In infanzia, forse, gli sono mancati i soldatini di piombo ed una volta asceso al soglio di Re d’Italia, gioca con i soldati veri, impegnati in una guerra vera. Mario Draghi non sa pronunciare la parola “pace”, e non è diplomatico abbastanza, per nascondere tutto il suo infantile entusiasmo per la guerra. “Guerrafondaio” soltanto perché fornisce armi e munizioni ad una parte in un conflitto che potrebbe allargarsi a dismisura fino a sfociare in una catastrofe mondiale senza ritorno? No: per essere tale bisogna dimostrare di avere, in aggiunta, una predisposizione d’animo particolare, com‘è quella di tenere in poco conto la vita altrui.
E il Re Draghi, forse ritenendosi “legibus solutus”, ha dato dimostrazione, nella gestione del Covid, di avere tutte le carte in regola, quanto a predisposizione d’animo. L’asso nella manica se l’è giocato emanando una legge che obbliga i cittadini a ricevere l’iniezione di un liquido in fase sperimentale che ha provocato morti e danni collaterali alla salute, anche gravissimi.
Sembra fregarsene di quello che è accaduto in Germania: una associazione di magistrati, giudici e avvocati, inviò, pochi giorni fa, una lettera aperta a tutti i membri del parlamento germanico avvertendo i parlamentari che nel caso in cui avessero votato l’obbligo vaccinale per gli over 60, si sarebbe profilato, a loro carico, il reato di tentato omicidio doloso, per i deceduti da vaccino. Conseguentemente sarebbero stati chiamati a rispondere anche delle gravi infermità provocate dalla iniezione del siero anti-Covid.
Il Parlamento tedesco, ovviamente, ha detto no alla introduzione dell’obbligo, ma il Re d’Italia sembra non darsene pensiero.
Tale incoscienza ci deve preoccupare, tanto più che siamo orfani di Parlamento e di chi avrebbe il compito di tutelare il cittadino dallo strapotere di un Tizio con la fissazione di essere un semi-dio e quindi di non conoscere freni.
Addio al Parco di San Rossore
Recentemente tanto per ribadire la sua onnipotenza, che contrappone all’inesistenza del parlamento italiano, a suo uso e consumo, si è firmato un DPCM (decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), con il quale ha individuato un terreno di 730.000 mq. in Pisa - area Coltano, destinato ad “opere per la difesa nazionale”. Si trova nel pieno Parco Regionale Protetto di Migliarino - San Rossore - Massaciuccoli. Lì verranno realizzati 440.000 mc. di uffici, depositi, laboratori, magazzini, officine, piscine, centri di addestramento militare, zone di atterraggio elicotteri. Si parla di un intervento di centinaia di milioni di euro che potevano essere destinati alla sanità, all’istruzione o alla prosperità delle prossime generazioni.
Si noti che nessuno potrà fermare lo scempio, perché il progetto non necessita di alcuna autorizzazione paesaggistica, considerato che si tratta della costruzione di un complesso militare per la sicurezza nazionale.
Nessuno potrà opporsi: neanche il Presidente del Parco, né Legambiente Toscana, né gli enti locali e territoriali competenti, e neanche il Governatore Regionale. Intendiamoci, Eugenio Giani, presidente della Toscana, che è pronto a stendersi a pelle d’orso per facilitare il passaggio di Re Draghi, non fiaterebbe neppure se il Re d’Italia intendesse declassare la sua villa, riducendola ad orinatoio pubblico, tanta è la venerazione che in ogni occasione gli tributa.
Saranno abbattuti alberi secolari, sarà messo in serio pericolo l’ecosistema ambientale, ma questo è il volere del Re, il quale, per dimostrare una volta di più di poter spadroneggiare in Italia come in un suo podere e di essere consapevole di poterlo fare, si è confezionato un suo DPCM, del tutto inattaccabile.
Questo è il sovrano che nessuno ha voluto, che ha già inferto gravissime ferite all’Italia, e che in un prossimo mattino, grazie all’aiuto dei suoi colleghi capitalisti e dei mass media prezzolati, potremmo trovarcelo, come presidente della Repubblica.