I risultati per i ragazzi cresciuti con la casacca amaranto del Tau Calcio Altopascio non tardano ad arrivare. Matteo Silvano, centrocampista di grande pregio classe 2003, ha ricevuto in questi giorni la chiamata dall'Inter. Il giovane ex-Allievo amaranto sarà tesserato nerazzurro e presterà servizio per la prossima stagione nella Prima Squadra dell'Aglianese, che milita in Serie D.
«La storia di Matteo - commenta Dante Lucarelli, direttore sportivo Tau - è la dimostrazione che non è necessario partire da piccolissimi per ottenere risultati importanti. Se la stoffa c'è, se c'è la giusta determinazione e le motivazioni sono quelle che soffiano sul fuoco della passione, i risultati arrivano. Il processo di maturazione dei ragazzi è diverso per tutti, non crescono tutti alla stessa velocità. Matteo è un ragazzo maturo, ha solo 17 anni ma è davvero un giovane adulto con la classe del giocatore di grande livello».
Matteo Silvano, liceale del Vallisneri di Lucca, concilia con impegno studio e calcio. Un ragazzo che fin da subito ha mostrato grandi capacità e stoffa da campione: al punto da essere l'unico lucchese convocato dalla Rappresentativa U17 della Lega Nazionale Dilettanti nel 2019.
«È una bellissima sorpresa - commenta Matteo -, onestamente ci ho messo un po' a metabolizzarla. Comunque, sono uno che resta con i piedi per terra: per quest'anno penso all'Aglianese, penso a fare bene e a dare il massimo. Poi quello che sarà, sarà: sarà l'Inter a decidere cosa fare del mio futuro. Quest'anno, oltretutto, sono in quinta liceo, avrò la maturità: non sarà facile conciliare tutto, mi porterò i libri in treno. So, però, che la scuola continuerà a sostenermi e supportarmi come ha sempre fatto in questi anni».
Sono state quattro le stagioni che Silvano ha vissuto al Tau, dai Giovanissimi B provinciali fino agli Allievi Elite: «Il Tau è un'altra storia. Una società diversa da tutte le altre, che mi ha insegnato tutto quello so e mi ha fatto diventare quello che sono. Sono cambiato e cresciuto tanto, ho cambiato approccio e mentalità. Tutti gli allenatori con cui ho lavorato, che ringrazio per l'enorme vissuto che mi hanno lasciato, hanno contribuito a responsabilizzarmi e a farmi diventare "grande". Ora comincia il bello, l'importante per me è dare il massimo, sempre».