La cooperativa Arborea, proprietaria da circa due anni della latteria San Ginese, ha deciso di non acquistare latte dagli allevatori di Lucca, Capannori e della Mediavalle con decorrenza dal 15 settembre recedendo dai contratti con un semplice preavviso di 30 giorni inviato lo scorso mese di agosto.
Una decisione quella della società sarda - affermano i consiglieri comunali della Lega di Capannori e Lucca Domenico Caruso e Giovanni Minniti - che rischia di pregiudicare le opportunità di lavoro dei produttori locali e l’esistenza stessa del comparto zootecnico nel nostro territorio.
Eppure - affermano i consiglieri leghisti - l’acquisto da parte di Arborea della latteria di Colognora era stato salutato come provvidenziale in un contesto di valorizzazione della filiera corta, di rilancio del marchio e di tutela del lavoro dei dipendenti e dei produttori. Propositi effimeri e nulla di più spazzati via dalle brezze estive e dalle logiche di profitto di una società che acquisterà latte dall’estero o dagli allevatori intensivi a un prezzo più basso dei 38 centesimi corrisposti alle aziende del nostro territorio che a stento riuscivano a garantire un apprezzabile margine di profitto. Si chiede ai nostri allevatori di inventare nuove opportunità di lavoro con una frase fatta del tutto irrealizzabile considerate le difficoltà di trovare spazi in un mercato chiuso e l’impossibilità, da parte di aziende a conduzione familiare, di sostenere adeguati investimenti necessari per i nuovi progetti imprenditoriali.
E’ giusto - spiegano Minniti e Caruso - salvaguardare il posto di lavoro dei dipendenti della latteria San Ginese ma è altrettanto giusto tutelare gli allevatori senza accettare passivamente la decisione di Arborea che dovrebbe essere convocata a un tavolo di trattativa con i sindaci interessati (Lucca, Capannori e della Mediavalle), le associazioni di categoria, la Regione e il Ministero delle Politiche Agricole per convincere la società sarda a recedere dalla propria decisione valutando, al tempo stesso, se sono state rispettate tutte le clausole del contratto di acquisto in particolare quelle relative alla tutela dei produttori locali di latte. Di solito, clausole del genere sono sempre previste quando vi sono rilevanti interessi collettivi in gioco.
Si tratta ora di valutarne il rispetto assieme agli allevatori che non devono essere lasciati soli dalle istituzioni concludono Minniti e Caruso.