Sabato 24 febbraio, alle ore 10.30, nella sala consiliare del Comune di Capannori, la Fondazione ‘Paolo Cresci’, in collaborazione con il Comune, presenterà il libro di Ave Marchi, "I Dottorini di Marlia e il loro viaggio ‘per Emigrazione’“ - Quaderni della Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana, n.13".
A presentare la pubblicazione, dopo i saluti istituzionali, e alla presenza dell’autrice, sarà lo storico Luciano Luciani.
La storia de ‘I dottorini di Marlia” mette in primo piano il dramma delle storie familiari dei Berkovics e dei Lukacs sullo sfondo degli eventi della storia del Novecento europeo e italiano cui si assomma lo spaccato relativo agli scenari politici di Cuba e della Costa Rica. Il dramma dei Dottorini’ inizia con una coincidenza di luogo e di tempo che si colloca nel luglio del 1938: in Villa Reale a Marlia si doveva svolgere la tradizionale festa dell’estate che quell’anno era sta allestita con cura particolare per festeggiare i diciotto anni di Anna Laetitia, figlia maggiore dei Conti Pecci Blunt. Tale festa fu annullata in conseguenza dell’ approvazione delle Leggi razziali e proprio in quei giorni a breve distanza dal giardino della Villa i Dottorini si trovarono costretti ad annullare il loro lavoro, la loro vita familiare in previsione di quanto sarebbe accaduto a seguito del Regio Decreto-Legge n. 13811 del 7 settembre 1938.
Come sottolinea Luciano Luciani nella presentazione di questa storia “minima”:
“una vicenda emblematica di cosa possa accadere quando la Storia grande con le sue spietate logiche di potere e di dominio incontra le storie delle persone normali. Tutto comincia più o meno novant’anni fa, quando, nel settembre 1931, una coppia di ebrei ungheresi, marito e moglie, ambedue medici, giungono in Toscana e si stabiliscono nella piana lucchese, in quel di Marlia, a pochi chilometri dal Comune capoluogo dove abiteranno anche due fratelli, anche loro medici e dove nasceranno le loro due figlie. Loro sono “i dottorini di Marlia”.Poi, d’improvviso, tutto precipita. Il nostro Paese entra nel cono d’ombra delle sciagurate leggi razziali dell’autunno del 1938 ... una fuga col cuore in gola che percorre prima l’Europa e poi l’oceano, quindi ...lo spaesamento e la precarietà di luoghi, popoli e modi di vita del tutto nuovi. Grande Storia con i toni umanissimi, malinconici, struggenti di alcune testimonianze. Storia minore, addirittura minima quella trattata da Ave Marchi, ma utile a farci comprendere e meditare ancora una volta sulla stupidità e la ferocia dei potenti, tutti i potenti.”
La narrazione, grazie alle testimonianze scritte e orali e alla traduzione dei testi dallo spagnolo sostenuta dai ricordi di Lorena Maria Lukacs Arroyo figlia di uno dei protagonisti della storia, si compone come in una tessitura a più mani. Sullo sfondo del viaggio, emerge una trama fitta di attese, di smarrimento, di straniamento, ma anche di determinazione e di coraggio che si coglie attraverso l’intensità dei racconti epistolari e delle pagine dei diari.
Parteciperanno alla presentazione quattro classi del Liceo Scientifico “E. Maiorana” di Capannori, accompagnanti dai loro docenti.
Ave Marchi Docente di Italiano e Latino poi Dirigente Scolastico, Presidente della Fondazione Paolo Cresci per la Storia dell’Emigrazione Italiana, ha pubblicato nei Quaderni della Fondazione Cresci ”Andavano alle figure con Canova e Donatello. I gessi di tradizione classica e rinascimentale dei figurinai lucchesi nel centro Europa tra Ottocento e Novecento” (2016) e “ Adamo Lucchesi- l’esplorazione del Gran Chaco e i suoi pionieri”(2019). Si dedica alla storia del Novecento, attraverso le ricchissime testimonianze degli Archivi familiari e del Territorio, con particolare riguardo alla dimensione delle storie dei singoli, dei gruppi e alle forme novecentesche della comunicazione.