Consultando on line la centralina ARPAT di Capannori, mi sono accorto che verso le ore centrali della giornata le polveri sottili superano spesso il livello di pericolosità, ma guarda caso, nessuna delle fonti ufficiali evidenzia la notizia.
Con un settembre mese più caldo del secolo e un ottobre dalle temperature estive, ovviamente resta difficile accampare la comoda tesi, fin ora sostenuta da ARPAT, Regione e Sindaci della Piana, che la causa principale dell'inquinamento dell'aria siano le stufe e i caminetti.
Eppure di prove tangibilissime sull'assurdità di questa affermazione ne avevamo fornite diverse in questi anni:
- l'incendio nei piazzali di stoccaggio della DS Smith e della Essity dove per giorni bruciarono tonnellate di cellulosa e carta da macero contenenti ingenti quantità di lignina, che non alzarono il livello di polveri sottili nemmeno nelle zone circostanti.
L'enorme incendio delle colline di Massarosa dove in tre giorni sono bruciati quasi 1000 ettari di bosco senza alterare in maniera significativa i livelli delle PM 10 nella piana lucchese ,nonostante i venti di mare del terzo giorno la inondassero dei fumi e delle ceneri.
Una combustione incontrollata di biomassa che i caminetti della piana non riuscirebbero a bruciare nemmeno in 10 anni !
A queste e ad altre concretissime prove esplicitate, nessun ente competente ha mai voluto, o saputo dar risposta.
”Non c'è peggior sordo di chi non vuol intendere”.
Nel silenzio generale si attende finalmente l'arrivo del freddo e l'accensione di qualche stufa o caminetto per poterli additare come facile capro espiatorio ed evitare così di cercare le vere fonti scomode però da imputare.
Intanto la Regione Toscana si ostina ad indicare nel riscaldamento domestico il principale responsabile delle emissioni PM10 e 2,5 e addirittura indice un censimento specifico che contempla pesanti sanzioni ai proprietari che non provvedono alla autodenuncia.
Una vera follia a cui solo i consiglieri del centrodestra hanno saputo contrapporsi.
Un'altra occasione persa per la sinistra e per i sindaci ed assessori della Piana che supinamente si sono sempre prestati a provvedimenti ingiusti fatti di ordinanze e divieti, manifestando dissenso solo quando la Regione voleva incaricarli dell'effettivo controllo.
Il vecchio gioco di lanciare il sasso e nascondere la mano, tanto caro ai nostri “furbi” amministratori, quanto poco apprezzato dalla popolazione vessata.