C'erano tutti anche quelli che, in altre circostanze e per vari motivi, non avevano potuto esserci. Una conferenza stampa convocata dalle opposizioni in consiglio comunale a cui hanno preso parte anche esponenti dei comitati. Il tutto, questa mattina al bar Astra di piazza del Giglio, per commentare la notizia diffusa ieri dal comune per la quale il progetto Coima-Fondazione Carilucca per la ristrutturazione della ex manifattura tabacchi non si farà. Da Remo Santini a Fabio Barsanti, da Giorgio Lazzarini a Ludovica Giorgi, da Elisa Montemagni a Giovanni Minniti, da Salvadore Bartolomei e Matteo Scannerini a Massimiliano Bindocci arrivato qualche minuto dopo il fischio d'inizio.
Il momento è di quelli ghiotti, mai avvenuto prima in questo ultimo quinquennio tambelliniano e tantomeno in quelle precedente. Ieri mattina, infatti, proprio il sindaco di Lucca accompagnato dagli assessori Giovanni Lemucchi e Serena Mammini, ha annunciato urbi et orbis che il progetto per la ristrutturazione della ex manifattura tabacchi firmato Coima srl e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, non s'ha da fare. Né ora né, probabilmente, mai. Un annuncio che ha mandato in visibilio non soltanto le opposizioni in consiglio comunale, ma anche i comitati che, in questi mesi e anni, hanno combattuto a spada tratta contro il piano di recupero che avrebbe comportato, a loro giudizio, danni irreparabili per la città.
Il sorriso a sessantadue denti alberga su tutti i volti dei presenti, ai quali le parole di Tambellini circa l'assenza di quell'interesse pubblico che per tanto tempo avevano lamentato, inascoltati, hanno rappresentato musica per le proprie orecchie. Ed è giustappunto dalle dichiarazioni choc del primo cittadino di questa, ormai, scassata ex repubblica, che il leader, a tutti gli effetti, del fronte contrapposto ossia Remo Santini di SìAmo Lucca, parte ed apre le danze.
Santini è visibilmente emozionato e non lo nasconde. E' lui a introdurre la conferenza stampa della rivincita tanto attesa per anni, prima volta da quel maledetto giugno di quattro anni fa quando fu estromesso da palazzo dei Bradipi per soli 361 voti. Dopo aver mangiato, suo malgrado ed aver anche dovuto ingerire tonnellate di... e vi lasciamo immaginare cosa, finalmente l'amministrazione di Alessandro Tambellini è incappata nella più grande delle figure di cacca che essere umano albergante a Lucca avrebbe potuto immaginare. Un sindaco che dopo aver gridato ai quattro venti e anche di più che il progetto Coima-Fondazione rappresentava una occasione più unica che rara, ha dovuto ammainare le vele e calare la bandiera riconoscendo che la realizzazione del progetto medesimo sarebbe stata, per la città, una grandissima presa per le chiappe venendo a mancare proprio quell'interesse pubblico che lui, da quando è in politica, ha sempre dichiarato di voler anteporre a tutto.
"Sono emozionato sia perché la fine di questa vicenda arriva grazie all'impegno di un gruppo trasversale cui hanno preso parte opposizioni e comitati - ha spiegato Santini - sia perché, a dirla tutta, per l'epilogo di questa storia, un epilogo che, probabilmente, non credevamo fosse possibile e soprattutto in tempi così rapidi, ma in cui sicuramente speravamo. Ripartirei dalle parole del sindaco secondo cui è venuto a mancare l'interesse pubblico nel progetto di Coima e Fondazione. Ma noi lo stiamo dicendo da un anno e mezzo che questo interesse non c'è né c'è mai stato. E per questa nostra posizione ci siamo beccati i rimbrotti e le critiche anche feroci dei poteri forti della città, a partire da alcune associazioni di categoria. E' stato proprio il nostro consigliere comunale Di Vito, assente oggi perché reduce da un turno di notte al pronto soccorso, a cominciare quell'opera di ricerca certosina protocollando le slide in cui si rendevano evidenti le mancanze relative ad un tanto sbandierato interesse pubblico".
"Altro che ristrutturazione di quello che qualcuno ha definito 'ruderone' - ha proseguito Santini, assumendo a tutti gli effetti il ruolo di apripista dell'opposizione in vista della competizione elettorale del prossimo anno - Questo sarebbe stato lo scippo delle aree di sosta, uno scippo dei parcheggi. E permettetemi di sottolineare il clamoroso errore del comune di Lucca che non ha voluto ascoltare la voce della gente e che adesso dovrà decidere se accettare la nostra proposta di un tavolo a cui sedersi, tutti, però, per pensare a cosa fare della manifattura tabacchi. Perché è chiaro che il futuro della ex manifattura comincia adesso e noi non abbiamo alcuna intenzione di abbandonarla a se stessa e lasciarla com'è. Ma dovrà essere un tavolo con finalità ben precise, non con quattromila metri quadrati di aree commerciali, non con appartamenti, non con scippo di parcheggi".
