La morte di Maria Batista Ferreira ha sollevato un’ondata di condanna e sdegno così grande che ora sembra quantomeno inevitabile l’implementazione e il rafforzamento, da parte delle amministrazioni di ogni livello, di azioni decisive per contrastare la barbara pratica del femminicidio e, in generale, la violenza sulle donne.
Ad augurarselo è anche la Conferenza delle donne democratiche di Lucca, Piana, Mediavalle e Garfagnana, che hanno deciso di condividere il loro ultimo amaro sfogo attraverso una nota ufficiale.
Nel testo, infatti, la Conferenza, dopo aver rivolto un pensiero a tutte le donne uccise e in particolare a quelle ad aver subito un così terribile destino nelle ultime settimane, auspica maggior prevenzione, informazione e tutela, con un impegno costante per permettere alle donne di essere messe nelle condizioni di avere gli stessi diritti degli uomini.
Un appello forte che trova la condivisione di tutta la società civile; un richiesta che risuona ancora più forte ora, a pochi giorni dalla giornata internazionale della donna.
“Sara Buratin, Maria Ferreira, Renee Amato, Nicoletta Zomparelli e Antonella Salamone sono le ultime donne, in ordine di tempo, uccise nel mese di febbraio – afferma la Conferenza – precedute da altre donne, da altri nomi, da altre esistenze brutalmente annientate da uomini. Ogni colpo inferto a loro è un colpo inferto a tutte le donne, giovani, adulte e anziane, ricche e povere, italiane o straniere […] Il sangue versato dalle donne non dev’essere vano, ma un monito a guardare avanti per la libertà di tutte. Le panchine rosse, i lucchetti nei pressi delle nostre piazze (come quelli che sono stati asportati di recente dalla statua della Pupporona; e ne chiediamo il motivo al comune di Lucca!) non sono simulacri vuoti di finta partecipazione, ma sono punti di partenza per le battaglie che proseguono, in nome di tutte le donne uccise. Nella certezza che quello che si fa per ogni donna si fa per tutte e tutti: per tutte le donne e per tutti gli uomini”.