"Un’azienda altopascese che decide di investire ad Altopascio, con un progetto di qualità e rispettoso del contesto in cui si cala, merita l’attenzione e il supporto di chi siede nelle istituzioni". Lo sostengono i consiglieri comunali di maggioranza, Partito democratico, ViviAmo Altopascio e Italia Viva che, nel consiglio comunale del 30 giugno 2020, hanno espresso il loro voto favorevole per la variante Fapim Spa.
“Un voto che ha ottenuto oltre alla nostra approvazione anche quella del gruppo di minoranza della Lega - commentano i consiglieri comunali -, di fronte all’imbarazzante ammutinamento del gruppo Insieme per Altopascio, che ha deciso di non partecipare alla votazione con argomentazioni inefficaci, lavandosene di fatto le mani di un intervento urbanistico, imprenditoriale ed economico ancora più importante se si pensa al periodo storico che stiamo vivendo e che sempre più vivremo nei prossimi mesi. Ci chiediamo come, per esempio, il consigliere di minoranza Maurizio Marchetti, che ha paventato la possibilità di ricandidarsi a sindaco di Altopascio possa sostenere questa posizione così perdente e fallimentare per il suo stesso gruppo. Avremmo preferito un voto contrario, supportato da motivi e argomenti validi e ragionevoli. Ma la non partecipazione al voto, il voler prendere le distanze da un investimento industriale portato avanti da una delle aziende più solide e sane del nostro territorio, senza metterci la faccia, è davvero sconfortante: segno di una politica che non riesce a guardare gli atti o le opportunità per quello che sono, ma ha sempre bisogno di trasformare tutto in mera strumentalizzazione partitica, in mera polemica qualunquista e populista. Di fronte a una variante urbanistica per un progetto industriale rispettoso del contesto e dell’ambiente, si può anche avere il coraggio di votare a favore, anche se si siede all’opposizione, come fece l'allora minoranza, oggi maggioranza, per alcuni provvedimenti legati a investimenti e sviluppo del nostro territorio. Quando di mezzo ci sono il lavoro, l’occupazione, la possibilità di garantire uno sviluppo economico a un’impresa storica del territorio senza che questo contrasti o impatti sull’ambiente, non ci sono differenze partitiche e non ci sono strumentalizzazioni che tengano".