Santini ha voluto ringraziare l'ingegner Viviani senza il quale quello che è stato raggiunto sarebbe stato arduo. Grazie ai tecnici che hanno affiancato i politici è stato possibile smascherare le reali intenzioni di chi voleva fare del progetto tutt'altra cosa da quello che serviva alla città. "Sottolineo - ha concluso Santini - anche la prova di maturità che è stata dimostrata dall'opposizione, da quella che era stata definita dal sindaco e dalla maggioranza l'opposizione del no a prescindere. E invece no, eccoci qua, siamo quelli che ci hanno speso mesi di lavoro prendendosi critiche e umiliazioni, sentendosi dire di non avere competenze, di essere, addirittura, studenti con la sola licenza media. Questa è la nostra rivincita, la vittoria della politica di tutti".
Santini si era voluto prendere anche una piccola rivincita politica oltre a togliersi qualche sassolino dalle scarpe: innanzitutto il riferimento ai due consiglieri dimissionari Enrico Torrini e Cristina Consani.
Quanto a Fratelli d'Italia, incredibile, ma vero, erano ovviamente assenti questa mattina vista la loro posizione piuttosto accondiscendente sul tema. E menomale che sono all'opposizione.
E' stato a questo punto che, a seguito di una nostra domanda sulla fondazione Carilucca e sulla sua figura barbina, che sono intervenuti a gamba tesa gli esponenti del comitato Salviamo la manifattura di cui parliamo in un articolo a parte.
Quanto agli altri esponenti politici, Fabio Barsanti non ha avuto dubbi: "Siamo sempre stati dipinti da questa amministrazione come quelli della critica distruttiva e inconcludente. Bene, adesso possiamo tranquillamente dire che la città è stata salvata proprio grazie a noi. Ora ci vuole, però, una assunzione di responsabilità, qualcuno deve rispondere di questi due anni buttati via e dei danni economici causati dai soldi spesi dalla fondazione Carilucca in consulenze ed altro. Quello che è accaduto dimostra la crisi della classe dirigente lucchese che non ha saputo recitare il proprio ruolo e che ha anche scaricato lungo il percorso l'assessore Celestino Marchini perché non era d'accordo con la linea maggioritaria".
Matteo Scannerini di Forza Italia, consigliere provinciale, ha voluto porre in risalto proprio la figura di Marchini, buttato fuori dalla giunta perché voleva capire di più del progetto prima di firmare. "Adesso - ha detto - dobbiamo lavorare tutti su un programma credibile sia per la manifattura sia in vista delle prossime elezioni amministrative".
Elisa Montemagni ha ringraziato i giornalisti per la maratona di questa mattina vista la così vasta presenza di politici, ma, ha aggiunto, 'era giusto esserci tutti per questa straordinaria vittoria perché, realmente, in questa città è stato realizzato dalle opposizioni e dai comitati uniti indipendentemente dalle ideologie, è stato raggiunto qualcosa di straordinario che dovrebbe essere preso ad esempio anche da altre città dove questa unità non è lontanamente raggiungibile né pensabile. Questo sia di aiuto e di monito per la campagna elettorale che si andrà a fare nei prossimi mesi in vista delle elezioni amministrative di primavera 2022".
Giovanni Minniti anche lui della Lega ha posto in evidenza la necessità di un processo partecipativo nelle scelte della e per la città che non c'è mai stato da parte dell'attuale amministrazione che ha sempre preferito procedere per proprio conto. Una critica, quindi, ampia e circostanziata al metodo adottato in questi due anni per portare avanti un fallimento.
E' stata, poi, la volta dell'ultimo arrivato mentre tutti erano già a sedere, Massimiliano Bindocci la cui ironia e i cui modi senza tanti fronzoli hanno evidenziato come il comune di Lucca e la stessa Fondazione non ne abbiano azzeccata una. Bindocci ha parlato apertamente di un danno economico derivante dai soldi spesi dalla stessa Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, si parla, ha detto, di un milione di euro spesi chissà come chissà dove, danno che qualcuno dovrà spiegare come rifondare. Ha messo alla berlina due anni di politica tambelliniana che avrebbero finito per produrre, se approvato il progetto, vantaggi soltanto per uno dei protagonisti, ossia per Coima, che avrebbe guadagnato senza metterci un euro visto che i soldi li metteva tutti il chiosco di San Micheletto, ben 60 milioni di euro e non si sa bene perché e per cosa. Bindocci è uno che sa fare politica e non si capisce proprio, ma questo lo diciamo noi, come possa stare con il movimento 5 stelle. Misteri della fede...
Foto Alcide