Attraverso una nota ufficiale, il gruppo “Per Lucca e i suoi paesi” rinnova la sua convinzione che inviare armi sul fronte russo-ucraino sia il modo migliore per raggiungere una pace giusta che non comporti la sconfitta dell’Ucraina e la probabile istituzione di uno stato-fantoccio orchestrato da Putin.
Nel comunicato, il gruppo evidenzia anche come le numerosi associazioni che partecipano al Comitato promotore per il forum della pace (tra cui Ceis, Anpi e Arci) vorrebbero invece che i paesi occidentali smettessero di rifornire l’esercito ucraino di armamenti: una scelta che secondo “Per Lucca e i suoi paesi” è quantomeno insostenibile, specialmente se proferita da alcuni gruppi, come l’Anpi, che nel secolo passato hanno liberato l’Italia dall’occupazione nazifascista proprio attraverso l’uso delle armi (e dei rifornimenti alleati).
“Fa una certa impressione vedere un’associazione come l’Anpi, che si rifà all’esperienza della lotta armata dei partigiani contro l’occupazione tedesca dell’Italia – chiosa il gruppo – impegnarsi per abbandonare chi oggi lotta per non essere occupato da un esercito imperialista. In questo modo una parte della sinistra lucchese finisce per fare la stessa battaglia dell’ultradestra filo-putiniana, ben presente a Lucca che, pur sotto traccia e nascondendosi dietro a discutibili iniziative benefiche rivolte al Donbass occupato, opera proprio a favore della Russia”.