"Come già preannunciato, la legge di bilancio, in vigore dal gennaio di quest’anno ha approvato tra l’altro l'aumento dell'indennità di funzione dei sindaci, gradualizzandola annualmente fino al 2024. Pertanto, nella determina capannorese n. 99 di quest’anno si è provveduto di conseguenza, intervenendo con l'aumento anche per gli amministratori”.
E’ Paolo Rontani, commercialista ed ex consigliere comunale Udc, ad affrontare le nuove indennità per gli amministratori comunali, in particolare di sindaci, vice sindaci e assessori, rilevando la mancata rivalutazione per i consiglieri.
“Lo schema relativo - scrive Rontani in una nota - ci illustra come l'indennità sindacale mensile passi dagli attuali 3.114, 23 euro a 3.886,33 lordi nel 2022, per giungere comunque a 4.830,00 nel 2024. In contemporanea, abbiamo l'indennità del vice-sindaco che, dagli attuali 1.712,83 euro, passa a 2.137,48 nel 2022, arrivando a 2.656,50 nel 2024 mentre gli assessori vanno da 1.401,41 euro a 1.748,85 nel 2022, fino a 2.173,50 nel 2024, esattamente come l'indennità che va a spettare al presidente del consiglio. Gli unici importi che invece non cambiano - prosegue l’ex consigliere Udc - sono quelli dei gettoni di presenza dei consiglieri, che restano a 32,50 euro anche perché, si legge, così <è dato desumere dall'unita specifica relazione parte integrante e sostanziale del presente atto> "che però non c'è proprio”.
“A parte questa carenza informativa - prosegue l’ex consigliere comunale - che ormai è una triste costante nella pubblicazione di atti all'albo pretorio capannorese e per l'approfondimento della quale spero interverranno almeno le opposizioni, resto personalmente perplesso sul merito di questa determina. Svolgere certi ruoli politici di vertice è indubbio comporti costi e disagi - prosegue Rontani sottolineando il lavoro svolto dai consiglieri - anche se spesso non mancano discutibili gratuità sui mezzi. Certo però che, se un sindaco non accompagna la sua posizione di amministratore con un lavoro proprio, a parer mio rischia di perdere contatto con la realtà quotidiana dei cittadini ed egli stesso non imparerà mai cosa comporti la gestione di un bilancio familiare, tanto diverso da quello del Comune”.
“Quanto al consigliere, la cosiddetta <manovalanza amministrativa>, egli deve sempre organizzarsi da solo o con il proprio gruppo, per capire le pratiche da approvare, per ascoltare la gente, per non mancare alle occasioni di confronto operativo. In tal caso, come si vede, non c'è indennità per lui, ma tanta buona volontà e spirito di servizio. Ed è certo bene così. Tuttavia - chiosa Paolo Rontani - il fatto di trasformare sempre più le cariche politiche in professioni ben retribuite, senza cartellino né rischio di licenziamento a breve, mi sembra un'offesa verso chi il lavoro non ce l'ha proprio o si trova in difficoltà”.