"Chi ha autorizzato Anas ad entrare nelle proprietà private?" E' la domanda che si pone il comitato Altrestrade contrario al progetto della tangenziale est, cioè i cosiddetti assi viari. Per capire meglio le vicende e il perchè occorre tornare indietro nel tempo, cioè al 19 gennaio, per la precisione.
Anas, ovvero la società che si occupa di infrastrutture stradali, accede ed entra liberamente con le ruspe nei terreni privati per effettuare degli scavi profondi 1,5 metri - qualificati come 'indagini archeologiche'-, senza fornire informazioni a riguardo, poi manda una notifica che consente di entrare nei terreni anche se i proprietari credevano che fosse un atto giudiziario: a questo punto, essi si rivolgono all'associazione per ottenere maggiori informazioni. Quest'ultima, venuta a sapere di quanto stava accadendo, si attiva immediatamente per chiedere spiegazioni.
Sempre lo stesso giorno, ossia il 19 gennaio, il comitato invia una Pec ad Anas senza però ricevere una risposta. Il comitato si mobilita e manda un'email anche alla prefettura di Lucca per ulteriori chiarimenti su quanto sta accadendo. Niente.
E' il 25 gennaio e Anas replica alla Pec inviata circa una settimana prima e riferisce che "ha avviato tutte le procedure previste dalla normativa vigente per poter permettere alla ditta aggiudicatrice di esperire tali attività per proseguire con la progettazione esecutiva". In altre parole Anas entra e segue la legge.
E' la mattina dell'11 aprile e le ruspe entrano nella proprietà del signor Franco Franceschi che in quel momento si trova nella propria abitazione. Si oppone e chiede il motivo della presenza dei tecnici sul suo terreno. Nel frattempo viene avvisata la polizia che interviene sul posto e sospende i lavori. Ma non finisce qui. Dopo che le ruspe sono state mandate via dalle forze dell'orine i tecnici nas tornano comunque nel pomeriggio. Il signor Franceschi non è in casa ma viene successivamente avvisato dai vicini. Egli si reca sul posto e chiede spiegazioni. Non vengono rilasciate informazioni nè generalità. A questo punto intervengono di nuovo le forze dell'ordine che chiedono l'autorizzazione senza ricevere una risposta.
Che succede dunque? Nessuna autorizzazione ma una diffida al comitato e al proprietario che ha voluto sapere i motivi dell'accesso.
"Ci troviamo in una situazione paradossale in cui Anas non fornisce i documenti e diffida i cittadinidal chiedere - ha affermato Alessio Stefanini, presidente del comitato che, insieme ad altri referenti della zona hanno fattoil punto della situazione e illustrato più nel dettaglio la situazione".
Tra i delegati di zona Giulia Della Santa ( San Pietro a Vico), Geni Caturegli (Lammari), Daniele Frosini e Mauro Branca ( Picciorana), Giancarlo Raschioni e Adolfo Davini ( Antraccoli) e infine lo stesso Alessio Stefanini ( San Cassiano a Vico).
Davide Gemignani, residente in via delle Ville, ha spiegato di aver ricevuto una notifica di preavviso nel novembre 2021. I contenuti? "Anas sarebbe venuta a fare dei rilievi". Durante un primosopralluogo il signor Davide si è opposto e come precedentmente spiegato, non sono stati fornite generalità .
"L'area diproprietà del signor Gemignani Davide non rientra tra quele interessate dai saggi, è un soggetto che non ha attualmente un giustificato interessato diretto" si legge in un documento .
Il coordinamento Altrestrade si interroga sul perchè la politica locale è assente, chiede un tavolo di confrontro con Anas e una difesa del territorio daparte della classe dirigente politica. Ma soprattutto sapere "chi si introduce nelle proprietà private e a che titolo".
Foto Ciprian Gheorghita