"Sono stati attivati i primi 12 posti letto di terapia intensiva al Campo di Marte, che si aggiungono ai 14 letti già attivi al San Luca assieme ad altri 4 letti collocati all'interno della Terapia Sub-intensiva e ad altri 12 letti di sub-intensiva "requisiti" dalla stessa Rianimazione. Quale è la base razionale per creare questo "spezzatino" di letti ad altissima intensità di cura e ad altrettanto altissimo impegno infermieristico che richiedono personale dedicato, specifico e di una professionalità unica?". A porre il quesito è Alessandro Di Vito, consigliere comunale di SìAmoLucca.
"L'anestesista Rianimatore è una perla rara in un momento emergenziale ove tutta Italia ne lamenta la carenza grazie alle scellerate politiche nazionali e regionali di riduzione dei posti letto; ricordo che a Lucca non sono mai stati attivati completamente i 14 posti letto promessi se non ora con l'emergenza coronavirus – aggiunge Di Vito -. A tale proposito è difficile capire come mai si è mantenuto e si mantenga ancora oggi aperto il punto nascita di Barga con 6 anestesisti , 6 pediatri, 6 ginecologi e una serie di altro personale sanitario in un momento emergenziale come questo visto e considerato che il peso operativo di questo personale è di 230 parti/ anno a cui si devono aggiungere le visite e i ricoveri di pazienti pediatrici ; sarebbe altrettanto utile conoscere quale sia stato il loro impegno operativo dal 22 febbraio ad oggi considerato che i Covid-19 gravitano su Lucca. Non era meglio – aggiunge l'esponente della lista civica - riorganizzare il tutto in modo tale che si centralizzasse sull'ospedale di Castelnuovo il punto nascita? In questo modo si sarebbero guadagnate figure professionali da portare a Lucca e in particolare anestesisti e con la rimodulazione si poteva anche collocare una Guardia Anestesiologica sulle 24 h a servizio della comunità: non vi pare?".
Conclude il consigliere comunale: "Pur ritenendo valida una progettualità al Campo di Marte, rivendicando il fatto che SìAmoLucca è stata il pungolo decisivo per poter allestire letti per l'emergenza Coronavirus anche nelle ex malattie invettive, riteniamo che questa progettualità debba poi passare da una rimodulazione di tutta l'intera area, che preveda una diagnostica (radiologia-tac e risonanza magnetica) che faccia anche da servizio al territorio, come proposto da una mozione che come gruppo consiliare abbiamo presentato nel novembre scorso".