compenso ci è parso spropositato, incongruo e un insulto ai cittadini che non guadagnano tutti questi soldi nemmeno in un anno di duro lavoro” è stata la considerazione complessiva del capogruppo di Forza Italia Matteo Scannerini. Ma questi 26 mila euro, l’ha ribadito Petrini, “Sono solo la cima di una montagna di spese che per me, ma penso per noi come opposizione in generale, sembrano veramente folli. La maggioranza ha giustificato queste spese con la bravura di aver reperito i fondi governativi, ma si tratta comunque di soldi pagati dai cittadini, e questi soldi vanno sì spesi ma anche saputi spendere: quando abbiamo chiesto se per loro questa spesa sia stata giustificata, nessuno ci ha risposto”.