Anno XI 
Domenica 24 Novembre 2024
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da Redazione
Politica
14 Marzo 2020

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Proprio di recente, e prima che si diffondesse anche in Europa il Corona virus, ho riletto 1984 il romanzo capolavoro distopico di Orwell pubblicato nel 1949 che descrive pessimisticamente un futuro assai cupo in cui, dopo una guerra nucleare, il mondo è diviso in potenze totalitarie. In particolare in una tetra Londra a matrice socialista simil-sovietica, in cui si trova a vivere il protagonista Winston Smith, la vita degli abitanti, non facenti parte dell’elite allineata con il Partito, è ridotta a miserevoli condizioni; una vita costantemente spiata da telecamere, presenti in ogni abitazione e punto della città ed assoggettata ad interventi di psico-polizia (una sorta di polizia politica) pronta ad intervenire per convertire, riprogrammare o sopprimere ogni forma di libero pensiero ed espressione, compresi i rapporti tra le coppie, quando non funzionali a procreazione, anche essi proibiti. 

Il flusso di comunicazione intensa ed orrifica ricevuta in questi giorni dalla stampa e dai media con il numero “conta morti” sbattuto lì come un jack pot, dai contenuti spesso disorientanti, opposti tra loro senza un nesso logico – se non quello di finalità di creazione di panico - aveva come protagonista un virus intelligente in grado di sostare nell’aria per mezz’ora, per poi depositarsi, ma anche di essere eiettato sino a 4 metri o forse sino a 2, con capacità di colpire solo gli anziani con problemi complessi cardio polmonari, ma anche giovani adulti in forze, di scomparire con il calore e la primavera, di ritornare in futuro quando vorrà. Gli stessi virologi all’inizio non sembravano essere allineati sulla gravità, ma decisamente di opposta fazione e pensiero. Passeggiata all’aria aperta si, poi meglio di no. 

Questo è il double think di Orwell o doppio pensiero: far si che la popolazione inerme ed ignorante (“L’ignoranza è la forza” di imposizione di un sistema) si confonda, si perda in infinita stupidità (citando Einstein), cada in uno stato di panico dove il Grande Fratello dello Stato è sempre pronto e vicino con una soluzione comprensibile, accettabile e possibilmente decretata di urgenza e rafforzata dai controlli dell’apparato della polizia di Stato. O dei militari pronti a scendere a presidiare le strade. 

Questo è il condizionamento psicologico che porta la popolazione a scambiarsi brani del vangelo di preghiera come ho personalmente visto su gruppi what’s up in questi giorni. In una società dove neanche più la spiritualità della chiesa romana, ormai in modalità “torno subito” e rappresentata da un pontefice che continua a disorientare i fedeli, riesce a fornire un orientamento, orde di giovani in tutto il mondo si avvicinano a fenomeni di nuove chiese evangeliche più innovative, ecumeniche, e dotate di messaggi di maggior chiarezza più contestuali ai tempi attuali governati dal senso del nulla. 

Ebbene dieci anni fa uno studio ideato dalla Fondazione Rockefeller in collaborazione con Global Business Network, una consulting firm esperta in simulazione di scenari economici, tecnologici e geopolitici futuri con base a S. Francisco, avente come oggetto “Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale” ha previsto una pandemia simile al coronavirus; tale pandemia – originatasi in questo caso da un ceppo virale trasmigrato sull’uomo da oche selvatiche - diveniva poi fattore scatenante per l'imposizione di uno stato di polizia e controlli su movimenti delle persone, sul sistema economico e su altre aree della società civile. 

Lo scenario in questione chiamato nella simulazione “Lock Step” (è il passo di marcia allineato ed in sincronia che spesso vediamo nelle parate militari) descrive "un mondo di controllo governativo imposto dall'alto verso il basso con una leadership più autoritaria, con innovazione limitata e crescente respingimento dei cittadini" cosi come definito nella simulazione. 

Il ceppo virale previsto dallo scenario è particolarmente contagioso ed uccide alcuni milioni di persone in pochi mesi, devasta le economie globali e rompe la liaison del commercio internazionale. Alcuni paesi, tra cui quelli dotati di protocolli sanitari di contenimento più rigidi, tra cui la Cina, reagiscono meglio di altri; quarantena obbligatoria, controlli di temperature ai varchi e chiusura immediata ed ermetica dei confini sono azioni previste da protocollo; nel sud est asiatico ed in Africa si ha la peggio, ma anche le “democrazie” occidentali ne pagano un caro prezzo. La salvezza passa d’ora in avanti da rimozioni di molti diritti individuali, unica ricetta di sopravvivenza imposta dall’alto. 

La crisi cosi rientra, ma il rigido regime imposto rimane con la finalità di proteggere le popolazioni dai problemi sempre più globali di pandemie, di terrorismo internazionale, di emergenza da crisi ambientale e di disparità sociale. La presa di potere è adesso più ferma e rigida facilitata da una cittadinanza spaventata e ben lieta di cedere “volontariamente parte della propria sovranità” ad uno stato paternalista che sa prendersi cura della cittadinanza. 

Da lì in avanti risulta gioco da ragazzi finalmente imporre l’identificazione biometrica, la moneta elettronica totale e l’internet delle cose, 5G ed antenne a microonde . Il passo indietro dopo dieci anni diviene impossibile; la sorveglianza totale ed in tempo reale diffusa ovunque rende ogni forma di protesta democratica o rivolta praticamente impossibile a quel punto: les jeux sont faits! 

Disorientati da una comunicazione olistica e pervasiva su una pandemia, che probabilmente non ha ancora i numeri da poter essere considerata tale, la accettiamo come espressa dichiarazione dello OMS, cosi come accettiamo la quarantena imposta dallo Stato paternalista che si preoccupa finalmente di cittadini e famiglie sfollati in casa, ma il libero pensiero almeno nel mio caso va su temi forse più complessi frutto dell’aberrazione consumistica della civiltà contemporanea e si riversa su tematiche quali obesità, sovrappeso, ipertensione, diabete, ictus ed infarti che causano milioni di morti nel mondo all’anno e che probabilmente pandemia non lo sono o quanto meno da trattare con l’uso di eserciti. 

Preghiamo e ci raccomandiamo perché non finisca il mondo proprio a mezzo di una guerra biologica (dove sembrerebbe a detta di esperti che i potenziali virus e batteri in grado di falciare l’umanità siano campionati in diverse centinaia o migliaia e mantenuti nei principali laboratori mondiali), lasciando che ancora una volta l’Europa – dove “non si trattano gli spread” (C. Lagarde) - ci volti vergognosamente le spalle per poi imporsi con ogni possibile mezzo sovranazionale in attesa di grand menu alla troika servita sul piatto di argento proprio per Italia, magari a suon di vaccini ed imposte (paventate Virus tax patrimoniali) per generazioni presenti e future. 

Sempre con la forza del mio libero arbitrio, se non fossi un appassionato lettore di fatti in materia di geopolitica, un pensiero malizioso ad una possibile rivalsa verso l’Italia per aver trasgredito i diktat transalpini ed aver sottoscritto per prima e fuori dagli accordi UE, alcuni importanti MoU (Accordi bilaterali) con la Cina e con il suo ambizioso piano della nuova Silk Road (via della Seta), mi aspetterei qualche profonda ripercussione a breve medio periodo. La vendetta si consuma meglio a freddo. 

Se questo è ciò che ci meritiamo, come sempre passivi in silenzio e nell’ignoranza collettiva, prepariamoci presto a marciare a passo d’oca i tempi potrebbero essere più vicini di quel che pensiamo.

 

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